Cosa sarebbe l’uomo senza domande?
Con questo slogan si apre il colophon di KOS, la prestigiosa e raffinata rivista (non a caso primo editore è stato Franco Maria Ricci) dell’istituto culturale San Raffafele di Milano, il cui progetto culturale viene così sintetizzato:
Sapere, al di sopra di ogni ragionevole dubbio. Conoscere, al di là del bene e del male. Pensare, sublimando il pensiero stesso. Perché le domande nascono con l’uomo. Così come il suo desiderio di avere risposte. KOS cerca quelle risposte. Ogni mese, su KOS, grandi personalità della scienza e della cultura affrontano i temi fondamentali della vita. E voi, con loro, per costruire un dibattito letterario, una tavola rotonda universale che dia un senso definitivo a ciò che definitivo non può essere.
Il fascicolo di luglio della rivista, illustrato da una iconografia tratta da Historia Plantarum contiene i seguenti saggi.
Quel meraviglioso 1905
di Jurgen Rom
Nel 1905 il giovane Albert Einstein imprime una svolta alla fisica pubblicando cinque lavori che avviano un profondo cambiamento nelle principali categorie del pensiero scientifico, come racconta il direttore della grande mostra inaugurata in maggio a Berlino.
Il genio dei numeri
di Sylvia Nasar
La storia di John Nash, premio Nobel per l’economia, è quella di un uomo straordinariamente dotato che ha messo a disposizione del mondo le sue intuizioni e le sue scoperte, raggiunte grazie al coraggio, alla tenacia e a una creatività fuori dal comune. Una genialità che non si può esaurientemente tentare di spiegare, ma che può essere una lezione per tutti.
Il ruolo della matematica nel progresso della fisica
di Walter Joffrain
La fisica è una delle scienze che ha il maggior debito nei confronti della matematica: dal calcolo infinitesimale alla meccanica quantistica, alla teoria della relatività con la teoria geometria dello spazio. Un percorso storico.
Simbologia religiosa ed esoterica dei numeri
di Andrea Menegotto
Sono molti gli ambiti speculativi in cui hanno trovato posto teorie numerologiche: al di là del filone mistico-filosofico vero e proprio, l’attenzione ai numeri e ai loro possibili significati ha prodotto simbologie quasi in ogni civiltà o pensiero, soprattutto in ambito religioso, esoterico e magico, fino alla superstizione
più popolare.
Una pulce sottopelle
di Giuseppe O. Longo
Recentemente la Food and Drug Administration ha dato il permesso di impiantare sottopelle a chi ne faccia richiesta una “pulce” elettronica: si chiama VeriChip, è grande quanto un chicco di riso e contiene un codice di accesso a una serie di dati relativi al portatore. Si tratta per ora di dati medici che potrebbero rivelarsi utilissimi in caso d’incidente. Molti hanno però espresso il timore di abusi a danno della privatezza.
Breve riflessione sul senso comune
di Nicla Vassallo
Oltre a essere ampiamente utilizzata in diverse discipline filosofìche (epistemologia, etica e ontologia), la nozione di senso comune è interessante per alcuni studi empirici nell’ambito della psicologia e delle scienze cognitive. Per di più, nella vita quotidiana ci troviamo spesso a confidare proprio nel nostro senso comune.
Usura, lussuria e potere
di Vladimir Pamjanik
Alla ricerca del glorioso porto, Dante attraversa una landa desolata dove incontra uomini in cui si è incarnato il rifiuto del lavoro, l’eliminazione della diversità dell’altro come apertura all’infinito, il rifiuto della dipendenza originale da Dio. Una lettura imprevedibilmente attuale di alcuni passi del poema dantesco.
L’Impressionismo di Jean Renoir
di Giovanni Nobili Vitelelschi
Dall’analisi del capolavoro cinematografico di Jean Renoir: Une partie de campagne, la scoperta della stretta relazione tra la pittura di Auguste Renoir e il cinema di suo figlio. Nel lavoro di Jean sono infatti ravvisabili lo stesso sguardo e la stessa sensibilità del padre: le pennellate tipiche dell’Impressionismo passano dalla tela alla pellicola.
L’educazione catechistica in età moderna
di Michela Catto
A partire dalla metà del Cinquecento il catechismo, su impulso della Controriforma diviene uno strumento unitario per la costruzione dell’identità del popolo, l’alfabetizzazione e la formazione religiosa: su quelle pagine gli italiani venivano educati, imparano a sillabare, a leggere, a fare esercizi di scrittura.
Quando i ciarlatani erano medici
di Luciano Sterpellone
Oltre alle molte e rocambolesche truffe ai danni del prossimo, i ciarlatani, “medici non patentati”, vantavano di possedere il segreto di curare ogni male. E a volte ci riuscivano: anche perché, nei periodi di emergenza sociale o di pestilenze, erano gli unici a occuparsi del popolo.
Si segnala in particolare il saggio di Giuseppe O. Longo che riprende un argomento già trattaro in Rassegna Stampa all’item “Verichips“, del novembre 2004. Il saggio di Longo, oltre a illustrare in modo più esauriente l’impiego delle nuove tecnologie che, in modo non sempre implicito, svolgono un ruolo sempre più invasivo verso il controllo sociale degli individui, sottolinea che: ‘quando la tecnologia lo consente c’è sempre qualcuno che tende a superare i limiti imposti dalla legge, per interessi di parte o in nome della sicurezza nazionale, agevolando il passaggio in corso dall’era delle democrazie rappresentative a un’epoca dominata dagli interessi economici, dai gruppi di pressione e dai professionisti della politica‘.
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La presenza di Giuseppe O. Longo nel sito della Fondazione Bassetti ha un’importanza propria: gli argomenti toccati riguardano il tema del “Post-Human”, ma le concettualizzazioni e la visione del mondo che ne ispirano la trattazione hanno radici epistemologiche e filosofiche peculiari. Per comprendere a che cosa mi stia riferendo, si possono leggere due suoi scritti pubblicati più di recente in questo sito:
– “Il futuro tra incertezza e responsabilità” (sezione “Argomenti”, 20 luglio 2004)
e
– “La responsabilità è uno stratagemma per il funzionamento della società” (sezione “Argomenti”, 20 agosto 2004)
Particolarmente espressivo del modo in cui la visione di Longo viene in questo sito citata è poi l’articolo della Redazione “L’inevitabile e il desiderabile” (parte dell’iniziativa “Collaborate”, 26 luglio 2004), all’interno del quale si trovano alcuni motivi tematici che in Longo sono ricorrenti, come quello del “Simbionte”.
Ed è proprio il Simbionte, con la piastrina di silicio impiantata nel corpo, che sotto il profilo –diciamo così– “filosofico” si collega al “VeriChip” di cui all’articolo pubblicato in KOS.
Un ulteriore riferimento riguardante Longo –e centrale nell’attività di questo sito– è il Seminario/Forum che egli ha condotto per la Fondazione Bassetti all’inizio del 2003. I suoi interventi all’interno del lungo testo dei 70 che hanno dato luogo al Forum rappresentano un panorama variegato e di ampio respiro delle sue idee in merito al Progresso, nonché dell’impianto culturale in cui queste si radicano.