Atmosfera bucolica, uccellini che cantano, luce soffusa, fontanella con putto che fa pipì. Davanti ad essa una sedia.
Un uomo (U) entra dal fondo. E’ immerso nei suoi pensieri. Si siede osservando il putto (P).
U. Sei collegato?
P. Si.
L’uomo allunga brevemente la mano.
U. Imposta lettera, per favore.
P. Si, utente riconosciuto, buon mattino.
L’uomo si guarda intorno.
U. Lettera d’amore, modello predefinito numero uno.
P. Si. Linguaggio?
U. Mie parole personali, serie "ricercate".
P. Intestazione?
U. Tesoro mio. Invia a V. solito indirizzo.
P. Nel modello si richiede una citazione poetica.
U. Si… scegline una dalla comunità…
P. …
U. Polinesiana.
P. Centoventicinque.
U. Traduci e seleziona solo quelle con meno di dieci parole.
P. … Trentotto.
U. Con parole simili alle mie preferite.
P. Due.
U. Quale delle due è preferita dalla comunità italiana?
P. Risultano sconosciute.
U. Inserisci negli elenchi pubblici e metti a votazione.
P. …
U. …
P. Scelta.
U. Inserisci.
P. Il modello richiede anche una citazione da un libro di recente lettura.
U. Cerca in libri recenti, appunti vocali.
P. Quattro, nessuna citazione.
U. Cerca nelle sottolineature.
P. Trenta.
U. Inviami le tre più votate.
P. …
L’uomo prende dalla tasca un piccolo apparecchio. Si sente un segnale sonoro. L’uomo legge.
U. La prima.
P. Si. Completato.
U. Invia a me per controllo.
L”apparecchio in mano all’uomo emette un nuovo segnale. Lontano si sente un tuono. L’uomo legge.
U. Va bene. Sostituisci la terza parola del secondo capoverso con "tenera". Poi invia in cartaceo.
P. Specifiche?
U. Fascicolo di otto pagine con immagini random dalla cartella "Terra" della mia galleria. Modello personalizzato numero…
Guarda nel proprio apparecchio
U. … tre. Carta opaca, copertina con l’immagine "sole".
P. Complet___
Si sente uno strano suono provenire dal putto. Quando termina, la sua voce è un’altra, molto più fredda.
P. Intervento di sicurezza. Un altro utente con la medesima identità si è collegato alla rete. Per questa identità, tutte le operazioni sono sospese. Sospese anche le operazioni svolte nei precedenti… quattro giorni. Si prega di rivolgersi di persona alle autorità. Ogni collegamento alla rete è interdetto.
L’uomo è stordito. Rimane seduto. Allunga la mano.
U. Putto? No putto! Sono io quello vero! Sono io!
P. …
L’uomo si rianima, rabbrividisce
U. No. No! Putto… Putto!
P. …
Scoppia un tuono. Si alza barcollando. Grida andando verso il fondo:
U. Ehi! Eh! … C’è… c’è nessuno? Ehi! Da dove si esce!? Ho un guasto, non ho le mappe! Chi mi aiuta?! Ehi! Non conosco i sentieri, aiuto! Dove sie__ dove sono??!
Un altro tuono. Comincia a piovere.
L’uomo esce dal fondo.
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In questo breve diablogo molti argomenti a cui accennare:
1. Qualcosa che comincia ad essere chiamata "intelligenza collettiva". Un esempio: Wikipedia, l’enciclopedia libera e multilingue.
Quando ha cominciato ad avere una buona dimensione e quindi ad essere consultata da un discreto numero di persone, sono state molte le critiche di imprecisione, faziosità, inaffidabilità. Poi, insieme ad un raffinarsi delle procedure di controllo e di gestione, la quantità degli "autori" delle voci, ha fatto si che la spinta virtuosa superasse di gran lunga quella facinorosa o di scarsa qualità.
Un interessante articolo di Nicola Mattina, intitolato appunto "Intelligenza collettiva" è stato pubblicato su Nova 24 review di novembre 2007.
La percezione di una Responsabilità verso il mondo intero potrebbe essere una sensibilità atavica, addirittura archetipica: chissà se di fronte alla possibilità di partecipare a qualcosa che si percepisce di dimensione planetaria, nei suoi partecipanti non si smuova qualcosa di così profondo. Vaclav Havel dice che la Responsabilità è "fatalmente legata a ciò che è ‘oltre’ ogni ‘oltre’: all’assoluto, all’intera memoria dell’esistenza, all’ultimo e supremo giudizio, al senso di tutto ciò che esiste. La sola cosa importante per la nostra responsabilità è quale traccia lasceremo. Tutto il resto è superfluo" (Rassegna Stampa).
2. Di fronte a questo genere di contenuti, sempre più incidenti nella vita quotidiana delle relazioni e del lavoro (con un computer acceso nelle vicinanze, chi per trovare una informazione oggi non va subito ad aprire un motore di ricerca o, appunto, Wikipedia?), non solo ai più sospettosi viene da chiedersi: sappiamo dove porteranno? In caso di anomalia a chi ci rivolgiamo per chiedere garanzie, protezioni, rivalsa? Chi ne è responsabile?
Per continuare con il caso di Wikipedia, è interessante sapere che tra i pochissimi stipendiati per la gestione dell’enciclopedia on line, troviamo un legale e un esperto di diritti d’autore e che se si vuole essere autori in Wikipedia si deve essere individui e non società o associazioni.
Ciò significa che il singolo individuo risponde personalmente, in qualche misura, di quel che scrive e che la cosa più complessa che Wikipedia si trova ad affrontare è qualcosa di legato alla responsabilità personale e collettiva.
A riguardo è interessante consultare le pagine delle Creative Commons, proposta di cura dei diritti d’autore che abbiamo accolto per il nostro sito.
Condividere è un atto costruttivo e di coscienza che presuppone una particolare visione del mondo e della società. In questo vedo una grande ricchezza non da cogliere ma da distribuire.
Il rompitore di uova nel paniere mi dice: "l’inferno è lastricato di buone intenzioni". E se l’insieme di una moltitudine ben intenzionata desse vita a una realizzazione non in linea con i desideri degli individui che la formano?
Penso a coloro che gestiscono Wikipedia come un cavaliere su un gigantesco cavallo, a volte drago, a volte mulo.
Il mondo dell’open source ha una impronta iniziale di ribellione e contestazione che va poi a prendere forma in progetti di conoscenza condivisa che non sempre risultano "sovversivi".
3. Al di sopra i governi? Che tipo di responsabilità ha il governo di uno stato rispetto ai contenuti (e ai servizi) che la rete della rete propone?
Rinomate sono le censure che i governi cinese e indiano hanno posto su alcuni siti di social media (da google a yahoo, da YouTube a Flikr…) con la (non desiderata) partecipazione delle aziende che li gestiscono. Meno conosciute sono le limitazioni imposte in UK o in US.
Nel blog Shannon.it in un articolo di John Madero si riportano le azioni americane di limitazione nei riguardi dell’Iran. In un commento all’articolo, David Orban parla chiaramente di diritti digitali: "a quando una loro dichiarazione universale?"
4. Assistenti virtuali.
Ce ne sono pochi in giro per il momento, ma sembra che si diffonderanno sempre più. Programmi vocali o personaggi in 3d, cominciano ad avere una tale padronanza nelle risposte che veramente sconcerta. Nella conferenza tenuta a Innovation Circus (Milano, 8-16 ottobre 2007), Leandro Agrò ha raccontato del suo lavoro nella realizzazione di questi aiutanti (come ad esempio Silvia, K-humans di Kallideas): in breve tempo anche i loro programmatori cominciano a chiamare il programma con il nome del suo personaggio e a citare le sue parole con un "… ha detto".
Nel diablogo ho immaginato un personaggio che, passeggiando, desidera inviare una lettera alla sua amata: subito trova un Assistente inserito nell’ambiente, una sorta di porta ai propri dati personali e alle informazioni che una rete evoluta di scambio fornisce in tempo reale, cui si partecipa aggiungendo, modificando, semplicemente usandola. Il personaggio si fa riconoscere attraverso un microchip RFID.
Trovate il tutto molto fantascientifico? Allora visitate il sito di Leeander e dopo un po’ vi sembrerà tutto molto probabile. Cercate, quando vi porrete la domanda "dove ci porterà tutto questo" di pensare alla responsabilità, alla vostra visione etica della vita, al senso dell’"umano".
5. Editoria. E’ di pochi giorni fa il lancio di Kindle, l’e-book di Amazon.
Per la prima volta, sommandosi strumento per leggere e mercato del libro, pare intravedersi una vera diffusione capillare dei libri elettronici. Io ne sono rimasto colpito (come quasi sempre mi è capitato quando mi sono trovato davanti uno di questi strumenti), e subito sono state grandi discussioni sul piacere della lettura che si va a perdere, il profumo e il rumore della carta…
Personalmente però io non ritengo che il vero concorrente del piacere della lettura possa essere l’e-book. Sarà un valido sostituto dei fascicoli, dei quotidiani, dei fogli di lavoro, delle pubblicazioni per lo studio… non per i romanzi, per i libri illustrati, per quei prodotti dove effettivamente l’esperienza dello sfogliare o del "sottobraccio" è insostituibile. Ma lì allora entreranno in gioco modalità di pubblicazione completamente diverse: si potrà scegliere la dimensione della pagina, il tipo di copertina, il layout della grafica… e ordinare la propria copia… Ci sono già diversi siti, come Lulu o Photocity, che fanno questo a poco prezzo, solo che non sono collegati con il mercato dell’editoria dei grandi numeri: per il momento si rivolgono solo agli autori che vogliono pubblicare i propri scritti in poche copie.
6. Una cartella "Terra" di fotografie esiste veramente.
7. Il furto d’identità. Sempre più navigando fra contenuti condivisi, virtuali, fisici, incontri, nuove conoscenze multiple (chi sei tu in Second Life, in Twitter, in Skipe, nella vita reale o First Life…?) la questione dell’identità si rende sempre più scottante. Questione perché i suoi confini, già minati, si fanno sempre più slabbrati.
Da noi poco diffusa, ma in via di sviluppo, il furto d’identità avviene quando un ladro riesce a clonarvi in tutti i vostri dati, per cui è in grado di fornire le stesse informazioni che voi potete dare di voi stessi. Che guai!