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La Repubblica, 20 novembre 2000
Chi si oppone al biotech non è un eroe
di TONY BLAIR

LA BIOTECNOLOGIA è la nuova frontiera della scienza. Sono insieme la
scienza e il giudizio morale che guidano il progresso umano.
L'innovazione scientifica ne è stato il motore. L' etica, la guida.
La scienza ci ha dato la ruota, la macchina a vapore, l'elettricità,
il computer. Ci ha dato le armi nucleari. Ma sta a noi decidere come
utilizzare queste scoperte, come orientare la loro applicazione.
Cosa ci ha insegnato la storia? Che la scienza può essere usata per
il male, così come per il bene. E questo giudizio può essere
pregiudizievole, così come ponderato. La scienza senza giudizio può
essere pericolosa. Il progresso senza la scienza probabilmente non
può avere luogo.
Sul confine di ogni nuova scoperta scientifica, c'è generalmente un
settore dell' opinione pubblica che la vede come una minaccia. Ora ci
troviamo su una tale frontiera. La scienza della biotecnologia sarà
probabilmente nella prima metà del secolo 21 ciò che il computer è
stato nella seconda metà del secolo 20.
Le sue implicazioni sono profonde, i suoi benefici potenziali,
massicci. E, come sempre, ci sono coloro che sostengono che aspetti
di quella ricerca scientifica sono nella loro essenza indesiderabili
e che dovrebbero essere fermati.
LA RISPOSTA dovrebbe essere quella di tornare ai principi generali e
dire: lasciamo scoprire alla scienza i fatti; dopo daremo il nostro
giudizio. Ma non dobbiamo giudicare prima dei fatti. Questo deve
valere anche in aree tanto difficili come i prodotti agricoli Ogm. Io
ho la mente aperta riguardo ai prodotti agricoli Ogm. Ci sono delle
preoccupazioni legittime. Ma far diventare degli eroi persone che
stanno impedendo che una ricerca scientifica fondamentale sia portata
avanti, è sbagliato. È sostituire agli argomenti l'aggressione.
Arriviamo ai fatti per poi giudicare le loro conseguenze morali. C'è
un pericolo, ed è che quasi senza renderci conto o senza desiderarlo,
diventiamo anti-scienza. La distinzione, credo, sta in questo: la
nostra convinzione su quello che è naturale o corretto non dovrebbe
impedire il ruolo della scienza nello scoprire la verità, piuttosto
dovrebbe darci informazioni sulle implicazioni e sulle conseguenze
della verità che la scienza scopre.
La scienza britannica può vantare risultati di rilievo. Ha un ruolo
importante da giocare nel nostro futuro.
Ora come ora la comprensione pubblica del potenziale rivoluzionario
della biotecnologia non è molto diffusa. La mappa del genoma umano ha
mostrato un futuro rivoluzionario nella medicina genetica che può
trasformare le prospettive della nostra salute.
Con l'aumento della popolazione e con il crescere delle aspettative
delle persone riguardo alla propria salute, il mondo avrà sempre più
bisogno del tipo di soluzioni che la biotecnologia può offrire. La
biotecnologia può fornire medicine migliori e più efficaci. Può
migliorare la produzione di cibo, inclusa quella nel mondo in via di
sviluppo. Può aiutarci a ripulire l' ambiente.
La biotecnologia offre la possibilità di un cambiamento decisivo
della medicina. Di spostarci dalla diagnosi e dalla terapia alla
scoperta e alla prevenzione. Anche se le malattie non scompariranno,
nel futuro saremo in grado di bloccare molte malattie persino prima
che possano manifestarsi.
Grazie alla biotecnologia, stiamo chiudendo il cerchio sul vaccino
contro l'Aids. Nei prossimi dieci, vent'anni, la biotecnologia ci
permetterà di stroncare i principali killer in società come la Gran
Bretagna. Il cancro. Le malattie del cuore. Il diabete. Cause di
morte tanto familiari alla nostra generazione quanto la tubercolosi,
la difterite e il morbillo lo sono state per i nostri predecessori.
La biotecnologia è anche un arma molto potente contro malattie
degenerative come l'Alzheimer e il Parkinson. Malattie che rendono
disabili come la fibrosi cistica. Così che la gente non solo può
sperare di vivere più a lungo, ma di vivere in modo più appagante.
La biotecnologia è una industria il cui mercato soltanto in Europa si
stima che supererà nel 2005 i 100 miliardi di dollari. Il numero di
persone impiegate nella biotecnologia e in attività correlate,
assieme a coloro il cui lavoro dipenderà dalle applicazioni della
biotecnologia, potrebbe raggiungere i tre milioni, nella sfida per
raggiungere l'industria statunitense - ora 8 volte più grande di
quella europea.
La biotecnologia sarebbe impossibile senza ricerca. Può essere alcune
volte controversa, come nel caso dei prodotti agricoli Ogm e delle
sperimentazioni animali. È una attività regolata rigidamente. Ma
questo Governo non tollererà il ricatto, né l'assalto fisico di
coloro che vi si oppongono.
Accettarlo vorrebbe dire cedere alle intimidazioni. Assistere ancora
una volta ai risultati della scienza britannica che vengono
realizzati altrove. Raccogliere i benefici commerciali della ricerca
scientifica britannica vuole dire anche appoggiare gli imprenditori
che usano nuove tecnologie per stare sul mercato.
Il Dipartimento per il Commercio e l'Industria ha anche sviluppato
misure per promuovere specificamente le biotecnologie, in termini di
filiera, finanziamenti e consulenza, e per meglio gestire la
pianificazione industriale. Anche la task-force per la Competitività
dell'Industria Farmaceutica sta dando il suo contributo per stabilire
relazioni migliori tra le Pmi bio-farmaceutiche e le grandi società
farmaceutiche, fornendo anche assistenza per la produzione di
componenti base per l'industria biotecnologica.
La biotecnologia, come il resto dell'economia della conoscenza, è
inequivocabilmente globale. La biotecnologia europea sarà in grado di
competere con gli Stati Uniti soltanto se potrà operare in un Mercato
Unico reale. Questa è la ragione per cui stiamo elaborando delle
proposte insieme alla Svezia per sfruttare la loro Presidenza nel
prossimo anno al fine di includere la biotecnologia nell'agenda sulla
riforma economica concordata a Lisbona nel marzo scorso.
Se la biotecnologia deve svilupparsi, le persone devono avere fiducia
nelle misure prese a loro protezione. Devono essere rassicurati del
fatto che i potenziali benefici superano di gran lunga i rischi.
È per questo che abbiamo rafforzato il quadro legale e normativo.
Abbiamo rivisto, diciotto mesi fa, la normativa in vigore e creato
sia la Comissione per la Genetica Umana, sia quella per la
Biotecnologia Ambientale, al fine di consentire alla società di
esprimere il proprio giudizio. L' anno scorso abbiamo deciso di
rafforzare per legge il divieto di clonazione riproduttiva.
Ma le implicazione per la politica pubblica non si arrestano qui. La
biotecnologia solleva dei quesiti fondamentali su dove si colloca la
frontiera tra proprietà intellettuale ed eredità comune dell'umanità.
Con la Direttiva sulla Protezione Legale delle Invenzioni approvata
nel 1998, abbiamo creato un quadro equilibrato. Il genoma umano è ora
a disposizione gratuitamente su Internet. Ma l'incentivo
all'imprenditoria basato sul sistema dei brevetti è stato mantenuto.
Molti sostengono che il Servizio Sanitario Nazionale non potrà
permettersi la biotecnologia. Respingo questa affermazione. La
biotecnologia offre l'opportunità di eliminare le malattie
degenerative che costano oggi al Ssn centinaia di milioni di sterline
per le cure di lunga-degenza. L'opportunità di tagliare sprechi con
prodotti medicinali più efficaci. Inoltre, nel quadro di un sistema
sanitario universale si potranno affrontare in maniera più adeguata
le questioni riguardanti la privacy e la correttezza che le cure e i
trattamenti biotecnologici sollevano inevitabilmente.
Conclusione
La Gran Bretagna ha l'opportunità di guidare l'Europa quali pionieri
di questa nuova tecnologia, stabilendo i protocolli che la governano.
Di essere il centro della scienza in Europa e il ponte tra il mercato
sanitario europeo e quello statunitense.
Il prezzo del successo in questo settore non è soltanto commerciale.
Possiamo contrastare epidemie continentali come l'Aids. Possiamo
bloccare le malattie genetiche che tolgono speranza alla vita di così
tanti bambini. Possiamo bloccare i killer di massa della nostra
società - cancro, malattie del cuore - e offrire alle generazioni
future la prospettiva di una vecchiaia attiva.
Su come possiamo mantenere la Gran Bretagna ai primi posti nel campo
della ricerca biotecnologica, c'è un dibattito in corso tra gli
scienziati. Dovremmo valorizzare gli scienziati e il loro lavoro. Ci
descriveranno gli scenari futuri. Poi potremo applicarli
nell'interesse del progresso del nostro popolo. Questo è il rapporto
di collaborazione corretto tra la scienza e la società ed è quello a
cui questo Governo si è impegnato.