News
14 settembre - 21 novembre 2000
L'intento di questa sezione è di fornire informazioni aggiornate sugli
argomenti trattati nel Forum (la sezione
"Messages" del nostro eGroup) e, quindi, nei Percorsi
News successive (dal 26
novembre al 30 dicembre 2000) |
Gli articoli che non sono contrassegnati col simbolo appartengono a pagine Web esterne
a questo sito che possono avere un tempo di permanenza on-line limitato. Molti
degli articoli qui segnalati (e da qui raggiungibili) si trovano sul sito dello , la cui Rassegna stampa è curata da
Vittorio Bertolini. |
Martedì, 21 novembre 2000
- L'opinione di Gianni Tamino
(professore del Dipartimento di biologia dell'Università di Padova e componente del
Comitato nazionale per la sicurezza e le biotecnologie istituito presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri) e Giovanni Abatangelo (responsabile del
Laboratorio di ingegneria dei tessuti dell'Università di Padova) in merito al
procedimento biotecnologico volto a intervenire nei primi stadi dello sviluppo embrionale
per separare e ricomporre le cellule in modo da far convivere in uno stesso organismo cellule
che provengono da specie diverse:
Tamino: «Si tratta di un processo il cui risultato è
estremamente incerto dal punto di vista della riuscita tecnica. Più sicuro appare il
rischio: la possibilità che un virus o anche un prione, come nel caso del morbo della
mucca pazza, passi da una specie all'altra» (*)
Abatangelo: «Ai dubbi di natura etica si sommano le incognite di tipo sanitario.
Due anni fa c'era un grande ottimismo sull'uso dei maiali come fonte di organi di ricambio
per l'uomo. Poi si è visto che i rischi di un passaggio di virus da una specie all'altra
erano molto più consistenti di quanto era stato ipotizzato in un primo momento. Ci
possono essere virus che in una specie rimangono inattivi, ma che si svegliano se ospitati
in un corpo diverso» (**)
(*) "Un mix
uomo-maiale, nasce la 'chimera' - La Ue dà il brevetto, Greenpeace attacca"
[www.repubblica.it], di Antonio Cianciullo, su La Repubblica del 20 novembre.
(**) "Idea
pericolosa, ci sono strade molto più sicure" [www.repubblica.it], di Antonio
Cianciullo su La Repubblica del 20 novembre.
Si tratta di un procedimento per ottenere organi da trapianto. L'altra via è quella alla
quale il governo inglese ha recentemente aperto una porta, la
clonazione (News del 29 luglio
e del 30 agosto nella pagina precedente a questa, nonché, nelle News di ieri, la posizione del governo inglese
in merito alla clonazione e, più in generale, alle biotecnologie).
La brevettazione del vivente
Su tale procedimento biotecnologico la società australiana Amrad ha ottenuto, nel gennaio
del '99, il brevetto europeo "380646" (v. segnalazione nelle News di ieri), mentre un'altra società
australiana, la Stem Cell Sciences (SCS) ha ottenuto nel dicembre dello stesso anno il
brevetto europeo "695351" (analogamente, a livello internazionale, la SCS ha
depositato insieme alla Biotransplant (USA), il brevetto "WO 99/21415": in
queste News la notizia del 29 ottobre).
La concessione del brevetto europeo "695351" fu ampiamente contestata, con
l'appoggio tra l'altro del governo tedesco e di quello olandese: in questo caso l'Ufficio
brevetti europeo ammise di aver commesso un errore (fonte: comunicato stampa
di Greenpeace). Greenpeace sostiene che le
concessioni di questi brevetti non sono casi isolati, bensì un chiaro indice di tendenza.
Lunedì, 20 novembre 2000
Tony Blair |
Su La Repubblica di oggi, prima pagina: Tony Blair, "Chi
si oppone al biotech non è un eroe" [www.repubblica.it] il testo è archiviato in questo sito, in versione
"documento di lavoro"
«Sono insieme la scienza e il giudizio morale che guidano il
progresso umano. L'innovazione scientifica ne è stato il motore. L' etica, la guida.
(...)
La nostra convinzione su quello che è naturale o corretto non dovrebbe impedire il ruolo
della scienza nello scoprire la verità, piuttosto dovrebbe darci informazioni sulle
implicazioni e sulle conseguenze della verità che la scienza scopre.
(...)
Abbiamo rivisto, diciotto mesi fa, la normativa in vigore e creato sia la Comissione per
la Genetica Umana, sia quella per la Biotecnologia Ambientale, al fine di consentire alla
società di esprimere il proprio giudizio. L' anno scorso abbiamo deciso di rafforzare per
legge il divieto di clonazione riproduttiva.
Ma le implicazione per la politica pubblica non si arrestano qui. La biotecnologia solleva
dei quesiti fondamentali su dove si colloca la frontiera tra proprietà
intellettuale ed eredità comune dell'umanità. Con la Direttiva sulla Protezione
Legale delle Invenzioni approvata nel 1998, abbiamo creato un quadro equilibrato. Il
genoma umano è ora a disposizione gratuitamente su Internet. Ma l'incentivo
all'imprenditoria basato sul sistema dei brevetti è stato mantenuto.»
- ®
European Patent
Su La Repubblica di oggi, l'articolo "Un mix uomo-maiale, nasce la 'chimera'
- La Ue dà il brevetto, Greenpeace attacca" si occupa di un caso analogo a quello di cui alle News del
29 ottobre: i cosiddetti "patents on life" (brevetti che
coprono la clonazione di embrioni, inclusi quelli umani, così come embrioni composti di
cellule di maiale e umane). il testo dell'articolo
è archiviato in questo sito, in versione "documento di lavoro"
Sabato, 18 novembre 2000
- Nella Sezione "Percorsi":
- aggiornato "Tecnica e responsabilità"
- revisionato "Biotecnologie e Ingegneria genetica"
- un nuovo Percorso: "Responsabilità sociale dell'imprenditore"
Lunedì, 13 novembre 2000
Domenica, 12 novembre 2000
Amartya Sen
- Il 29 novembre prossimo, in occasione della pubblicazione del secondo Rapporto
sullo sviluppo sostenibile ( in questo
sito: "Sviluppo sostenibile",
appunto del novembre '99), Procter & Gamble, in collaborazione con Il Sole-24 Ore e Iefe-Bocconi
, e con il patrocinio del Ministero
dell'Ambiente, organizza un convegno sui rapporti tra sviluppo
economico, cultura ambientale e problemi sociali.
Interverranno Willer Bordon, Antonio Calabrò, George
Carpenter, Grazia Francescato, Marco Frey, Emilio
Gerelli, Fausto Giovanelli, Carlo Pesso, Roberto
Salvan.
In un'intervista video, il premio Nobel per l'Economia Amartya Sen
proporrà alcuni spunti di riflessione sul tema. Il Sole 24 Ore ne propone il testo
integrale ( in Italiano
; in Inglese)
avviando, in vista del convegno, un Forum
online sullo sviluppo sostenibile.
Reazioni, proposte e interventi possono essere spediti al seguente indirizzo di posta
elettronica: armando.massarenti@ilsole24ore.it
Sabato, 4 novembre 2000
- Una famosa frase di Umberto Galimberti
-- E' la
tecnica " a dischiudere lo scenario dell'imprevedibilità, imputabile, non come
quella antica, a un difetto di conoscenza, ma a un eccesso del nostro potere di
'fare' enormemente maggiore del nostro potere di 'prevedere'
". (U. Galimberti, Psiche e techne, Feltrinelli, 1999) --
è rappresentativa degli interrogativi che si sono posti, in un convegno a Venezia,
scienziati, economisti ma anche teologi sul tema delle attuali possibilità di previsione
degli eventi e della connessa responsabilità che l'uomo ha nel "fare":
Giuseppe Longo, docente di teoria dell'informazione all'Università di
Trieste: «Gli strumenti di previsione si sono evoluti meno degli strumenti di intervento,
quindi siamo costretti a prendere decisioni poco informate che possono trasformare l'uomo
ed il mondo in maniera irreversibile". (...) La programmazione finalistica che anima
lo sviluppo tecnico si scontra con la complessità ingovernabile del mondo, conferendo
all'evoluzione biotecnologica una forte dose di aleatorietà».
Ignazio Musu, dell'Università Ca' Foscari di Venezia: «L'economia sta di
nuovo assumendo nei confronti del futuro un atteggiamento meno meccanico e più
qualitativo. Essa torna a guardare al futuro con una prospettiva di lungo periodo e si
pone in un contesto nuovo gli stessi grandi problemi dei classici sul ruolo del
progresso tecnologico nella sostenibilità e nella qualità dello sviluppo».
Alberto Melucci, ordinario di Sociologia dei processi culturali
all'Università di Milano: «Incombe il destino della scelta, la responsabilità umana sul
futuro, fino a ridefinire il concetto stesso di previsione».
Ne riferisce Francesco
Dalmas in: "Ma il futuro
non è di maghi e computer", su Avvenire del 19 ottobre 2000 [articolo pubblicato nella Rassegna stampa dello SWIF]
- "Procreazione. Senza rete né
legge", di Ida Dominjanni, Il Manifesto, 6 ottobre 2000 [articolo
pubblicato nella Rassegna stampa dello SWIF]
«"Per la prima volta al mondo" è la frase con cui siamo soliti dire l'evento,
lo scarto dal passato, l'inizio di un'epoca nuova»: ebbene, «in tempi
rivoluzionari, quando a cambiare non sono i governi ma i confini fra corpo e tecnologia e le
soglie del possibile e dell'impossibile, tocca vivere così, in campo aperto, senza
assiomi e senza certezze, imparare a ricombinare necessità e libertà, ed è comunque una
straordinaria avventura.»
- "Divieto italiano sul mais: la
Commissione Europea non lo abroga", di Gianni Mattioli, La Stampa, 21 ottobre
2000 [articolo pubblicato nella Rassegna stampa dello SWIF]
Gianni Mattioli (Ministro delle politiche comunitarie) riferisce in merito
all'esito della riunione del 19 ottobre del Comitato permanente per l'Alimentazione
dell'Unione Europea: in quella sede la Commissione si era presentata con la proposta di
imporre all'Italia l'abrogazione del decreto del Presidente del Consiglio Amato che dal 4
agosto 2000 ha sospeso la circolazione in Italia di alcuni prodotti alimentari derivati da
varietà di mais geneticamente modificate (a riguardo, v. la nota [*] qui sotto): la
proposta della Commissione è stata respinta da un'ampia maggioranza. Mattioli indica il Principio
di precauzione come il motivo ispiratore della decisione e termina con una
considerazione che invita al disincanto rispetto alla fase di valutazione delle
applicazioni pratiche di una scoperta: "Più semplicemente e molto
realisticamente qui si confrontavano, da una parte, i giganteschi interessi delle grandi
multinazionali del settore agroalimentare e, dall'altra, la razionalità scientifica e la
salvaguardia della salute. Questa volta ha prevalso, dunque, l'interesse della
collettività."
il Percorso "Il principio 'di precauzione'"
Sul Principio di
precauzione si veda anche
"La patata di Montezuma", Il Sole 24 Ore
del 29 ottobre 2000, Inserto domenicale.
[*] "No agli ogm di colza e mais" (La Repubblica, 5 agosto
2000): «Roma - Stop a 4 mais geneticamente modificati. Ieri mattina [ndr: il 4 agosto] il
Consiglio dei ministri ha approvato infatti il decreto di blocco. "E' un atto di
grande coerenza del presidente Amato --ha commentato il ministro per le Politiche
Comunitarie Gianni Mattioli-- rispetto al principio di precauzione. Una vittoria per 4 a 3
per il fronte antibiotech. Su 7 alimenti transgenici, 4 tipi di mais e 3 di olii di colza,
che erano stati messi sotto accusa dagli ambientalisti, soltanto 4 ricevono lo stop del
governo. La battaglia contro questi 7 alimenti transgenici è cominciata ad ottobre scorso
quando l'associazione VerdiAmbienteSocietà rese noto che i 7 prodotti erano stati
commercializzati nell'Ue sttraverso una notifica, invece dell'autorizzazione prescritta,
in deroga al regolamento in quanto certificati come "sostanzialmente
equivalenti" a prodotti alimentari esistenti».
- "Per salvare l'ambiente
privatizziamo la natura", di Carlo Lottieri, Il Giornale, 19 ottobre 2000 [articolo pubblicato nella Rassegna stampa dello SWIF]
«Il piatto materialismo degli ecologisti ignora il ruolo della creatività individuale,
ed in questo modo pone la premessa a politiche autoritarie.»
- "I nipoti di Rousseau e l'eterna
rivolta contro la modernità", di Luciano Pellicani, Il Giornale, 19 ottobre 2000
[articolo pubblicato nella Rassegna stampa dello SWIF]. Luciano
Pellicani, docente di Sociologia politica alla Luiss di Roma e direttore della scuola
di giornalismo e comunicazione di massa della Luiss, è autore de "I nemici della
modernità" (Ideazione Editrice, pagg. 233, lire 30.000).)
- "Cari Verdi, non fermate la
ricerca", di Emilio Gerelli, Il Sole 24 Ore, 7 ottobre 2000 [articolo
pubblicato nella Rassegna stampa dello SWIF]
«Il solo accenno alla possibilità di fare ricerche per l'eventuale ottenimento di frutta
e verdura geneticamente modificata non già per prevenire un raffreddore passeggero, ma il
cancro mortale, mette i Verdi in agitazione.
[C'è] Chi ricorda che le innovazioni vanno sottoposte a test di accettabilità prima di
essere utilizzate, quasi che ciò non fosse procedura di routine, monitorata da organismi
tecnici, e ben nota al responsabile della Sanità.
(...)
Perché non utilizzare più estesamente le valutazioni di impatto ambientale per
migliorate i progetti piuttosto che per decapitarli?
Perché non celebrare sostanzialmente il conclamato matrimonio fra ecologia ed economia,
a esempio promuovendo l'utilizzo dell'analisi costi-benefici, invisa a
burocrati e politici perché vincolante alla razionalità?»
Domenica, 29 ottobre 2000
- ®
From: "Greenpeace Press
Releases": «More patents on life set to go ahead - Greenpeace demands EU Patent
Directive to be scrapped.
Brussels/Hamburg, 5th October, 2000 - Greenpeace today exposed an application for a patent
on human/animal embryos to the European Patent Office (EPO) and called for the EU
Patent Directive to be scrapped as it allows patents on life.
Greenpeace has researched the files of the European Patent Office (EPO) and found
applications for "patents on life": Two companies, Stem Cell Sciences (SCS)
(Australia) and Biotransplant (USA) have jointly applied for a patent covering the cloning
of embryos, including human embryos, as well as mixed species embryos from pigs and
humans. In addition the companies applied for an exclusive right for genetic manipulation
of embryos produced with their technology: Stem Cells Sciences and Biotransplant patent
application, WO 99/21415 (filing published internationally 6th May,
1999). (...)». See: Genetic Engineering
Press Release of 5 October 2000 at www.greenpeace.org
Sabato, 28 ottobre 2000
- All'inizio di ottobre, a Roma, un incontro
sulle biotecnologie tra filosofi e ricercatori ha proposto un "Consiglio dei
diritti genetici". Il Consiglio ha lo scopo di tentare un'analisi
"interdisciplinare" della "rivoluzione biotecnologica" il più
possibile lucida e rigorosa, lontana sia dall'atteggiamento di rifiuto genericamente
apocalittico dei profani sia dai toni trionfalistici e dalle promesse entusiastiche degli
"addetti ai lavori". Ne riferisce Paolo Rossi nell'articolo "L'anima in una scheggia di
silicio" su "Il Manifesto" del 3 ottobre 2000 [Rassegna stampa dello
SWIF], terminando con una considerazione venata di scetticismo: «La battaglia del
"Consiglio dei diritti genetici" non può non ricordare la lotta di Davide
contro Golia. Da un lato intellettuali, scienziati e ricercatori armati solo dei loro
molti dubbi e delle loro poche certezze --che potrebbero sintetizzarsi nell'esortazione di
Emanuele Severino di non perdere di vista "l'etica come variabile indipendente dal
progresso tecnologico"-- dall'altro "i signori della vita" armati dei loro
troppi interessi».
«Se "ogni sogno - mitologico o biochimico - ha
inevitabilmente sotteso il suo incubo" come ricorda il filosofo Umberto
Galimberti, l'unica cosa da fare è cercare di rimanere svegli. E' quello che
sembra suggerire il convegno appena conclusosi a Roma su "Biotecnologie e futuro
dell'umanità" promosso dall'associazione "VerdiAmbienteSocietà" che ha
contato la partecipazione di scienziati, filosofi e intellettuali come Rita Levi
Montalcini, Emanuele Severino, Mario Capanna,
solo per citare alcuni tra i nomi più noti».
Galimberti, Levi Montalcini, Severino, Capanna
Martedì, 24 ottobre 2000
Domenica, 22 ottobre 2000
Mercoledì, 11 ottobre 2000
-
Edoardo Boncinelli
Jeremy Rifkin
In un'intervista a La Repubblica del 31
marzo 2000 --"'Come
sfamare il Terzo Mondo?' Tutti i sì al cibo transgenico" (su
www.repubblica.it)-- il biologo e genetista Edoardo Boncinelli si è
soffermato sulla valutazione del rischio derivante dalle coltivazioni
transgeniche. L'intervistatore mette a confronto l'opinione di Boncinelli con quella
dell'economista Jeremy Rifkin sulla responsabilità dei governi nel
permettere che vengano introdotti nell'ambiente alcuni organismi manipolati geneticamente
(per l'opinione di Rifkin, v. "L'uomo
architetto del futuro nel secolo biotech"
risposta alla domanda dell'intervistatore «Cosa si intende per inquinamento genetico?»
[su www.repubblica.it]). Rifkin invita a frenare lo sviluppo nel campo del transgenico
fino a che non verrà discussa, a livello politico, la questione di una valutazione
scientifica dei rischi e delle responsabilità. Particolarmente interessante la
riflessione di Boncinelli in proposito: egli ritiene che la valutazione
dei rischi è già stata fatta dagli scienziati, quelli veri, e aggiunge che «Il
problema è che molte persone, che non sanno assolutamente nulla di questi argomenti, sono
convinte che gli scienziati o sono stupidi o disonesti. In questo clima è ben
difficile discutere. Si può discutere, ma se non veniamo creduti, o per meglio dire, se
non vengono creduti quelli che si occupano di questo, la discussione viene troncata
immediatamente». E' evidente che l'area problematica è quella del "rapporto
tra la scienza e la gente" (che, in ultima analisi, è un problema di politica,
perché riguarda il consenso), al quale sono state dedicate le news del 9 ottobre.
Martedì, 10 ottobre 2000
- Clonazione e cibi
transgenici: la sfida di Edoardo Boncinelli. Da oggi è in
edicola e libreria il nuovo numero di "Micro-Mega" che contiene
un doppio "faccia a faccia", sui temi della clonazione e dei cibi transgenici,
del biologo Edoardo Boncinelli con il presidente della consulta bioetica Giovanni
Berlinguer e con il ministro Pecoraro Scanio.
- «L'espansione tecnica deve
rimanere nell'orizzonte concettuale e culturale del consorzio umano e della sua anima
collettiva»: è questa la tesi di Edoardo Boncinelli, in "Il corpo che avremo. Sempre più
bionici come prevedeva Vico" (Corriere della Sera del 22 settembre) [Rassegna
stampa dello SWIF].
Lunedì, 9 ottobre 2000
- "Si tratta di collocare le scienze in un altro rapporto
con la politica": questo il pensiero del filosofo francese Bruno Latour,
come emerge nell'intervista pubblicata sull'Avvenire del 20 settembre, Chi controlla gli scienziati?
[Rassegna stampa dello SWIF].
Latour non sopporta sopraffazioni della scienza sull'opinione
pubblica. Ai concetti di "scienza", "politica", "natura" ed
"ecologia" attribuisce significati più profondi, sfaccettati e originali di
quelli, fin troppo abusati, che conosciamo. Egli ritiene che è indispensabile (e
inevitabile) prendere atto del fatto che il rapporto tra la scienza e i cittadini è
cambiato: per esempio la distinzione tra rischio "oggettivo" (quello calcolato
in sede scientifica con riferimento alla natura e alla società) e rischio
"soggettivo" (quello percepito prendendo se stessi come riferimento) non tiene
più.
"E' in atto un cambiamento di civiltà. Sono sconsigliate le pseudosoluzioni. Come
quella che consisteva nel dire: una maggiore presenza delle scienze comporterà
necessariamente un aumento di democrazia. O come la formula cara agli ecologisti
militanti, che non è dissimile dalla precedente, e consisteva nel dire: mettiamo la
natura al centro delle nostre preoccupazioni, e tutte le questioni saranno risolte. Questo
atteggiamento "ecologico" non è più produttivo del primo. Con la natura al
centro, l'accordo non si trova ugualmente".
E' necessario che gli scienziati non siano più tenuti fuori dalle decisioni, gli
scienziati debbono essere presi come rappresentanti, portavoce importanti e
indispensabili, ma obbligati a fare riferimento ad altri portavoce e ad altri
rappresentanti: i politici, i militanti.
Il rapporto tra politica e scienza va inteso in modo diverso rispetto al passato:
"Una volta si poteva sempre convocare gli esperti e distinguere la loro parola da
quella dei politici. Questi si sarebbero riuniti dopo gli esperti, per decidere il da
farsi in funzione dei propri interessi e dei propri valori. Ma che fare ora, se gli
esperti, quando li riunisci, non sono affatto d'accordo? Di qui la necessità di aprire
la democrazia alle scienze."
La democrazia della
scienza, la bioetica, un controllo della società sulla scienza come lecito ed opportuno,
l'onestà intellettuale dello scienziato e il conseguente autocontrollo già nella fase in
cui viene ideato e attuato il primo esperimento ("Lì, specie di fronte al rischio di
conseguenze gravi per le generazioni future, la scienza dovrebbe avere il coraggio di
fermarsi"): sono gli argomenti che troviamo nell'intervista ad Antonio
Spagnolo (docente di bioetica all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma)
pubblicata sull'Avvenire del 20 settembre: "'La gente ha diritto a più
informazione'. La situazione italiana dalla bioetica alla salute" [Rassegna
stampa dello SWIF].
Mercoledì, 4 ottobre 2000
- News da Davide Fasolo:
- In "Ambiente
e Globalizzazione" (pagina della sezione Strumenti e Risorse informative)
- I Link sulle Istituzioni Ufficiali:
- The World Bank Group
(il sito ufficiale della Banca Mondiale)
- International Monetary Found
(il sito ufficiale della Fondo Monetario Internazionale)
- RealWorldBank.org
(RWB is an initiative of a group of researchers, NGOs, web
developers, and film-makers. It aims to promote a diverse range of views about development
issues, particularly those of the people most affected by dominant economic models and
excluded from discussions about them)
- The Hunger Site
(donate Food for Free to Hungry People in the World)
- I Link sul "Popolo di Seattle" e le manifestazioni di protesta
antiglobalizzazione:
- IndyMedia Center
(the italian media revolution! Indymedia e' un collettivo di
organizzazioni, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi
italiani indipendente dall'informazione istituzionale e comerciale e dalle organizzazioni
politiche. Indymedia Italia nasce nel Maggio 2000 per iniziativa del net_institute)
- Sbancalabanca
(sito di informazioni sul vertice e controvertice di Praga)
- Initiative Against Economic Globalization (INPEG)
(sito internazionale sul controvertice di Praga)
Martedì, 3 ottobre 2000
- Intervista al fisico matematico Freeman Dyson, in "Sono stato un fan dell'atomica"
di Piergiorgio Odifreddi, su La Repubblica del 18 settembre [Rassegna stampa dello SWIF].
Tra gli argomenti toccati: la produzione di energia, la "progettazione"
di organismi viventi («Più ci si avvicina all' uomo, maggiori sono i problemi di
carattere etico»).
Brano tratto dall'articolo: «A proposito di etica e morale,
lei ha ricevuto quest'anno il Premio Templeton, che costituisce l'analogo del Premio Nobel
per la religione. La scienza sta forse sostituendo la teologia?
"In un certo senso è così. Oggi sono gli scienziati a scrivere testi destinati al
grande pubblico. Filosofi e teologi tendono a diventare sempre più tecnici, e a scrivere
in un modo che soltanto loro sono in grado di comprendere. Non so quale sia la ragione,
né cosa ne pensi il signor Templeton".»
"Il sole, il genoma e Internet" è il libro di Dyson pubblicato più di
recente (Boringhieri 2000) [ The
Sun, the Genome, and the Internet : Tools of Scientific Revolution, su Amazon.com].
Domenica, 1 ottobre 2000
- Nuovi
modelli di comunicazione: Napster & Co.
Venerdì, 22 settembre 2000
- News da Davide Fasolo:
- In "Biotecnologie" (pagina
della sezione Strumenti e Risorse informative)
- Corso di Laurea in Biotecnologie
L'Università di Modena dà la possibilità di studiare le
Biotecnologie iscrivendosi ad un corso di Laurea.
- Biotecnologie in agricoltura
Interessante sito ricco di dati leggi e opinioni.
- Genetic Savings & Clone (GSC)
Sito che permette l'acquisto di animali clonati.
- AgBiotechNet
An agricultural biotechnology site with news and more on plant &
animal agbiotech.
- In "Ambiente
e Globalizzazione" (pagina della sezione Strumenti e Risorse informative)
- Anti-Olympics Alliance
il movimento antiglobalizzazione si organizza con iniziative contro
l'olimpiade considerata una forma di globalizzazione.
- MISNA (MIssionary Service News Agency)
E' un'agenzia giornalistica specializzata nel diffondere notizie e
servizi di approfondimento e reportage sul Sud del mondo. Il tutto in un'ottica editoriale
orientata sui versanti: politico, economico, sociale, religioso e culturale.
Mercoledì, 20 settembre 2000
- "Scienza,
tecnologia e troppa retorica. Siamo alla soglia di un nuovo modo di vivere: che senso
ha un'opposizione indiscriminata?", di Aldo Schiavone, su La Repubblica del 20
settembre, p. 44 (www.repubblica.it)
«[Suggerirei di partire] dalla necessità, ora più che mai, di una
capacità di interpretazione e di previsione che è non solo esercizio
conoscitivo, ma essenziale dovere morale, perché interpretare e prevedere implicano
assunzioni di responsabilità, ed educazione al tempo che si apre.
(...) [Il cuore della questione] non è di tracciare un confine sostanziale e invalicabile
- per riservare a Dio quel che sarebbe di Dio - ma di fare in modo che l'uso di ogni
tecnologia trasformatrice della nostra identità e del nostro status quo biologici sia
orientata solo al bene comune: poiché non è all' agire consapevole dell'uomo che bisogna
porre limiti, ma semmai alla forma del mercato e della merce, quando la lora razionalità
non coincide con quella dell'interesse generale della specie (una nozione, quest'ultima,
con cui dovremo imparare a familiarizzare).»
X-Ray
Of Man Shaving With Electric Razor (image from Corbis)
razor
(Encyclopædia Britannica) [britannica.com]
keen-edged cutting implement for shaving or cutting hair. Prehistoric cave drawings show
that clam shells, shark's teeth, and sharpened flints were used as shaving implements, and
flints are still... |
La megamacchina
tecnoproduttiva il cui unico scopo è la fuga in avanti: Serge
Latouche, "La sfida di Minerva", in: Enrico Baj, "La dea Minerva alla sfida della
modernità", Il Corriere della Sera, 5 settembre 2000 [Rassegna stampa dello
SWIF].
Una razionalità prudente e saggia per mitigare gli effetti di uno sviluppo incontrollato.
Le riflessioni di Latouche su tecnologia e globalizzazione.
«(...) la società diventa irragionevole e finisce intrappolata in
un circolo vizioso, come nel rasoio di Nicholas Georgescu-Roegen.
Secondo questo famoso economista, l'uomo inventa un rasoio elettrico per guadagnare tempo,
tempo che dedicherà allo studio di un altro rasoio con maggiori prestazioni. Il tempo
risparmiato verrà reinvestito nella concezione di un rasoio ancora più rapido, e così
via. Allontanandosi dalla ragionevolezza, l'uomo è salito su un bolide senza pilota né
freni né retromarcia. Questo bolide, che si autoalimenta di continua accelerazione, è la
megamacchina tecnoproduttiva il cui unico scopo è la fuga in avanti e la corsa illimitata
senza traguardi al di fuori dell'aumento annuo del prodotto lordo e del consumo sporco.»
Martedì, 19 settembre 2000
Venerdì, 15 settembre 2000
- Il problema della clonazione
a partire da embrioni umani: "Il rischio di avere una stirpe
di vampiri", di Robi Ronza, Il Giornale, 30 agosto 2000 [Rassegna stampa dello
SWIF]
«Il grande argomento a favore della clonazione da embrioni umani
con conseguente inevitabile morte degli stessi - che il ministro [ndr: Veronesi] ha fatto
proprio - è il fatto che nei frigoriferi degli ospedali giacciono decine di migliaia di
embrioni fecondati nel quadro di interventi di fecondazione artificiale e poi rimasti
inutilizzati. Secondo il ministro Veronesi, e quelli che la pensano come lui, ammesso e
non concesso che costoro siano persone umane, si tratta di condannati a morte. Quindi
perché non tirarne fuori quel che se ne può cavare di buono? Se questo fosse un criterio
accettabile - aggiungiamo noi - perché allora non suggerire che negli Stati Uniti non
facciano lo stesso con i condannati a morte che anestetizzano prima di ucciderli con una
iniezione letale?»
Giovedì, 14 settembre 2000
- "Ma chi ricorda più il principio
di precauzione?" di Maurizio Blondet su Avvenire del 29 agosto 2000
[Rassegna stampa dello SWIF] il Percorso "Il principio 'di precauzione'"
«Il Principio di precauzione è prescritto una sola volta nel
Trattato di Maastricht, e per la protezione dell'ambiente. Ma oggi, i documenti della
Commissione ammettono che "il campo d'applicazione del Principio è in realtà molto
più vasto". Esso "deve essere applicato quando un'oggettiva e preliminare
valutazione scientifica dica che è ragionevole temere effetti potenzialmente pericolosi
per l'ambiente o la salute di uomini, animali e vegetali, incompatibili con l'alto livello
di protezione scelto dalla Comunità".
Dunque, la stessa Commissione riconosce che il Principio di Precauzione è suscettibile di
un'applicazione molto più estesa di quella attuale. Per ora, esso è stato fatto valere -
e non senza fatica e tentativi di colpi di mano delle note lobbies - per i cibi
geneticamente modificati. Non è dato sapere quanto dovremo aspettare perché i cervelloni
della Scienza capiscano che il Principio di Precauzione si applica, a maggior ragione,
alla clonazione di cellule fetali umane, eseguita a scopo "terapeutico".
C'è da disperarne. Perché, per ora, alcuni dei più ragguardevoli cervelli della Scienza
restano confinati a "ragionamenti" di livello assai basso. Il primo suona così:
"Visto che quegli embrioni umani li abbiamo in frigo, come sottoprodotti di
fecondazioni artificiali, tanto vale usarli. O dobbiamo buttarli via?". L'altro
suona: "Se ci lasciate clonare gli embrioni umani, entro cinque anni vi promettiamo
cure mirabolanti contro l'Alzheimer e la cirrosi". Quest'ultimo argomento è una
versione aggiornata del principio "Il fine giustifica i mezzi"; il primo,
temiamo, poteva essere sottoscritto anche dal dottor Mengele, grande sostenitore dell'uso
di uomini come "materiale" da esperimento. La civiltà giuridica europea, ci
pare, si fonda su altri principi.»
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29 luglio 2000 al 10 settembre 2000) |