La parola epoché significa interruzione, periodo, e perciò qualcosa che ha inizio e fine. (…) Ora, se l’umanità ha sezionato il continuum del tempo in epoche non lo ha fatto a caso, ma perché ha rilevato in esso discontinuità, ha identificato temporalità diverse, la cui misura non è data dal loro puro decorrere, ma dal modo in cui gli uomini vivono in esse e le abitano. (…)
Nella storia, ogni innovazione tecnologica ha aperto possibilità inedite e ha costretto gli uomini a stare al passo, inseguire.
Oggi, per la prima volta, quel che un tempo faceva da volano dà la sensazione d’oltrepassarci. (…)
Kairós è, soprattutto, il momento in cui l’uomo può intervenire con le sue decisioni e aprire un futuro anziché un altro (…)
Anche le società contemporanee hanno una riserva di futuro, ma ormai un futuro terreno: il problema, allora, è quali decisioni prendere nel presente perché gli uomini possano in avvenire trovare ancora gradevole dimorare sulla terra.
Ne discuteranno:
Salvatore Natoli, filosofo e autore de Il fine della politica. Dalla «teologia del regno» al «governo della contingenza»” (Bollati Boringhieri Editore, 2019);
Piero Bassetti, Presidente Fondazione Giannino Bassetti.
Il dialogo sarà moderato da Paolo Zanenga.
11 novembre 2019 – ore 18.00 (registrazione ore 17.45)
Fondazione Giannino Bassetti
via Michele Barozzi 4, Milano
L’ingresso è libero, ma il numero dei partecipanti è limitato per consentire un reale confronto tra tutti coloro che interverranno.
Suggeriamo pertanto di dare cortese conferma.
#dialoghiFGB
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