(continua dal post precedente)
La seconda giornata ha visto due sessioni in fecondo dialogo tra loro.
La prima sessione, dal titolo “La morale ‘naturalizzata’“, moderata da Pietro Pietrini (video n.12, qui o in Vimeo), biologo molecolare e psichiatra dell’Università di Pisa, ha indagato la possibilità di riportare le prescrizione etiche nell’ambito del naturalismo, cioè delle spiegazioni che fanno ricorso solo alla scienza empirica, ai suoi metodi di indagine e alle sue spiegazioni. I cinque noti studiosi, che da prospettive diverse hanno analizzato il tema, si sono collocati su un continuum che ha evitato generalizzazioni ed estremizzazioni, evidenziando però i diversi approcci che sono in campo. Critico di un eccesso di naturalismo Antonio Da Re (video n.9, qui o in Vimeo), ordinario di Filosofia morale all’università di Padova; cauto Giovanni Boniolo (video n.8, qui o in Vimeo), epistemologo dell’Università di Milano e dell’Ifom, che ha mostrato alcuni percorsi e alcuni eccessi; metodologicamente aperto alla naturalizzazione della morale sulla scia di David Hume è Eugenio Lecaldano (video n.11, qui o in Vimeo), filosofo morale dell’Università La Sapienza di Roma e tra i più accreditati studiosi del pensatore scozzese. Più disponibili a una ricomprensione dell’etica nelle sue basi fisiologiche e cerebrali in particolare Vittorio Gallese (video n.10, qui o in Vimeo), fisiologo dell’Università di Parma, tra gli scopritori dei neuroni specchio, e Alberto Priori (video n.12, qui o in Vimeo), neurologo dell’Università di Milano. Con differenti accenti, entrambi sono inclini a escludere spiegazioni del comportamento che vadano al di là della biologia, anche se lasciano spiragli alle influenze sociali. Priori, nello specifico, ha proposto un’avanzata mappatura del cervello “violento”.
La tavola rotonda del pomeriggio, guidata da Adriana Gini (video n.13, qui o in Vimeo), neuroeticista dell’Università Regina Apostolorum di Roma, si è concentrata sul provocatorio tema “L’amore è solo chimica? I legami affettivi alla luce delle neuroscienze”. Domenica Bruni (video n.13, qui o in Vimeo), scienziata cognitiva dell’Università di Messina, e Giorgia Silani (video n.16, qui o in Vimeo), neuroscienziata cognitiva della Sissa di Trieste, hanno sostanzialmente risposto che sì, l’amore è in gran parte chimica, ma che questo non deve spaventarci più di tanto, poiché tutta la fenomenologia dell’amore che sperimentiamo ogni giorno rimane intatta e non perde valore. D’altra parte, Adriano Fabris (video n.14, qui o in Vimeo), filosofo morale dell’Università di Pisa, e Massimo Reichlin (video n.15, qui o in Vimeo), dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, hanno argomentato a favore di una dimensione morale e sociale dei legami interpersonali che la biologia non può spiegare, appartenendo a un diverso dominio. Tesi non incompatibili, che si sono via via chiarite anche con il dibattito aperto alla folta platea di esperti, studenti e appassionati delle discipline coinvolte.
La poster session (video n.18-21, qui o in Vimeo) della sera ha visto ancora una volta un ottimo livello qualitativo delle proposte e la vittoria di due studi, uno empirico e uno clinico-forense, che la giuria, composta da Mario De Caro, Francesca Gnoato, Andrea Lavazza, Pietro Perconti, scienziato cognitivo dell’Università di Messina e Adina Roskies, ha inteso premiare per il loro valore scientifico e insieme sociale, nello spirito del Convegno.
Indice dei video della seconda giornata:
8. Giovanni Boniolo
9. Antonio Da Re
10. Vittorio Gallese
11. Eugenio Lecaldano
12. Alberto Priori e Pietro Pietrini
13. Adriana Gini e Domenica Bruni
14. Adriano Fabris
15. Massimo Reichlin
16. Giorgia Silani
17. Domande e interventi
L’intero album può essere anche visibile all’interno dell’account della Fondazione Bassetti in Vimeo
Le riprese della poster session sono stati divisi in quattro parti per facilitarne la consultazione.
L’intero album può essere anche visibile all’interno dell’account della Fondazione Bassetti in Vimeo
L’ultima giornata, nella sessione lunga presieduta da Carlo Semenza (video n.24, qui o in Vimeo), neuropsicologo dell’Università di Padova, ha visto l’esperimento, riuscito, di mettere a confronto con le neuroscienze diverse scuole attive nell’ambito della psicoterapia. Così, la prospettiva freudiana, illustrata da Amedeo Falci (video n.22, qui o in Vimeo), membro didatta della Spi, ha avuto modo di affiancarsi a un approccio cognitivista, avanzato da Davide Liccione (video n.23, qui o in Vimeo), direttore della Scuola lombarda di psicoterapia e docente all’Università di Pavia, e da Giovanni Liotti (video n.24, qui o in Vimeo), della Scuola di specializzazione in psicoterapia dell’Associazione di psicologia cognitiva di Roma. Il dibattito è stato acceso e fecondo, così come sono stati informativi e preziosi i contributi di Antonella Marchetti e Giulia Cavalli (video n.25, qui o in Vimeo) dell’Università Cattolica di Milano, sull’interazione tra ricerca psicologia e neuroscientifica, sempre nell’ottica della psicoterapia, di Massimo Marraffa e Rossella Guerini (video n.26, qui o in Vimeo), dell’Università Roma3 e dell’Università di Trento-Rovereto, concentrati sulla neuroscienza cognitiva del mind reading finalizzata alla modellistica clinica, e di Paolo Migone (video n.27, qui o in Vimeo), condirettore di “Psicoterapia e Scienze Umane”, che ha affrontato il problema dell’uso dei farmaci nella psicoterapia.
In conclusione un bilancio di forte interesse per gli studiosi presenti, per il pubblico in sala e per quello collegato in diretta via streaming, anche dall’estero per la sessione in inglese.
Indice dei video della terza giornata:
22. Amedeo Falci
23. Davide Liccione
24. Giovanni Liotti e Carlo Semenza
25. Antonella Marchetti e Giulia Cavalli
26. Rossella Guerini
27. Paolo Migone
L’intero album può essere anche visibile all’interno dell’account della Fondazione Bassetti in Vimeo
(report a cura di Andrea Lavazza)
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(foto: Neuroscience Notebook di labguest da Flickr)