Terzo appuntamento del ciclo Longevità e Innovazione, in collaborazione con Fondazione Ravasi Garzanti il 2 febbraio 2023 con un dialogo intorno agli argomenti del libro “Vite disuguali. Salute, longevità, accesso ai diritti: la misura delle grandi fratture sociali” (AREL – Il Mulino).
Protagoniste dell’incontro, Marianna Madia, curatrice del libro, Lia Quartapelle, autrice del capitolo Disuguaglianza e sanità: uno sguardo globale, Cristina Tajani, che proporrà una riflessione sulla connessione tra longevità, diseguaglianze e disegno della città, tratta dal suo capitolo Lunga vita alle città, ed Elisabetta Donati, responsabile della Segreteria Scientifica di Fondazione Ravasi Garzanti. Modera il Dialogo Francesco Samorè, segretario generale di Fondazione Bassetti, nonché autore del capitolo Longevità e Innovazione: la responsabilità di disporre nuovi saperi.
L’evento vede la collaborazione degli amici di AREL – Agenzia di Ricerche e Legislazione (qui la presentazione del libro a Roma) e IN – Innovare X Includere; si svolgerà in presenza nella nostra sede e, dato che i posti sono limitati, si consiglia di prenotare scrivendo a: segreteria@fondazionebassetti.org
Vite disuguali.
Salute, longevità, accesso ai diritti: la misura delle grandi fratture sociali.
2 febbraio 2023
via Michele Barozzi 4, Milano – ore 17:30
È in corso una vera rivoluzione demografica che vede per la prima volta compresenti sul nostro Pianeta cinque diverse generazioni. Secondo le proiezioni, la percentuale delle persone sopra gli 80 anni nell’UE-27 nel 2100 sarà 2,5 volte superiore rispetto al 2019, passando dall’attuale 5,8 per cento della popolazione al 14,6 (dati Eurostat). L’Italia, in particolare, seconda solo al Giappone per età della popolazione, in Europa è il Paese in cui si registra la più alta presenza di ultraottantenni (secondo Istat nel 2021 la speranza di vita è di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne). E, nonostante Covid19, in 20 anni l’aspettativa di vita è aumentata di 9 anni. Dati distribuiti però in modo non omogeneo tra i diversi territori e ceti sociali: l’aspettativa di vita media, la longevità, diventano quindi parametri fondamentali per misurare le disuguaglianze.
È da questo assunto che il libro curato da Marianna Madia raccoglie dati, studi, riflessioni, per accrescere consapevolezza e saperi attorno alle tematiche che riguardano la transizione demografica, e per promuovere politiche sanitarie, economiche, educative, volte a favorire un benessere diffuso, e un giusto accesso a cure e stili di vita sani. Le nuove disuguaglianze impattano anzitutto su bambini e nuove generazioni. Secondo l’ultimo Atlante pubblicato da Save the Children, le disuguaglianze sociali si traducono nell’impossibilità di soddisfare esigenze di base: già nel 2019 l’indagine EU-SILC-Eurostat certificava in Italia un tasso di povertà alimentare del 6 per cento delle bambine e dei bambini nella fascia d’età 1/15 anni. Ma l’invecchiamento evidenzia anche differenze di genere. Nonostante le donne vivano mediamente più a lungo, hanno una qualità della vita e uno stato di salute inferiore, oltre ad avere redditi più bassi e passare più anni in solitudine. Un gender gap della longevità che richiederebbe politiche specifiche e che, come evidenziato da uno studio di The Lancet Healthy Longevity, inserisce il nostro Paese, al pari di Paesi Bassi e Germania, tra quelli che con le maggiori differenze di genere.
Francesco Samorè – segretario generale di Fondazione Bassetti – «Appena indossiamo le lenti della transizione demografica, le componenti innovative evocate dalle principali transizioni in corso – ecologica, digitale, biologica (genetica, salute) – appaiono amplificate. Lo stesso vale per le sfide che ciascuna di esse pone: digital divide, condizioni di mobilità e accesso ai servizi, inclusione o esclusione da una medicina sempre più personalizzata. Domandiamoci per esempio cosa significhi, in una società che invecchia, governare le città: le smart cities immerse nella tecnologia sono condannate a rivelarsi moltiplicatori di alienazione? Quando affermiamo, come Fondazione Bassetti, che l’innovazione è realizzazione dell’improbabile, nulla è più esemplare che l’incontro tra rivoluzione demografica e rivoluzione digitale. Assumere uno sguardo responsabile sulle traiettorie di innovazione implicate da questa tendenza significa allora affrontare le sfide del digital divide, capire come rendere empatico un robot per l’assistenza agli anziani, favorire le opportunità di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita, usare gli strumenti dell’innovazione sociale per ricucire i legami tra persone, rendendole protagoniste dei cambiamenti».
Felice Scalvini – Direttore di Fondazione Ravasi Garzanti – «La presentazione del libro “Vite disuguali” rappresenta la continuazione della proficua collaborazione tra due realtà della filantropia italiana che si propongono di stimolare e mantenere sempre alto il dibattito sui grandi temi del vivere sociale contemporaneo. Fondazione Ravasi Garzanti, in particolare, si muove entro l’ampio cantiere di trasformazione che caratterizza oggi Milano con un riferimento preciso: operare per promuovere il disegno di una città che, di fronte alle opportunità dell’invecchiamento, sappia evolvere in modo consapevole, armonico e solidale».
Il ciclo LONGEVITÀ E INNOVAZIONE è una serie di incontri, seminari, dialoghi, con cui Fondazione Giannino Bassetti, in alleanza con Fondazione Ravasi-Garzanti, indaga e riflette sul fenomeno demografico e sulla sua capacità di ispirare la necessaria innovazione.
Nei precedenti appuntamenti, la sociologa Chiara Saraceno si è soffermata sul tema Invecchiare, tra immaginario e realtà; mentre, lo scorso ottobre, Nicola Palmarini, direttore dello UK National Innovation Center for Ageing, ha presentato Dalle age-friendly alle Longevity Cities. Un cambio di paradigma per ripensare la città alla luce della rivoluzione demografica in corso.
Su Longevità e Innovazione Responsabile, Fondazione Bassetti organizza e tiene un corso per la Scuola del design del Politecnico di Milano.
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