La Repubblica, 20 novembre 2000
Un mix uomo-maiale
nasce la "chimera"
La Ue dà il brevetto, Greenpeace attacca
di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Quella che Bellerofonte, sul suo cavallo alato, trafisse con
la lancia era in fondo solo una capra con la testa di leone. Quella a
cui l'Ufficio europeo brevetti ha dato il via libera è una chimera
che ci riguarda molto più da vicino: un po' mucca, un po' uomo, un
po' maiale. Certo quest'oggetto neomitologico non è ancora tra noi
ma, secondo la denuncia presentata ieri da Greenpeace, tra gli
scaffali del grande supermercato biotech è spuntata la nuova
mercanzia: un frullato genetico in cui il Dna umano si mischia ai
codici genetici di altre specie.
"Nel brevetto concesso alla società australiana Amrad nel gennaio del
1999 non si precisa a quale uso viene destinata la chimera", afferma
Fabrizio Fabbri, di Greenpeace. "Si dice solo che le cellule umane
verranno utilizzate assieme a quelle di ovini, bovini, suini. E'
probabile che lo scopo sia costruire animali con caratteristiche
umanoidi che rendano più facili gli xenotrapianti".
"Il sistema che porta alla creazione di una chimera è radicalmente
diverso dal meccanismo della clonazione", spiega Gianni Tamino,
docente di biologia umana. "Non si tratta di alterare la struttura
genetica di una cellula in modo da arrivare a un individuo che
possiede il Dna di un singolo anziché di una coppia. Si interviene
invece ai primi stadi dello sviluppo embrionale per separare e
ricomporre le cellule, in modo da far convivere in uno stesso
organismo cellule che provengono da specie diverse.
"Si tratta di un processo il cui risultato è estremamente incerto dal
punto di vista della riuscita tecnica. Più sicuro appare il rischio:
la possibilità che un virus o anche un prione, come nel caso del
morbo della mucca pazza, passi da una specie all'altra".
Non è la prima volta che l'Ufficio europeo dei brevetti finisce
nell'occhio del ciclone. Nel dicembre del '99 la notizia del brevetto
concesso per la clonazione di un embrione umano era finita in prima
pagina: l'Ufficio si era giustificato parlando di un errore, di una
semplice svista.
Ma da allora le polemiche non sono mai scese di tono. E proprio oggi
si apre una settimana determinante per il futuro di questo ente. A
Monaco parte la conferenza diplomatica per la revisione della
Convenzione europea sui brevetti che risale al 1973. Da allora la
situazione è radicalmente cambiata e l'obiettivo della riunione è
modificare il quadro di riferimento dell'Ufficio brevetti tenendo
conto della direttiva del ' 98 che, in forma molto ambigua, ha aperto
le porte alla brevettabilità della vita. In pratica potrebbero
aumentare i poteri dell'ente.
"Per scongiurare una simile eventualità abbiamo organizzato una
protesta a Monaco per domani", ricorda la verde Fabrizia Pratesi. "La
direttiva del ' 98 è stata impugnata dall'Italia, dall'Olanda e dalla
Norvegia: è un atto illegittimo che va rivisto. E invece l'Ufficio
europeo dei brevetti continua ad agire cambiando le regole del gioco,
stravolgendo il regolamenti applicativo e dimenticando che la
direttiva sui brevetti del '98 non è stata ancora recepita in 12 dei
15 paesi dell'Unione".