In una precedente rassegna stampa, “Un’etica per i robot“, relativa ad un convegno promosso dal Robotlab del Cnr di Genova, è stato introdotto l’argomento della roboetica.
Nicla Vassallo su Il Sole 24 Ore del 1 maggio, nell’articolo “Arrivano i robot. Studiamo la loro etica” constata che:
‘I Robot non solo fanno ormai parte della nostra vita, ma ne faranno sempre più parte: nei giochi e nelle incombenze domestiche così come nelle sale operatorie, nelle missioni spaziali, o nei conflitti militari’.
Questa pervasività della robotica nella nostra vita quotidiana se da un lato comporta lo sviluppo di un tipo di ricerca, caratterizzato da nuove forme di interdisciplinarietà, dove le discipline scientifiche devono interagire con quelle umanistiche, dall’altro pone alcuni problemi di carattere etico e filosofico.
Come scrive Nicla Vassallo:
‘E’ eticamente rilevante, o irrilevante, se i neuroni sono biologici o di silicio? Quale valutazione filosofica si guadagneranno i robot basati su commutatori molecolari? Robot intelligenti possono essere creati solo nel caso offrano benefici e non danneggino gli esseri umani, oppure questo significherebbe limitare ingiustamente l’intelligenza, il libero arbitrio e la conoscenza che i robot potrebbero avere? Se arrivassimo ad attribuire una mente ai robot, dovremmo riconoscere loro lo statuto di portatori della legge morale e, quindi, lo statuto ontologico di persone? In quanto creatori di robot, noi esseri umani dobbiamo assumerci la responsabilità epistemica e morale delle loro eventuali credenze e azioni?’
Domande, come si vede, che, singolarmente prese, fanno ormai parte dell’agenda di ogni riflessione sull’introduzione delle nuove tecnologie sia di carattere biologico che informatico. Ma che ora, nel caso della robotica, vanno considerate complessivamente.
Peccato che l’articolo della Vassallo, nella sua brevità, si limiti a una pura e semplice elencazione di eventi e non indichi, anche solo per sommi capi, una traccia di risposta per le domande poste.
Nel sito della Fondazione Bassetti, l’argomento della Robotica è stato trattato di recente: si vedano nella sezione Argomenti il post di G.M. Borrello “20 passi per un dialogo“, e l’articolo di F. Operto “Robot: il corpo e l’anima“.
Si veda, inoltre, nel blog Kata gene, l’intervento: “Maybe,the ultimate robot!“.
Più in generale, nel sito della Fondazione Bassetti il tema della robotica, cibernetica e bionica è stato trattato come articolazione del cosiddetto “Post Human” e con un approccio che ha per riferimento costante l’ampia questione del rapporto tra l’essere umano e la tecnica (su cui, in particolare, si vedano il Seminario in forma di Forum on line tenuto per la FGB dal Prof. Giuseppe O. Longo, docente di Teoria dell’informazione all’Università di Trieste, nel Febbraio 2003, nonché gli ampi stralci tratti dal saggio “Il ‘senso’ del possibile e l’orizzonte del limite nella civiltà tecnologica” di Adriano Pessina, docente di bioetica all’Università Cattolica di Milano: due approcci diversi alle questioni del “Post Umano”).