Alla produzione di ReS, la rivista online di “Ricerca e Storia”, collaborano numerosi professori universitari, insegnanti soprattutto di “Filosofia della Scienza” e “Storia della Filosofia”. Il coordinamento e lo sviluppo dei contenuti, spesso insoliti e curiosi, sono affidati ad Alessandro Lanni, Sara Capogrossi Colognesi e Mauro Buonocore, che, guidati dal direttore Giancarlo Bosetti, animano un’altra, oltre a Boiler, delle riviste inserite nel portale dell’Enel Spa.
In homepage hanno spazio originali rubriche fisse (“Il salotto di Cartesio”, “Res Cogitans – Le nostre recensioni” e “La cassetta degli attrezzi”) ed un ricco elenco di sezioni (“Primo Piano”, “Attualità”, “Musei e Mostre” e “Le discipline”), che costituiscono un riferimento costante durante la navigazione delle pagine, resa interattiva dalla possibilità di partecipare ad una serie di forum tematici, accuratamente moderati.
Nell’archivio delle recensioni, è presente anche il libro “Verso un’epistemologia del mondo vivente” (Guerini e Associati, 2001) di Elena Gagliasso, insegnante di Filosofia della Scienza alla Sapienza di Roma, intervistata da Angela Taraborrelli nell’articolo “Scienza, impara dalla storia – Perché il metodo della ricerca trascura le scienze della vita?”
‘Ormai da molti anni ero colpita dal fatto che la riflessione sulla scienza in Italia fosse ostaggio di un riferimento costante alle sole scienze esatte’, afferma l’autrice, che cerca di ‘raccogliere la sfida che il mondo vivente pone a scienziati, storici e filosofi’.
Tra gli articoli in “Primo Piano”, poi, è possibile leggere “Fukuyama, pericoli dell’ingegneria genetica“, dove Lanni scrive delle mutate posizioni di Francis Fukuyama, espresse nel libro “L’uomo oltre l’uomo. Le conseguenze della rivoluzione biotecnologia” (Mondadori, 2002). Allievo di Samuel Huntington (politologo all’Università di Harvard), Fukuyama, nel riconoscere che la Storia proseguirà finchè non ‘sia terminato lo sviluppo delle scienze naturali moderne e della tecnologia’, ridimensiona la personale teoria sulla “fine della storia”, precedentemente prevista con l’avvento delle democrazie liberali. Ed è il futuro dell’umanità a destare profonde preoccupazioni nello scrittore, il rischio di una scienza non regolamentata potrebbe creare un mondo dove ‘il concetto di “umanità condivisa”, che oggi accomuna tutti, potrebbe diventare un ricordo: l’introduzione nel corredo genetico umano di geni di molte specie diverse potrebbe portarci addirittura a non sapere con certezza cos’è un uomo’.
L’argomento appassiona anche Giuseppe O. Longo, docente di Teoria dell’Informazione presso l’Università di Trieste. Si vedano i contenuti del seminario e del forum online “Progresso e Responsabilità. Il passaggio dalla scienza alla tecnologia“, svolti nel sito della Fondazione Bassetti lo scorso febbraio.
In “Scienza, peccato e mercato“, Michela Bertolani scrive dello spettacolo “Copenaghen” di Michael Frayn (andato in scena al Teatro Storchi di Modena dal 21 al 25 maggio) e della conferenza-dibattito “Responsabilità degli scienziati e nuovi sviluppi tecnologici”, iniziative dell’Università di Modena e di Reggio-Emilia. Pietro Greco (autore del libro “Hiroshima. La fisica conosce il peccato”, Editori Riuniti, 1995), Sylvie Coyaud (giornalista scientifico), Giovanni Battimelli (Università La Sapienza di Roma) e Stefano Ossicini (Università di Modena e Reggio Emilia), analizzando gli eventi che precedettero l’esplosione nucleare, hanno discusso dell’influenza del potere economico, politico e militare sulla ricerca scientifica.