Gnutella: un software da spalmare ovunque. di Carlo Massarini ( Soprattutto, Supplemento del Gazzettino, 28 luglio 2000, pp. 92-93) Quando, a metà degli anni '90, infuriava la discussione sul futuro di Internet, le ideologie che si scontravano erano quella pc -centrica ("tutto lo scibile sarà concentrato nei computer, sempre più potenti, e la Rete sarà un veicolo di trasferimento": capo riconosciuto Bill Gates) e quella net-centrica ("il sapere e i software saranno depositati nella Rete, e i computer se ne serviranno quando sarà necessario"). Di quest'ultima visione erano artefici gente come Scott Nealy (Sun Microsystems, ovvero infrastrutture di networking) e Larry Ellison (Orocle, mega data base di storage e gestione dati). Ognuno vedeva (e vendeva) il proprio prodotto al centro del sistema Internet. A distanza di qualche anno, si può notare che Internet ha acquisito una grande rilevanza, che Microsoft non si è ritagliata un ruolo centrale nelle telematica come aveva fatto nell'informatica e che il networking è diventato il sistema che regge la nuova economia. Per adesso quindi, stanno vincendo i netcentrici, ma attenzione alle continue innovazioni. Spesso queste nascono nei basemet e/o garage, di cui ogni tipica casa americana (villetta da un piano, giardino e, appunto, seminterrati e garage, magari con canestro da basket nel vialetto d'accesso) è dotata e che diventa il laboratorio domestico. Età media degli 'inventori': 18-25 anni. Così è nato Napster, un software che consente di scambiarsi file 'peer-to-peer', ovvero fra utenti alla pari, eliminando il ruolo di un server o una banca dati centralizzata. Primo passo di un processo che sottrae il contenuto dalla Rete, e lo sposta automaticamente fra gli hard disk di utenti iscritti a una lista comune dove scambiarsi materiali. Il secondo è arrivato subito dopo, e potrebbe cambiare molte cose. Forse, in prospettiva, anche la struttura stessa di Internet, se prendesse davvero piede anche fuori da quel circuito di fanatici highbit di cui buona parte dei teenager americani fa parte. Gnutella, di cui esistono varie versioni scaricabili gratuitamente da una trentina di Siti, connette con un utente precedente, lo segnala come membro del network, e da quel momento consente di cercare negli hard disk quello che si cerca e di aprire direttamente il file, oltreché di 'dawnload-arlo'. Elimina la directory degli abbonati e dei contenuti ancora presente nel sistema di Napster, ma a differenza di questo non è una compagnia e non ha un luogo, seppur virtuale, attaccabile giuridicamente. È solo una tecnologia, 'spalmata' su tutta la Rete proprio come la crema a noi tanto cara, e a una tecnologia non puoi fare causa. Le case discografiche quindi, bersaglio preferito dei teenager, appena rintuzzata a minaccia di MP3, hanno a che fare con qualcosa più difficile da fermare, ma almeno hanno qualcuno con cui prendersela: è stato il sito Nullsoft, azienda legata ad America On Line, a mettere proprio sito Gnutella, un solo pomeriggio prima essere bloccata dalla Casa madre. Un pomeriggio, nel mondo Internet, è come una settimana sulla terraferma: 100.000 persone l'avevano scaricato, e la diffusione in rete, come si sa, per queste cose è 'virale'. Per certi versi, Gnutella e le tecnologie 'da pari a pari' potrebbero cambiare l'Internet come si è sviluppato finora, e ritornare ai tempi dei primordi, quando in Rete programmi di ricerca primitivi permettevano a scienziati e appassionati di cercare fra i file altrui. Poi arrivò il Web, una sorta di gigantesca bacheca dove i contenuti potevano essere scaricati e aggiunti: software come Gnutella potrebbero ricreare la possibilità di reperire i contenuti da un network di milioni di computer domestici. Il sistema favorirebbe una diffusione più immediata di qualunque materiale, dal progetto Genoma alle news, perchè il suo aggiornamento sarebbe sempre immediato, e darebbe il via a motori di ricerca su territori esponenzialmente più vasti di quelli attuali. Quello che Andy Grove di Intel chiama 'ritorno al futuro' potrebbe rappresentare appunto una svolta ulteriore per le tecnologie interessate. Cosa servirebbe è presto detto: computer più potenti (Intel sarebbe lusingata), banda di trasmissione più larga (una possibile killer applicatian, quindi, per DSL e fibre ottiche). Ma a rischio sarebbe la privacy; con la possibilità offerta agli hackers di entrare in sistemi poco protetti rubando o inserendo dati. Sono i pro e i contro da considerare di fronte a ogni nuova tecnologia.