Lo scorso 5 febbraio, a Washington, D.C., la Professional and Scholarly Division della Association of American Publishers, l’Associazione degli Editori Americani, ha annunciato i vincitori dei prestigiosi American Publishers Awards for Professional and Scholarly Excellence per il 2008, chiamati “PROSE Awards 2008” che, nel campo dell’editoria professionale e scientifica americana, sono l’equivalente dei premi Oscar.
Due di questi premi, quello assoluto “PROSE Award for Excellence in Physical Sciences& Mathematics” e quello di categoria “PROSE Award in Engineering & Technology”, sono stati assegnati al libro Springer Handbook of Robotics, curato dal prof. Bruno Siciliano, della Università di Napoli Federico II, e dal prof. Oussama Khatib della Stanford University (leggi il comunicato stampa).
(I Premi PROSE, nati nel 1976, vengono selezionati annualmente da una rosa di opere pubblicate in ben 35 diverse discipline, tra libri, riviste e formati elettronici. I premi vengono conferiti ad opere che abbiano la caratteristica di essere pionieristiche nel loro settore di ricerca scientifica, che siano innovative nel contenuto e concezione, e che si prefigurino pietra miliare nel loro campo).
Allo Handbook of Robotics complessivamente, hanno lavorato 165 autori, per sei anni di lavoro (superando i 10.000 scambi di mail tra curatori e autori), nei seguenti settori: fondamenti di robotica; strutture robotiche; sensoristica e percezione; manipolazione e interfacce; robotica mobile e distribuita; robotica per l’esplorazione e robotica di servizio; interazione tra robot ed esseri umani e robotica bio-ispirata.
L’enorme e complesso compito di coordinare l’attività degli autori è stato svolto da Bruno Siciliano e Oussama Khatib, che a loro volta hanno organizzato e coordinato uno straordinario gruppo di sette curatori.
Dell’opera mi preme segnalare la sezione dal titolo "Roboethics: Social and Ethical Implications of Robotics" di Gianmarco Veruggio e Fiorella Operto, di cui è on line l’abstract e l’indice.
Nel capitolo gli autori illustrano i principali aspetti sociali ed etici sollevati dal veloce sviluppo dell’impiego di robot nella nostra vita quotidiana. Tale sviluppo porterà presto evidenti cambiamenti sociali ed economici, e pone nuovi problemi etici cui non solo i progettisti e gli utenti finali, ma anche gli attori politici, devono essere preparati.
Veruggio e Operto riassumono recenti fatti relativi ai rapporti tra scienza ed etica strutturando una visione/revisione filosofica e sociologica e presentando così la nuova etica applicata ai due lemmi robotica e robot: la roboetica.
La roboetica, cui noi della Fondazione Bassetti ci siamo riferiti aprendo la sezione "Roboethics" nel nostro sito, è stata presentata nel 2001/2002, e pubblicamente discussa nel 2004 nel corso del primo Simposio Internazionale sulla Roboethics. La pagina "roboetica" in Wikipedia può essere un buo punto di partenza per esplorare i materiali presenti nella rete.
Fiorella Operto è intervenuta nel nostro sito con l’articolo "Robot: il corpo e l’anima" (maggio 2004) e con un dialogo con me e Gian Maria Borrello sulle problematiche poste dalle nuove frontiere della robotica (aprile 2004). Lo scorso anno sugli sviluppi della roboethics, è stata intervistata per la Fondazione Bassetti da Jonathan Hankins ("Robotics: a new science") e in maggio ha pubblicato nella sezione “Focus” l’articolo “Robotica. Una nuova scienza“.
Cito il passaggio dell’intervista di Hankins, dove Fiorella Operto fa capire che un atteggiamento etico verso le ricerche di robotica comporta una visione a lungo temine e globale delle proprie azioni:
"The acknowledgment of the ethical and societal implications of science & technology is quite recent.
Only in the second half of the XX century, and following the tough debate among physicists on the use of the nuclear bombs unleashed against the Japanese population, have scientists working in critical fields of science and technology started to carefully consider the ethical aspects and the effects on society of their research.
Much has been said in the field of Nuclear Physics, and today the debate on Genetic Engineering is hot. However, the debate on Roboethics is at the beginning.
Within the robotics community we mainly find three positions:
NOT INTERESTED IN ETHICS:
This is the attitude of those who consider that their actions are strictly technical, and do not think they have a social or a moral responsibility in their work.
INTERESTED IN SHORT-TERM ETHICAL QUESTIONS:
This is the attitude of those who express their ethical concern in terms of "good" or "bad," and who refer to some cultural values and social conventions.
INTERESTED IN LONG-TERM ETHICAL CONCERNS:
This is the attitude of those who express their ethical concern in terms of global, long-term questions: for instance, the "Digital divide" between South and North; or young and elderly.
Actually, the result of three years of debate is that an increasing number of scientists and scholars, but also of the laymen, are interested in Roboethics.
The evidence of this is the Technical Committee born within the IEEE Robotics and Automation Society, which organised a couple of workshop on the subject.
The discussion crosses borders between experts, when not only robotic scientists, but also philosophers, jurists, sociologists and many scholars become involved in roboethics." (Fiorella Operto – febbraio 2008)