Una tavola rotonda a partire dal Manifesto Ibridi.
Mission di Fondazione Giannino Bassetti è, da quindici anni, la responsabilità nell’innovazione. Promuoverla comporta il confronto continuo con chi lavora sulla frontiera tra culture e tra ambiti della società, dentro e oltre l’accademia.
Ecco perché abbiamo guardato con interesse alla pubblicazione del Manifesto Ibridi e, ieri, abbiamo ospitato una discussione a partire dai suoi concetti chiave: Complessità, Accelerazione, Interazione, Mente.
Se la tecnoscienza sfida i singoli e le comunità a trasformarsi, l’accento cade sul soggetto: persone, prassi e competenze immersi in sistemi, imprese, istituzioni.
I coautori del Manifesto Ibridi (manifestoibridi.org) Gianandrea Giacoma e Gianluca Bocchi (Luisa Damiano e Davide Davide Casali non hanno potuto essere presenti) ne hanno parlato insieme ad ospiti che, valicando i rispettivi confini disciplinari, operano come vettori di innovazione.
Gianandrea Giacoma
Psicologo, User Experience Strategist a Design Group Italia, Psicoterapeuta, Co-fondatore del gruppo di ricerca Applied Interaction Psychology Group al CSRPC Università Cattolica di Milano. È stato per alcuni anni Adjunct Professor al Executive Master in Engineering, Contacting and Project Management (EMEC) del MIP, Politecnico di Milano. Ha diverse pubblicazioni su psicologia applicata al design dell’interazione mediata.
Gianluca Bocchi
Professore Ordinario di Filosofia della scienza all’Università di Bergamo, Facoltà di Scienze della Formazione e docente di Storia Globale nella scuola di dottorato in antropologia ed epistemologia della complessità della stessa facoltà.
Attorno al tavolo, tra gli altri, erano presenti:
Luca Buttafava
Architetto, Designer, ex Ricercatore Senior e Coordinatore Accademico di Domus Academy e di DARC per molti anni. Fonda lo studio di design Intersezioni. La passione per la ricerca e per la cultura del progetto, tanti anni di insegnamento in Italia ed all’estero, il rapporto fisico con l’arte del fare e del costruire lo hanno portato ad una visione del progetto aperta e in continua evoluzione.
Beatrice Duce
Nasce a Genova dove si è laureata cum laude in filosofia. Master in Organizzazione e Personale presso la SDA dell’Università Bocconi. Ha iniziato la sua carriera in Alstom. Dopo diverse esperienze, sempre in ambito HR, dal 2007 è HR Manager della Lincoln Electric Italia, multinazionale americana leader nel mercato della saldatura. Dal 2012, in aggiunta alle precedenti responsabilità, ha assunto il ruolo di “Talent Acquisition Manager EMEA”, del Gruppo. Membro del Consiglio Direttivo Confindustria Genova – Sezione Metalmeccanica, Membro del Consiglio Direttivo AIDP Liguria, ha fatto delle Risorse Umane un mestiere ma soprattutto una passione.
Carlo Galimberti
Professore ordinario di Psicologia sociale della comunicazione presso il Corso di studi interfacoltà in Linguaggi dei media dell’Università Cattolica di Milano, presso la stessa università dirige il Centro Studi e Ricerche di Psicologia della Comunicazione (CSRPC). Autore di un centinaio di pubblicazioni in campo psicosociale, per trent’anni ha rincorso il tema della complessità cercando di colgierne le tracce all’interno dei dialoghi e delle conversazioni che individui, gruppi e organizzazioni intrattengono quotidianamente.
Paolo Guglielmoni
Filosofo Teoreta, Visiting Scholar all’Università di Cambridge, clarinettista al Conservatorio di Piacenza, Saggista e traduttore per Bompiani, Copywriter di nascita, diventa Client Creative Director in Leo Burnett Italia, fonda con Claudio Castellani e Pietro Ferri hungryideas, è l’unico creativo italiano incluso nella collezione di arte pubblicitaria del Louvre, è consigliere esecutivo ADCI.
Giuseppe O. Longo
Laureato in Ingegneria elettronica e in Matematica, libera docenza in Cibernetica e Teoria dell’informazione. Dal 1975 ha ricoperto la cattedra di Teoria dell’informazione alla Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Trieste, dove ora è professore emerito. Ha introdotto in Italia la teoria dell’informazione. Ha svolto ricerche sulla teoria delle reti, sulla teoria dei codici algebrici e sulla teoria dell’informazione (in particolare sulla codifica di sorgente). E’ socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e socio corrispondente non residente dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. E’ socio dell’Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana e del Centro Studi Martino Martini di Trento. Attualmente si occupa soprattutto di epistemologia, di intelligenza artificiale, di problemi della comunicazione e delle conseguenze sociali dello sviluppo tecnico, in particolare di roboetica. Ha pubblicato i saggi: Il nuovo Golem: come il computer cambia la nostra cultura (Laterza, 1998, 4a edizione 2003); Homo Technologicus (Meltemi, Roma, 2001, 2a edizione 2005); Il simbionte: prove di umanità futura (Meltemi, Roma, 2003); Homo Immortalis.
Maurizio Morgantini
Architetto e Designer, orienta la sua attività verso ricerche eprogetti di frontiera tecnologica in architettura, design e scienze del territorio, alla docenza in USA (dal 1984) affianca progetti e realizzazioni di architetture, ambienti e prodotti per l’informatica e le telecomunicazioni, nel 1985 gli viene assegnata la cattedra di Design and Technology (tenured full professor) all’Università di Chicago UIC, tiene seminari e corsi di master in Design (Italia, Francia, UK, Svezia, Finlandia, USA, Giappone) e pubblica saggi, nel 1996 il Museo Americano di Architettura Contemporanea, The Chicago Athenaeum, gli dedica una mostra antologica, é partner fondatore di TransLab a Washington D.C. e di XDesign, società per il progetto di ambienti a tecnologia avanzata, ed e’ membro del Consiglio di Amministrazione e Advisor Scientifico della Fondazione FAAR-Centro Studi CSAR. Attualmente è impegnato in progetti di ambienti reali e virtuali, ed è Presidente della Fondazione ADI per il Design Italiano e Vicepresidente -con delega alla cultura- di ADI Associazione per il Disegno Industriale.
Francesco Varanini
Docente in Informatica Umanistica, Università di Pisa. Lettere e Filosofia si incontrano con l’Informatica. Il motivo dovrebbe essere ovvio: senza conoscenze di informatica, oggi, non si può ragionare attorno alla letteratura, alla storia, alla filosofia: si scrive e si legge e si elabora il sapere usando strumenti offerti dall’informatica – eppure si usano gli strumenti senza conoscerne logiche e funzionamento. E d’altro canto l’informatica concentra pericolosamente la sua attenzione sulla conservazione e la gestione del ‘dato’, su aspetti meramente tecnici, anziché guardare alla costruzione di conoscenza, frutto di lavoro individuale e processo sociale che non possono essere compresi se non attraverso un approccio umanistico.
Paolo Zanenga
Fondatore di Diotima Society, si è occupato di programmi di ricerca con reti internazionali, sviluppando competenze nel campo delle scienze cognitive applicate alle organizzazioni e alle reti, ha guidato progetti in grandi gruppi industriali, finanziari e assicurativi in Italia e all’estero, tiene il corso «Complessità delle reti dell’innovazione» alla Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino e fa parte della faculty di diverse accademie italiane e internazionali, è presidente di PDMA (associazione internazionale degli innovatori) per il Sud Europa.
Francesco Zurlo
Direttore di ricerca in Disegno Industriale e Professore Associato di Design al Politecnico di Milano, autore di numerose pubblicazioni sul tema del design strategico, è consulente di design management per diverse aziende in Italia e all’estero.
Qualche fotografia dell’evento:
Presto pubblicheremo anche la registrazione audiovideo.