Il testo che si raggiunge da Q U I è composto in una forma e seguendo uno stile che ad alcuni potranno sembrare originali, ma che non lo sono affatto nel mondo del Web. E’, per così dire, un substrato per un esperimento di scrittura collaborativa, sulla scia dei wiki.
Che cosa sono i wiki? Leggetelo qui e vedetelo qui.
Chi avrà la pazienza di tornare più di una volta sugli articoli scritti in modo collaborativo potrà constatare come il loro contenuto andrà progressivamente arricchendosi: tanto nel merito, quanto nei rimandi.
Scegliere di seguire una modalità di scrittura collaborativa, sul modello dei wiki, comporta una costante incompletezza nei contenuti, che in alcuni lettori può creare insofferenza. Il problema sta nel fatto che leggere un testo di tal genere richiede che ci si avvicini ad esso con un atteggiamento cognitivo, duttile, che siamo disposti a colmare, anche per conto nostro, eventuali parti che ci sembrano lacunose, ma soprattutto (questo è anche l’aspetto più critico del meccanismo) che siamo disposti a condividere con altri, in una logica collaborativa, questa modalità di fruizione dei contenuti. In altre parole, che siamo disposti a dare, noi per primi, un contributo intellettuale per mantenere in vita una certa sinergia. Infatti, come potete già sperimentare, il modello dei wiki realizza (intende realizzare) una condivisione della conoscenza: voi potete offrire agli altri lettori un vostro apporto intellettuale, che può consistere in considerazioni, anche molto libere, in merito a ciò che, in quel dato momento, state leggendo, oppure essere costituito da informazioni, notizie, link che ampliano ed eventualmente correggono (in una parola "migliorano") quanto è pubblicato.
Dunque, se da un lato è vero che la frammentarietà di contenuti è un rischio insito nel mettere on line un documento che segua il modello dei wiki, dall’altro lato questa iniziativa potrebbe attirare l’attenzione di un certo tipo di lettore. Così come potrebbe essere un fiasco.
Noi ci proviamo, un po’ come abbiamo fatto con un recente dialogo on line: anche quello era una sorta di esperimento di scrittura in tempo reale e collaborativa. Vedremo, ora, che cosa viene fuori da questo.
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Per la prima volta a convegno i partecipanti italiani al progetto mondiale del sapere condiviso:
"Genova, ecco i "wikipediani" creatori dell’enciclopedia in Rete"
Un’idea aperta e democratica della conoscenza.
Chiunque può mettere in Rete quello che sa su un tema.
di Monica Corbellini
(La Repubblica on line del 28 giugno 2004)