Appunti sul panel promosso dalla Fondazione Giannino Bassetti al convegno internazionale di Firenze “Public Communication of Science and Technology Conference”, 20 Aprile 2012.
Friday, 20th April
Palazzo dei congressi
Room: Onice
PCST 2012 – Parallel Session 3
13.00-14.15
From Responsibility of Communication to Responsibility in Science and Technology Communication
Il tema scelto dal comitato organizzatore di questa edizione della International Public Communication of Science and Technology Conference (PCST2012) è "Quality, Honest and Beauty". Fondazione Bassetti, in consonanza con la mission che da anni coltiva, vuole contribuire a porre correttamente la domanda se la comunicazione della scienza e della tecnologia – ponendo costantemente l’innovazione sotto la propria lente – non debba essere anche responsabile.
Intorno a questo punto, che coinvolge tutti i partecipanti all’evento di Firenze (dai giornalisti ai ricercatori, dagli operatori d’impresa a quelli dei musei scientifici) abbiamo voluto costruire il panel promosso dalla Fondazione, che si terrà nel pomeriggio di venerdì 20 aprile.
Nel concepire la cornice del seminario siamo partiti dal considerare il passaggio – che riteniamo auspicabile – dalla necessaria responsabilità individuale del comunicatore a una più forte responsabilità collettiva del sistema. È infatti impossibile trascurare come il mondo della comunicazione tout-court «subisca» la pressione dei social media, le spinte alla trasparenza da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni, l’applicazione di tecnologia in dosi (e con grado di diffusione) non immaginabili solo pochi anni fa. Ciò assume un significato particolare nel caso della comunicazione della tecnoscienza: stabilendo un ponte fra scienza e società, e fra innovatori e decisori, essa influenza l’opinione pubblica e le scelte di chi è chiamato a decidere, contribuendo di fatto a indirizzare l’intero processo innovativo.
È un tema eminentemente politico, non nuovo all’elaborazione di Fondazione Bassetti. Mentre rivolgiamo ai lettori un invito a partecipare al panel, pensiamo che il congresso di Firenze rappresenti anche l’occasione di riflettere, insieme alla nostra rete di collaboratori internazionali, sui contenuti pubblicati nel sito della Fondazione. Un percorso interpretativo per valorizzare i materiali originali che pubblicheremo subito dopo l’evento, scritti sia dai protagonisti del seminario del 20 (Gail Edmondson, Chair; Margherita Fronte, Franca Davenport, Alexander Gerber, Ann Grand) sia dai beneficiari dei travel grants FGB che parleranno in altri panel (Saima Siddiqui, Patricia Rios Cabello).
Un percorso di avvicinamento potrebbe cominciare, ad esempio, dall’itinerario preparato dal nostro corrispondente negli Stati Uniti, Jonathan Hankins (Itinerary: Communicating Science). Si tratta di una rassegna ragionata comprendente: un testo di Massimiano Bucchi (2002); un’intervista di Margherita Fronte a Bruno Latour (2003); uno scritto di Piero Bassetti per «Impresa e Stato» sulla Comunicazione dell’innovazione (2006); la conversazione tra Jeff Ubois e Lawrence Gasman a proposito di media e nanotecnologie (2007); la pubblicazione – voluta da Fondazione Bassetti – del report europeo Taking European Knowledge Society Seriously (2008, di concerto con Bryan Wynne e Mariachiara Tallachini); la conferenza organizzata da FGB e SISSA Trieste, Costruire un ponte tra scienza e società. Alla ricerca dei fondamenti della comunicazione della scienza… e molte altre segnalazioni puntuali su articoli e volumi pubblicati in Europa e Usa negli ultimi due anni.
Il nostro sito rappresenta il veicolo di una collaborazione, che vorremmo sempre più ricca e densa, con i diretti protagonisti della conferenza fiorentina, ovvero i giornalisti scientifici. Tra questi, il chair Gail Edmondson (Editorial Director di ScienceBusiness e Senior correspondent di «BusinessWeek» Francoforte), Margherita Fronte (che esporrà il punto di vista della Fondazione durante il seminario del 20 aprile) e Angela Simone.
Non è un caso, del resto, se Fondazione Bassetti, che svolge nella galassia della responsabilità nell’innovazione una funzione di mediazione tra linguaggi, ambiti d’azione e «discipline», sceglie a Firenze di concentrarsi sul «mediatore» per eccellenza: il comunicatore scientifico. Può essere, in astratto, che quest’ultimo decida di non assumersi alcuna responsabilità (salvo, beninteso, quella di comunicare onestamente) ma il fatto stesso di lavorare «a cavallo» tra mondi che dalla responsabilità sono – in modi diversi – permeati (la scienza, l’impresa, il potere politico) lo carica oggi di nuove domande.
Possiamo mantenere il rigore scientifico e al tempo stesso soddisfare la necessità di rendere chiari per un pubblico eterogeneo argomenti anche molto complessi?
Come servire l’interesse generale mantenendoci liberi da conflitti di interessi?
Quale ruolo per il comunicatore scientifico in un’era in cui i dati sono resi disponibili a un pubblico sempre più vasto?
Basti una scorsa ai titoli delle relazioni che saranno presentate il 20 aprile (e che saranno sviluppate, dopo le giornate fiorentine, dagli articoli scritti appositamente per il sito della Fondazione) per trovarne conferma:
Chair: Gail Edmondson, Editorial Director of Science|Business and Senior correspondent in BusinessWeek’s Frankfurt bureau.
Margherita Fronte, Fondazione Giannino Bassetti: The challenges of innovation and responsibility.
Franca Davenport, Science writer, Science for environment Policy: Walking the ethical tightrope between science and policy.
Alexander Gerber, innocomm Research Centre: Open science without scientists?
Ann Grand, University of the West of England: «It feels like the right thing to do»: Ethical perspectives of open science.
Per l’intero programma del PCST 2012 si veda il sito del convegno a questa pagina.
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(Immagine: Communication di Joan M. Mas (DailyPic) da Flickr – modificata)