Questo video sintetizza in un minuto e mezzo il rapporto tra Politecnico – Scuola del Design e Fondazione Bassetti, avviato da tre anni.
Ciascun corso è stato accompagnato da cicli di conferenze che abbiamo videoripreso e diffuso, tutte accessibili dal nostro sito.
Circa venti tesisti hanno indicato la Fondazione come relatore, realizzando elaborati di valore, ben giudicati dalle commissioni esaminatrici.
Il corso universitario è stato concepito (insieme al coordinatore Giulio Ceppi) e presentato agli studenti come un itinerario sul rapporto tra qualità dello sguardo e qualità del progetto.
Il primo anno (2014/2015) ci rivolgevamo agli studenti del corso di sintesi finale di Design degli interni. Il ciclo di conferenze “Le idee e la materia. Di cosa saremo fatti e di cosa sarà fatto il mondo?” ha dimostrato come le traiettorie dell’innovazione abbiano a tal punto potenziato la duttilità del nostro sguardo (la sua profondità, la sua ampiezza) da porre in discussione il modo in cui il designer “legge” – e di conseguenza progetta – il rapporto tra interno e esterno.
Viaggiando dall’infinitamente piccolo (l’interno del nostro corpo, lo sguardo molecolare che rende il vivente “progettabile”) all’infinitamente grande, i moduli didattici “Estensione, Osmosi e Inclusione” hanno dimostrato che la relazione tra interno ed esterno è tanto più criticabile quanto più l’osservatore è costretto a maneggiare la materia cangiante dell’innovazione.
Durante l’anno accademico 2015/2016 il corso ha trattato il design degli spazi di lavoro per la sharing econonomy, immersi nell’innovazione: dai coworking ai fablab.
Con il corso più recente, 2016/2017, ci rivolgiamo ai tesisti del V° anno della Scuola del design, corso di laurea in Innovazione del prodotto. Il modulo di cui la Fondazione si occupa direttamente si intitola “Futuro anticipato: progettare intorno al corpo con le nanotecnologie” e si ispira a queste considerazioni:
I fenomeni che avvengono a una dimensione dagli 1 ai 100 nanometri sono al centro di due sfide intraviste dalla tecnoscienza nel XX secolo e compiutamente emerse oggi: immaginare il futuro, controllare l’incertezza. Come tutte le svolte che avvengono quando il sapere scientifico incontra la capacità tecnica, è la società intera a essere coinvolta, perché le “anticipazioni di futuro” agiscono sul presente. Il design è immerso tanto in queste potenzialità, quanto in queste incertezze.
Al corso contribuiscono Francesco Samorè, Angela Simone (con una lezione sul gene editing) e Tommaso Correale, che documenta momenti rilevanti per poi restituirli sul sito della Fondazione e tra i canali del Politecnico.
Sempre al Politecnico, nel giugno 2016 Fabio Besti ha tenuto una lezione per il Product Services System Design Masters Degree course. In tale occasione Besti ha presentato l’attività di Fondazione Bassetti (vedi il video).
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