Nella sezione Argomenti è presente una Proposta di un percorso di lettura sul Principio di precauzione in cui viene citato il saggio “Il principio di precauzione tra incertezza intrinseca e razionalità limitata” di Gavino Zucca. Senza entrare nel merito del saggio (esula dalle finalità di questa rassegna stampa) mi sembra opportuno, però, riprendere l’affermazione di Zucca secondo cui ‘Il Principio di Precauzione (PdP) è uno strumento decisionale di tipo giuridico’, per associarla alla recensione (Il Sole 24 Ore del 10 aprile,) “Opinioni geneticamente modificate” di Gilberto Corbellini al libro di Luca Marini, “Il principio di precauÂzione nel diritto internazionale e comunitario. Disciplina del comÂmercio di organismi geneticamente modificati e profili di sicurezza alimentare” (Cedam, Padova 2004, pagg, 432, euro 35).
In realtà l’articolo di Corbellini parte da una recensione al libro di Francesco Sala “Gli OGM sono davÂvero pericolosi?” (Laterza, Bari-RoÂma 2005, pagg, 158, euro 10,00).
Scrive Corbellini:
‘Sala dimostra che rinunciando a usare l’ingegneria genetica si perderanno in breve tempo proprio alcuni di quei prodotti tipici, minacciati dai parassiti, che dovrebbero sostenere l’economia agricola del Paese: come il pomodoro San Marzano e il riso Carnaroli.’
E aggiunge:
‘E denuncia la scarsa deontologia di quegli scienziati che accettano di farsi condizionare dalla politica nella scelta degli obiettivi della ricerca. Ovvero sono disposti a condurre inutili studi su inesistentÂi rischi da ogm, pur di disporre di finanziamenti.
A partire da quest’ultima affermazione vale la pena soffermarsi sull’articolo “Il paladino del biologico che non gradisce il biotech” apparso su La Voce Repubblicana del 26 maggio a firma Katia Mammola, in cui, a proposito di alcune critiche del ministro Alemanno all’operato dell’EFSA, European Food Safety Authority si afferma (quasi che l’Efsa non sia l’organo di consulenza della Commissione Europea per quanto riguarda la consulenza alimentare e non sia già per sé stesso “terzo” rispetto al gioco degli interessi):
‘Alemanno invoca “ricerche scientifiche realizzate da istituti
terzi” che “assicurino che i prodotti ogm destinati alle nostre tavole siano innocui”‘.
Nel mirino di Sala anche il Principio di precauzione:
‘Si tratta di un principio che legittiÂma l’arbitrarietà nelÂle scelte politiche su materie controverse. […] Ormai il principio di precauÂzione è diventato un criterio “metagiuridico” che influenza il diritto comunitario e internazionale in maÂteria di sicurezza alimentare’.
Sul Principio di Precauzione è altrettanto critica Katia Mammola:
‘chi controllerà il controllore nel gioco infinito del rilancio di un principio di precauzione divenuto muro di gomma di interessi non abitati in comune?’
Venendo al libro di Luca Marini “Opinioni geneticamente modificate” scrive poi Corbellini:
‘Il libro di Luca Marini ne ricostruisce [del Principio di Precauzione] opportunamente ed esaustivamente le origini e il modo di funzionare, sviscerando le complesse interazioÂni tra scienza, etica, politica e comunicazione che alimentano le conÂtroverse interpretazioni di un principio che troppo spesso veicola solo irrazionalismo antiscientifico o il paternalismo etico-politico.’
Al libro di Sala è stata recentemente dedicata in questo sito anche una Segnalazione.