La tecnoscienza plasma le società moderne offrendo opportunità nuove, ma crea al contempo vulnerabilità che soltanto fino a un secolo fa erano del tutto sconosciute. E se da un lato, anche per questo motivo, il mondo moderno non può fare a meno dei tecnici – tant’è che sempre più spesso chi ha responsabilità di governo si rivolge ai comitati scientifici prima di decidere sul da farsi – dall’altro, mai come negli ultimi decenni, il sapere esperto viene messo in discussione tanto dalla cultura politica quanto dagli studi sociali della scienza, che hanno dimostrato la natura ampiamente costruita delle conoscenze che esso produce.
Partendo da queste premesse, Wiebe Bijker, professore di Tecnologia e società all’Università di Maastricht (Olanda), esamina la questione democratica nelle società dominate dalla tecnoscienza. È davvero possibile costruire un processo democratico su questioni che, come la neuroetica, le cellule staminali o gli ogm, richiedono competenze altamente specializzate per essere comprese? Qual è il ruolo dei comitati scientifici? E, soprattutto, come può l’attività degli esperti essere integrata in un processo che non precluda la partecipazione democratica? Affrontati nel libro The Paradox of Scientific Authority, scritto con Roland Bal, dell’Istituto di politica e gestione della sanità di Rotterdam, e con Ruud Hendriks, professore associato di filosofia all’Università di Maastricht, questi temi sono stati al centro del seminario che Bijker ha tenuto nella sede della Fondazione Bassetti di Milano, lunedì 3 maggio 2010.
Links interni al sito della Fondazione Bassetti:
– La presentazione del seminario
– Il programma del seminario
– L’intervista di Margherita Fronte a Wiebe Bijker
– il Video integrale dell’evento in sede Fondazione Giannino Bassetti
I materiali possono essere consultati anche ai seguenti link:
– i video del seminario (in Vimeo)
– le fotografie dell’evento (in Flickr)
– le slides proiettate durante il seminario (in Slideshare)