Al Politecnico di Milano (Campus Bovisa), tra ottobre e dicembre 2014, si è tenuto il ciclo di incontri sul rapporto tra design, scienza e innovazione “Le idee e la Materia. Di cosa saremo fatti e di cosa sarà̀ fatto il mondo?” che ha visto alternarsi di fronte agli studenti personalità quali Marc Augè, Chris Bangle, Roberto Cingolani, Stefano Marzano, Michelangelo Pistoletto e Giuseppe Testa.
L’iniziativa, nella cornice della Scuola di design, è nata dal dialogo tra il Material Design Culture Research Centre (MADEC) e il Corso di Sintesi Finale in Design degli Interni, con il supporto scientifico di Fondazione Giannino Bassetti e di Città dell’Arte Fondazione Pistoletto, il contributo di Bionike e il patrocinio di ADI Associazione per il Disegno Industriale.
Muovendosi appunto tra “interni” ed “esterni”, corpo e ambiente, natura e artificio, gli incontri si sono sviluppati intorno a tre metafore – estensione, osmosi, inclusione – sulle quali i docenti Giulio Ceppi, Fortunato D’Amico, Massimo Facchinetti e Francesco Samorè hanno organizzato ciascun percorso formativo.
“Estensione“, il primo modulo, ha esordito con l’infinitamente piccolo, il progetto della materia vivente e l’orizzonte aperto dalle bioscienze e dal loro “sguardo molecolare”. Ne ha parlato Giuseppe Testa, direttore del Laboratorio di epigenetica delle cellule staminali presso l’Istituto Europeo di Oncologia e cofondatore del dottorato in fondamenti ed etica delle scienze della vita.
Formatosi all’European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg, specializzatosi in bioetica e sociologia della scienza alle Università di Manchester e Harvard e professore emerito all’Università degli Studi di Milano, Testa ha pubblicato sulle principali riviste in ambito sia biomolecolare sia bioetico e sociologico, tra le quali – proprio a fine 2014 – la prestigiosa Nature Genetics. Recentemente ha vinto la prima edizione del Consolidator Grant in Life Science dell’European Research Council, un finanziamento di 2 milioni di Euro per il progetto “Disease Avatars” il cui obiettivo è utilizzare le staminali come avatar delle patologie genetiche, in modo da capire come sconfiggerle.
“Comincio con una citazione cinematografica per introdurre la nozione di ‘carrello’ che, fin da quando mi hanno invitato a tenere questa lezione, è stata l’immagine che ho associato al bisogno di andare dall’interno all’esterno; aspetto che mi sembra uno degli elementi più fecondi di questo ciclo. (Nella slide si vede Marcello Mastroianni diretto da Federico Fellini).
Quello che succede quando si gira un film, almeno certi tipi di film, è questo continuo movimento di macchina che permette di sondare prospettive sceniche diverse.
Rimanendo in ambito cinematografico, ho suddiviso il talk in un prologo e tre capitoli, citando i film di Dogma, anche perché la caratteristica di questi film era il voler dare allo spettatore l’impressione della presa diretta e dell’immediatezza degli eventi attraverso un uso particolare della telecamera… ” (continua vedendo i video dell’incontro)
Qui a seguire i video e le foto dell’intera lezione tenuta da Testa al Politecnico, divisa in:
Parte 1 Introduzione
Parte 2 Lecture
Parte 3 Lecture
Parte 4 Lecture
Parte 5 Dibattito
(I video sono visibili anche nel nostro account in Vimeo)
Le fotografie sono visibili anche nel nostro account in Flickr.
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