Dopo Parigi, Marsiglia e Lille approda a Milano Wave – come l’ingegnosità collettiva sta cambiando il mondo, progetto del gruppo BNP Paribas la cui edizione italiana è curata da Trivioquadrivio con la collaborazione di Fondazione Giannino Bassetti.
I protagonisti dell’innovazione, selezionati intorno a cinque “correnti” – co-creazione, condivisione, inclusione, circolarità, movimento dei maker – si racconteranno attraverso una mostra, workshop, installazioni e dibattiti. Un calendario che conta 23 appuntamenti, distribuiti in 9 sedi cittadine, animati da oltre 80 relatori. (Qui il programma)
Wave funzionerà quindi come una mappa sulla quale leggere, durante tutto il mese di giugno 2015, le situazioni più interessanti di ciascuna corrente… e poi continuare il viaggio oltre l’Europa.
Le cinque correnti di Wave.
Per Fondazione Giannino Bassetti, che da quindici anni promuove la responsabilità nell’innovazione, è gratificante riconoscere in Wave il tentativo organico – forse il primo – di fotografare il nesso tra sapere e potere quale chiave del cambiamento, valorizzando la portata collettiva di questo incontro.
Riflettere sulle cinque correnti generate dall’onda dell’ingegnosità collettiva è dunque un esercizio che abbiamo accettato di compiere fino in fondo.
Infatti il rapporto tra innovazione e partecipazione, tra innovazione e democrazia, si pone oggi su basi radicalmente nuove. Non solo perché possediamo “attrezzi” potenti per intervenire sulla realtà, dalla genetica alla stampa 3D, ma soprattutto perché le risorse per farlo sono – come mai era avvenuto prima nella storia – diffuse, accessibili, distribuite, contendibili.
La frugalità nell’innovazione non consiste solo nel creare con meno; consiste anche nell’accedere insieme agli strumenti che prima erano patrimonio di pochi (e come tali, gelosamente custoditi). Economia della condivisione, economia inclusiva, co-creazione significano questo: il giacimento dell’innovazione è aperto, si tratta di indossare responsabilmente i “guanti” del poter-fare.
Alcuni anni fa Bruno Latour ha paragonato la società contemporanea a un grande laboratorio collettivo, nel quale non può esserci innovazione senza rappresentanza. Promuovendo un mese di incontri nella cornice di Wave, BNP Paribas e BNL ci offrono l’opportunità di immergerci nelle stanze di questo laboratorio, di accedere agli strumenti e ai metodi, di cimentarsi con chi intende co-creare un futuro talmente vicino da potersi già toccare con mano.
Come in tutti i laboratori, non manca il rischio dell’apprendista stregone. Allora torna utile riflettere sulla responsabilità, sulla consapevolezza che l’innovazione può cambiare la storia, dunque è meglio che sia di molti, e che molti siano messi in condizione di occuparsene.
Ci piace pensare che l’onda di Wave sia arrivata a Milano perché qui ha riconosciuto un legame storico tra innovazione e umanesimo, tecnologia e bellezza. Il genius loci che unisce l’uomo vitruviano, disegnato da Leonardo Da Vinci proprio in questi paraggi, all’uomo prometeico, posseduto dal desiderio di scoperta e dalla curiosità creatrice.
Dunque benvenuta Wave, grande esperimento di ingegnosità collettiva.
.
————————–