Immagine periodica
La Fondazione Bassetti intende far partire una riflessione la più ampia possibile sul concetto di responsabilità nell’innovazione.
E’ attivato, nella rubrica "Antropologia dell’innovazione", il Call for comments dal titolo "Quale responsabilità?", con il quale la Fondazione Bassetti intende far partire una riflessione la più ampia possibile sul concetto di responsabilità nell’innovazione, e su quelli correlati di governance, sostenibilità, complessità e partecipazione democratica alla (e della) innovazione.
L’immagine si riferisce alle variabili messe in atto da una azione.
Un colpo di martello può riferirsi sia alla costruzione di qualcosa, sia alla rottura. Una simile azione è volontaria e ponderata. Fin dove questa ponderazione può prevedere i suoi effetti?
Ecco che dal colpo partono campi di forza che si estendono in varie direzioni, si biforcano, hanno diversi colori… quali sono prevedibili? Quali ipotizzabili o per lo meno immaginabili?
E’ inoltre possibile, anzi, visto che si parla di innovazione, è certo, che l’azione ne provochi delle altre e si intersechi con altre ancora… chi sarà allora responsabile dei risultati finali?
La mano che regge il martello quale atteggiamento dovrà avere?
Daniel Callahan, intervenendo nel Call for Comments traccia 5 punti come cinque colonne su cui si può fondare una idea di governance. Al primo punto dice: Assume that the innovation will have widespread use. If so, then what will be the implications of that? Good or bad?
E l’ultimo dei cinque propone una posizione già attiva e lanciata ad immaginare una modalità d’operato: "Make every effort to think through the assumptions listed, and every effort to provide the public with the results of that thought."
Il martello è citato nell’intervento di Clemente Iannotta nel suo discorso sulla relazione tra agente, fruitore e oggetto.
Infine le frecce come raffigurazione di tensioni e collegamenti si possono riallacciare all’articolo, che apre i commenti, di Bruno Latour: "Come riuscire a collegare queste versioni per riuscire a farsi un’opinione? Questa è la scommessa che la cartografia delle controversie scientifiche e tecniche, come l’ho definita, deve raccogliere." Certamente, per rispondere alle osservazioni di Latour ci vorrebbe almeno una seconda immagine (e una terza, e…) da mettere in relazione con la prima per illustrare diverse visioni delle cose. E come primo passo mapparle.
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