Riceviamo dal Prof. Giuseppe O. Longo il testo dell’intervento che presentò nell’Ottobre 2000 al convegno "Il futuro: previsione, pronostico e profezia" (Ecco un estratto di quella che, allora, era la pagina d’ingresso al sito).
Si tratta di una lunga riflessione in cui risaltano molti capisaldi della sua visione del progresso, alcuni dei quali sono richiamati nel percorso qui svolto di recente nell’ambito dell’iniziativa denominata "Collaborate".
In particolare si nota che, nei confronti del progresso scientifico, Longo ha un’opinione affine a quella di Bill Joy. Egli affronta il problema dell’angoscia che chiama "trapasso dalla contingenza all’irreversibilità":
«i calcoli, le previsioni e le simulazioni che sostengono il finalismo cosciente possono illuminare gli scenari del futuro solo per un breve tratto di tempo, mentre gli effetti delle decisioni possono essere durevoli e irreversibili. Impadronendoci dei meccanismi di decisione, insomma, possiamo trasformare le contingenze più miopi e improvvisate in destini storici dalle conseguenze incalcolabili e irrimediabili.».
Citando Hans Jonas, Longo parla del progressivo emergere di una nuova etica volta alla salvaguardia, alla conservazione e alla prevenzione:
«un’etica della responsabilità contrapposta al trionfalismo tecnologico del progresso e dell’incremento illimitato di ogni variabile».
E’ l’incremento illimitato delle variabili ciò che rende vana la fiducia nella possibilità di prevedere. In ciò, Longo è molto più vicino a Raymond Kurzweil che a Bill Joy (è proprio l’atteggiamento positivo di Joy nei confronti della previsione che è stato oggetto di critiche). Comunque, anche se i percorsi argomentativi sono differenti, la loro conclusione è la stessa: riguardo allo sviluppo della tecno-scienza è bene adottare un atteggiamento cauto e riflessivo. Longo scrive:
«l’alternativa da opporre all’utopia è la moderazione suggerita dalla responsabilità, aurea via di mezzo tra la fiducia illimitata e la disperazione senza futuro
[…]
Non ci sono consigli da dare o da chiedere, se non forse, l’adozione di un atteggiamento più cauto, attento alla molteplicità, alla delicatezza e al silenzio. Ma quanti se la sentono oggi di tacere nel frastuono del mercato e nel rimbombo della pubblicità?»
Vedi anche:
Il testo dell’intervento di Longo: "Il futuro tra incertezza e responsabilità"
Nota:
Giuseppe O. Longo, ordinario di teoria dell’informazione all’Università di Trieste, ha dato un rilevante contributo a questo sito, nel Febbraio 2003, con il Seminario in forma di Forum on line intitolato "Progresso e responsabilità: il passaggio dalla scienza alla tecnologia". E’ qui citato in modo ricorrente, perché il modo in cui tratta, in ottica epistemologica, la tematica del progresso tecnologico e del nuovo rapporto fra uomo e macchina è paradigmatico di un possibile approccio al tema di base della Fondazione Bassetti, che è quello della responsabilità nell’innovazione.
Pale Blue Dot
Earth (the dot in the middle) as seen from 3.7 billion miles away by the Voyager 1 spacecraft, on 6/6/1990
"Pale Blue Dot" è il titolo di un libro di Carl Sagan e vuole significare, in nuce, il requisito dell’umiltà come componente essenziale di uno sviluppo responsabile della tecno-scienza.
[… continua…]