(Continua dall’articolo precedente)
L’Eco di Bergamo nell’annunciare il convegno “Costruire un ponte fra scienza e società”, ha fatto precedere l’evento con un’ampia intervista di Carlo Dignola a Mauro Ceruti dal titolo Grande scienza grandi problemi.
Per Ceruti il problema della comunicazione della scienza ‘oggi ha assunto un’importanza decisiva nella vita sociale. Il problema della sua comunicazione è diventato centrale proprio per l’importanza che l’impatto delle scoperte scientifiche e dell’evoluzione delle tecnologie ha sulla vita personale o collettiva’.
Perciò questa pervasività della scienza pone anche: ‘una questione fondamentale per il mantenimento o lo sviluppo stesso della democrazia, di una cittadinanza attiva e consapevole’.
Il riferimento alla democrazia non implica che l’impresa scientifica debba essere sottoposta al vaglio della maggioranza, fissando antistorici e improponibili limiti, quanto: ‘di creare uno spazio pubblico di discussione in cui a tutti i cittadini sia garantita una possibilità di intervento e di giudizio. Le risorse, naturali ed economiche, sono limitate: è dunque necessario assumersi la responsabilità di certe scelte, di certe priorità.’
Di qui l’importanza della comunicazione della scienza, da intendersi, però, non nel senso ‘di far arrivare certi contenuti “dallo scienziato al volgo”. di rendere accessibili in parole povere significati che nel loro senso più pieno potevano essere posseduti solo dalla comunità scientifica’.
Comunicazione che deve avere come punto centrale la scuola: ‘La scuola oggi ha soprattutto il compito di connettere informazioni che il bambino e l’adolescente spesso hanno, ma non sanno interpretare’.