Nell’ultimo numero de «L’indice dei libri del mese» (n. 10, ottobre 2008, pp. 26-27) è pubblicata l’intervista della sociologa torinese Paola Borgna a Helga Nowotny, vicepresidente e membro fondatore dell’European Research Council, realizzata in occasione della tavola rotonda “A che punto è l’Italia nella scienza?” organizzata dal Comitato Italia 150 alla Fiera internazionale del libro di Torino.
Nel suo dialogo con Helga Nowotny, Paola Borgna tocca alcuni temi di grande interesse per la Fondazione Bassetti che emergono dal libro “Curiosità insaziabile. L’innovazione in un futuro fragile” (Codice, 2006; vedi la recensione di Aldo Fasolo, apparsa su “L’Indice”, n. 5, 2007). Tra questi: come selezionare gli elementi positivi della scoperta dato che “non tutto quello che è scientificamente possibile può e deve essere realizzato?”. Nowotny sottolinea l’insaziabilità e l’amoralità della curiosità scientifica (vedi anche il suo intervento all’Euroscience Open Forum 2008), ma contemporaneamente respinge l’idea che l’incertezza del risultato possa bloccare la ricerca. E’ necessario che la scienza si ritagli uno spazio di autonomia, che le consenta libertà d’azione sia rispetto alla politica sia rispetto all’industria. Grazie a questa autonomia, la scienza elabora contenuti che devono passare attraverso processi decisionali che vedono la partecipazione attiva della società civile. Noi tutti (soprattutto appartenenti a paesi economicamente avvantaggiati) abbiamo il privilegio di scegliere, ma anche la responsabilità di decidere. L’incertezza che nasce dal plus di sapere da cui siamo travolti può diminuire se si trova un linguaggio adeguato a spiegare i prodotti della scienza e a trovare loro una collocazione nella società.
(Leggi l’intervista – pdf)