Silvano Tagliagambe è professore ordinario di Filosofia della Scienza presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Sassari (sede gemmata di Alghero).
Si è laureato con 110 su 110 e lode in Filosofia nell’Università degli studi di Milano con una tesi sui problemi interpretativi della meccanica quantistica, e in particolare sulla posizione di Hans Reichenbach. Si è specializzato in fisica nell’università Lomonosov di Mosca e poi presso l’Accademia delle scienze dell’URSS con Ja. P. Terleckij e con V.A. Fock.
Dal settembre 1994 al giugno 2000 è stato vice presidente del CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo, Studi Superiori in Sardegna), presieduto da Carlo Rubbia.
Nell’ambito del CRS4 è stato incaricato dal Consiglio di Amministrazione di impostare e seguire l’attività di supporto educazionale, tesa a realizzare il concetto di "Centro aperto", che offre l’uso delle proprie attrezzature e di parte del proprio software, nonché l’impegno dei propri ricercatori, al fine di promuovere e realizzare attività di aggiornamento nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e di coordinare corsi di formazione e di specializzazione soprattutto nel settore multimediale. L’importanza dell’attività svolta in quest’ultimo settore è stata riconosciuta dal MPI, che nel gennaio del 1997 ha sottoscritto con il CRS4 un protocollo d’intesa nell’ambito del quale il Centro viene incaricato della progettazione e realizzazione di applicazioni didattiche interattive per le scuole medie inferiori e superiori, del coordinamento e dell’implementazione di materiali didattici ipermediali, dell’attivazione sperimentale ed allargata di moduli per la formazione a distanza del personale insegnante e direttivo e dell’attivazione di servizi per il funzionamento delle reti INTERNET ed INTRANET, finalizzati al lavoro cooperativo e all’ottimizzazione dell’utilizzo delle informazioni, sia di tipo didattico, sia di tipo bibliografico.
Ha coordinato e diretto, nella sua qualità di vice presidente e consigliere delegato ai problemi della formazione, l’elaborazione del progetto del CRS4 "Distance Learning", finanziato dal MURST, con fondi messi a disposizione dal CIPE e inserito nel cluster "Multimedialità". Si tratta di un sistema "aperto" di immissione e di fruizione di componenti didattici in rete, sia elementari che aggregati in lezione, basato su de-facto standard (WWW, Java, CORBA), di ampia accessibilità, e "distribuito", in una prima fase su scala regionale, quindi su scala nazionale.
Sempre in questa veste ha elaborato il progetto M.A.R.T.E. (Moduli di Apprendimento su rete tecno-Educativa) che prevede, in particolare:
– il collegamento in rete delle 548 unità delle scuole medie inferiori e superiori della Sardegna; .
– la dotazione alle unità scolastiche interessate e che ne siano ancora sprovviste dello standard HW/SW così come definito dai progetti 1(a) e 1(b) del Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche nel periodo 1997-2000, già varato dal MPI, e che prevede un investimento di 989,8 miliardi nell’arco di quattro anni;
– la formazione dei docenti, mediante l’utilizzo di moduli interattivi multidisciplinari in HTML e JAVA;
– la costruzione collaborativa (intrascolastica ed extrascolastica) delle conoscenze utilizzando le tecnologie della telecomunicazione;
– lo sviluppo e l’utilizzazione di materiali didattici digitali, i cui contenuti siano tali da assicurare il raggiungimento degli obiettivi minimi ministeriali e delle conoscenze fondamentali su cui si dovrà basare l’apprendimento dei giovani nella scuola italiana nei prossimi decenni utilizzando la rete Internet / World Wide Web per realizzare attività pedagogiche e gli strumenti di comunicazione di base (browsers, news, e-mail) per informarsi, comunicare e collaborare in rete;
– l’applicazione sperimentale di metodi di insegnamento idonei a valorizzare un approccio interdisciplinare (spesso teorizzato ma raramente attuato concretamente) ai contenuti didattici;
– la costruzione e sperimentazione di un’organizzazione di tipo reticolare di nozioni e pratiche relative ai vari campi di studio attraverso la promozione di nuove strategie educative, basate sull’integrazione di tecnologie innovative, quali le reti telematiche e i supporti multimediali e ipermediali, nel lavoro scolastico;
– l’applicazione di misure atte a garantire una corrispondenza funzionale tra metodologie di insegnamento e modalità di fruizione delle tecnologie sopra citate;
- la valutazione, da parte dei docenti, dell’impatto che tali tecnologie hanno sulle diverse fasi del processo di insegnamento/apprendimento e sulle modalità di strutturazione, acquisizione e diffusione del sapere.
Questo progetto, approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione, che intende farne un prototipo da estendere poi su scala nazionale, è stato inserito nell’intesa istituzionale Stato-Regione Sardegna, firmata il 21 aprile 1999, con un finanziamento di 80 miliardi di lire, di cui 73,5 a carico dello Stato e 6,5 a carico della Regione Autonoma della Sardegna. Con decreti del Ministro della Pubblica Istruzione e dell’Assessore della Pubblica Istruzione e Cultura della Regione Autonoma della Sardegna è stato nominato responsabile scientifico del progetto medesimo. Il progetto è stato di recente inserito, con il nuovo nome di “Campus”, nel portale dell’istruzione e della formazione in Sardegna “Conoscere.it”. Con questa trasformazione esso è divenuto un’area del portale della scuola e università in Sardegna, creato con l’obiettivo di fare di tutti gli istituti regionali una grande comunità, in cui studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e genitori si assumano il compito di far crescere il sistema dell’istruzione isolano e di arricchirlo attraverso la loro partecipazione attiva con contributi d’idee e proposte per nuovi percorsi di conoscenza.
E’ direttore scientifico del progetto Sistema Online per la Formazione, l’Insegnamento e l’Apprendimento – Sardegna (Acronimo S.O.F.I.A. – Sardegna), il cui obiettivo primario è quello di dar vita a un progetto educativo finalizzato all’apprendimento attraverso strumenti di collaborazione in rete e in grado di affrontare, sulla base di un approccio sistemico e avendo di mira la specifica aderenza al territorio, i diversi problemi posti dalle esigenze di cambiamento del mondo dell’istruzione e dell’università.
Il progetto prevede l’erogazione on line, a partire dall’anno accademico 2006/2007, dei seguenti tre corsi di laurea:
Scienze dell’Amministrazione:
– Università degli Studi di Cagliari: facoltà di Scienze politiche, facoltà di Economia
(sedi site in Cagliari e Nuoro)
– Università degli Studi di Sassari: facoltà di Scienze politiche (sede sita in Sassari)
– Centro e-Learning d’Ateneo – Università degli Studi di Cagliari
Scienze della Comunicazione:
– Università degli Studi di Cagliari: facoltà di Scienze della formazione (sede sita in Cagliari)
– Centro e-Learning d’Ateneo – Università degli Studi di Cagliari
Architettura:
– Università degli Studi di Sassari: facoltà di Architettura (sedi site in Alghero, SS)
– Porto Conte ricerche, Alghero (SS), località Tramariglio
Nel progetto S.O.F.I.A. Sardegna l’utilizzo delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione e dell’ infrastruttura di rete è diretto ad assumere e a realizzare, in linea con le indicazioni del Memorandum della Commissione Brunet dell’UE sull’Istruzione e la formazione continua, una prospettiva dell’educazione senza confini temporali e spaziali, rispondente all’ esigenza di un sistema formativo integrato, sia in senso verticale (continuità tra i diversi livelli dell’istruzione, dalla scuola primaria all’università), sia in senso orizzontale, come patto pedagogico tra tutte le agenzie intenzionalmente formative e basato su una “nuova alleanza” tra scuola, università e ricerca. La tecnologia e la rete diventano quindi il supporto di un modello di apprendimento considerato, soprattutto, come appartenenza a una comunità, come risultato di una pratica all’interno di quest’ultima, finalizzata a produrre sempre nuovo capitale intellettuale e una sempre maggiore ricchezza di intelligenze. La conoscenza viene così pensata, più che sotto forma di apprendimento individuale di regole e concetti che descrivono il mondo, come il risultato di un processo di costruzione collettivo, sociale, che esige la partecipazione effettiva e consapevole di tutti i soggetti coinvolti.
In linea con l’obiettivo enunciato il progetto si articola in due parti distinte, anche se coordinate tra loro:
- La prima mira a costruire un più efficace raccordo tra il sistema dell’istruzione e il mondo dell’università mediante una maggiore presenza di quest’ultimo nella scuola. Questa finalità sarà perseguita, in primo luogo, attraverso una capillare azione di orientamento, diretta a far conoscere agli studenti degli ultimi due anni degli istituti secondari superiori la realtà, inizialmente, dei tre corsi on line proposti, e successivamente di tutte le Facoltà presenti nel sistema universitario regionale e, in caso di pluralità dell’offerta formativa e marcata differenziazione interna delle facoltà medesime, anche dei corsi di laurea nei quali esse si articolano; in secondo luogo con la predisposizione di moduli di riallineamento, diretti a far acquisire a tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori le competenze trasversali, necessarie per essere in condizione di frequentare senza problemi qualunque corso di laurea, e quelle più specifiche, riguardanti il corso di studi che ciascuno intende seguire. Anche in questo caso nella prima fase i moduli di riallineamento saranno preparati per i tre corsi on line da attivare, per essere poi estesi in un momento successivo a tutte le Facoltà operanti nei due Atenei sardi;
- La seconda si propone invece di innalzare il livello qualitativo della didattica universitaria mediante la sperimentazione di modalità d’insegnamento basate su un uso consapevole e controllato delle tecnologie, in particolare di quelle dell’informazione e della comunicazione, e finalizzate a un progetto didattico ben preciso, e con obiettivi chiari e definiti. Invece di considerare l’insegnamento quale processo di trasmissione di informazioni e l’apprendimento quale elaborazione ricettiva, indipendente e solitaria, di dati, il progetto assume un impianto costruttivistico, caratterizzato dall’assunto che la formazione sia un’esperienza situata in uno specifico contesto. Il processo d’apprendimento proposto mira a integrare le seguenti sette istanze fondamentali. Deve essere:
- attivo;
- collaborativo;
- conversazionale;
- riflessivo;
- contestualizzato;
- intenzionale;
- costruttivo.
L’obiettivo non è l’acquisizione completa di specifici contenti prestrutturati e dati una volta per tutte, bensì l’acquisizione e l’incorporamento di una metodologia d’apprendimento che renda progressivamente autonomo il soggetto nei propri atti conoscitivi, sulla base della convinzione che Il vero sapere che si promuove è quello che è in grado di aiutare ad acquisire altro sapere.
Il proposito è quello di creare un ambiente di apprendimento integrato, con corsi on line, formazione a distanza e lezioni frontali tradizionali, con tipologie di supporto all’apprendimento programmate e caratterizzate dalle seguenti finalità:
- dare enfasi alla costruzione della conoscenza e non alla sua riproduzione;
- evitare eccessive semplificazioni nel rappresentare la complessità delle situazioni reali;
- presentare compiti autentici (contestualizzare piuttosto che astrarre);
- offrire ambienti d’apprendimento derivati dal mondo reale, basati su casi, piuttosto che sequenze istruttive predeterminate;
- offrire rappresentazioni multiple della realtà;
- favorire la riflessione e il ragionamento;
- permettere costruzioni di conoscenze dipendenti dal contesto e dal contenuto;
- favorire la costruzione cooperativa della conoscenza, attraverso la collaborazione con altri.
Quella che viene proposto è dunque una logica dei processi d’insegnamento/apprendimento, in virtù della quale il punto di partenza e il fulcro di questi ultimi viene a essere costituito dai problemi, che spingono lo studente a impossessarsi dei contenuti necessari a risolverli. Ciò non significa promuovere un processo di autoapprendimento, ma cercare invece di innescare, attraverso la stessa struttura dei materiali offerti e delle attività didattiche promosse, un processo conoscitivo rilevante per lo stesso soggetto: l’esperienza d’apprendimento si basa sul riadattamento flessibile della conoscenza preesistente in funzione dei bisogni posti dalla nuova situazione formativa. In questo quadro si situano strategie didattiche quali lo studio dei casi, il problem-solving, le simulazioni e i giochi di ruolo, che non essendo finalizzate alle memorizzazione di una serie più o meno lunga di definizioni, riescono a far acquisire un concetto applicandolo in un’attività pratica.
In fase di elaborazione e sviluppo del progetto particolare attenzione è stata dedicata all’analisi delle situazioni di criticità che potrebbero indurre all’abbandono dei corsi o pregiudicare un efficace apprendimento dei corsisti, e, per ciascuna ipotesi, è stata individuata una specifica azione positiva:
- Modalità in presenza:
In questa fase del percorso formativo, che si articola in lezioni frontali in aula, possono emergere soprattutto difficoltà logistiche ed economiche (legate ai costi di spostamento) ed esigenze di conciliazione con situazioni familiari (attività di cura di bambini, di anziani o di persone diversamente abili) e/o professionali. Il progetto prevede, a questo proposito, varie azioni: in primo luogo, ai corsisti sarà data adeguata informazione in merito alle opportunità previste dalla normativa vigente in presenza di particolari esigenze familiari (in particolare, la legge 8 marzo 2000, n. 53, recante “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città” e la legge 5 febbraio 1992, n. 104, “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”).
I tutor garantiranno, inoltre, specifico supporto ai corsisti che abbiano bisogno di chiarimenti per l’effettiva fruizione delle agevolazioni previste dalla legge.
Per tutta la durata della formazione in presenza, inoltre, i tutor d’aula avranno il compito di supportare la formazione del gruppo, di favorire le relazioni tra discenti e quelle tra discenti e docenti, di incoraggiare la cultura del “networking”, in modo da dar vita a un’autentica comunità d’apprendimento coesa, in quanto l’intero progetto si basa sul presupposto che l’aspetto relazionale sia alla base dell’apprendimento collaborativo e cooperativo, renda stimolante la partecipazione alle attività formative e ne accresca l’efficacia.
I momenti di formazione in presenza, quindi, sono fondamentali per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità di apprendimento. Si evita, in tal modo, che l’ampia autonomia che caratterizza l’accesso alla formazione on-line si traduca in un eccessivo isolamento dei corsisti, col conseguente rischio di abbandono o di insuccesso formativo.
- Modalità a distanza – asincrone:
E’ la parte che il discente gestisce in piena autonomia, personalizzando tempi e modi di fruizione dei contenuti rispetto alle proprie esigenze. In questa fase, è importante che i corsisti possano fare riferimento a specifiche professionalità in grado di garantire loro un supporto specialistico, sia sul piano tecnico che sul piano didattico.
Il progetto prevede, a tal fine, l’attivazione di un “call center tecnologico”, a disposizione dei corsisti per l’attività di assistenza tecnica di cui dovessero aver bisogno, mentre, per qualsiasi dubbio o problema legato alla didattica, i corsisti potranno rivolgersi al “call center didattico” e avranno il supporto del tutor on-line. Compito di tali figure professionali sarà, tra l’altro, quello di introdurre un approccio di genere all’interno dei moduli formativi, favorendo la valorizzazione delle diverse attitudini dei corsisti e delle loro “competenze di genere”, nell’ambito di un percorso che inizia col bilancio delle competenze e si sviluppa secondo una crescente auto-consapevolezza dell’individuo rispetto alle proprie qualità e potenzialità, affinché il singolo possa trovare in se stesso e maturare la capacità di definire un percorso originale di auto-realizzazione personale e professionale.
In questa logica, anche la comunità di apprendimento formata dai discenti sarà strutturata come un luogo di confronto di diverse esperienze e competenze, che favorisce la nascita e la condivisione di idee e proposte, che considera la differenza come un valore e ne incoraggia l’espressione.
Infine, per consentire una agevole fruizione dei contenuti da parte di tutti i discenti, i corsi on line sono stati progettati e strutturati secondo i parametri dell’usabilità (ovvero della facilità di utilizzo e di navigazione) e dell’accessibilità (ovvero della “capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”, secondo quanto previsto dalla legge del 9 gennaio 2004, n. 4, recante “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici“).
- Modalità a distanza – sincrone
Le criticità che possono manifestarsi rispetto a questa modalità formativa sono in parte analoghe a quelle della modalità in presenza (posto che i corsisti sono chiamati a svolgere attività on-line in date e ore prefissate, per interagire in tempo reale col docente e il tutor on-line) e in parte simili a quelle della modalità a distanza asincrona (in quanto può manifestarsi l’esigenza di un supporto specialistico, tecnico o didattico).
Le azioni previste dal progetto, a questo proposito, saranno quelle precedentemente descritte per le altre modalità didattiche in rapporto alle singole esigenze evidenziate.
Oltre alle specifiche azioni positive già descritte, all’interno di tutte le attività previste dal progetto, nei singoli moduli formativi e nelle azioni di comunicazione relative ai corsi on line, sarà valorizzato in maniera trasversale l’approccio di genere (mainstreaming).
Nell’ambito delle attività di orientamento e riallineamento, sarà dedicata specifica attenzione alle donne, per consentire loro una scelta consapevole e autonoma che possa tradursi, a conclusione del percorso formativo, in un adeguato inserimento professionale. Questo aspetto riveste particolare importanza, considerato che, a parità di titolo di studio, le donne incontrano maggiori difficoltà di inserimento lavorativo rispetto agli uomini.
Caratterizzazione del Sistema Integrato UNITEL
Gli obiettivi del progetto pongono la necessità di progettare un ambiente di apprendimento che sia un sistema adattivo e complesso, multidimensionale, collaborativo, attivo e, soprattutto, integrato. In questo senso, l’ambiente di apprendimento complessivo deve permettere la coesistenza di molteplici ambienti virtuali diversi a sua volta formati da altri ambienti virtuali, on task e off task, ambienti che tra loro devono essere “permeabili”.
Il progetto proposto è quindi relativo ad una soluzione unica, coerente ed omogenea che prevede:
- la creazione di un portale per l’erogazione di tutti i servizi previsti on line;
- l’utilizzo di molteplici canali di accesso alternativi;
- l’utilizzo di un unico sistema di autenticazione centrale e di amministrazione delle utenze che integra i diversi sistemi di autenticazione dei moduli applicativi verticali costituenti il sistema;
- l’isolamento delle funzioni specialistiche entro moduli applicativi verticali, che nell’insieme costituiscano il Virtual Learning Environment (VLE) richiesto:
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- Portale, Content Management System (CMS) e ambiente V3D
- Learning Content Management System (LCMS)
- Digital Asset Management (DAM)
- suite di strumenti di collaborazione
- piattaforma per la formazione frontale a distanza (FAD in videoconferenza)
- Student Management System (StMS)
- sistema di reportistica evoluta e di supporto decisionale (datawarehouse)
- l’integrazione diretta dei sistemi legacy di amministrazione delle università partecipanti all’ATS tramite uno strato applicativo di interfacciamento on line per tutte le funzioni esposte da tali sistemi;
- l’integrazione a più livelli fra moduli applicativi verticali, tramite l’hub applicativo costituito dalla piattaforma di autenticazione e amministrazione centrale a livello di funzionalità standard e tramite integrazione diretta per le funzionalità specialistiche;
- la definizione di flussi informativi e di modelli di interazione con operatori universitari e dell’alta formazione e studenti unificati.
La multicanalità sarà offerta agli utenti attraverso:
- l’attivazione del canale web di interfacciamento ai servizi offerti;
- l’attivazione di canali telefonici fisso e mobile, con la vocalizzazione di alcuni servizi offerti;
- l’attivazione di servizi e notifiche via SMS:
- la predisposizione per la fruizione dei contenuti finali di alcune delle attività didattiche attraverso il canale TV secondo gli standard imposti dalla tecnologia di diffusione Digitale Terrestre.
L’infrastruttura S.O.F.I.A. SARDEGNA consente di avviare un significativo avanzamento nella direzione delineata dal progetto M@rte e dal programma Conoscere, attraverso:
- la definizione e la progettazione di un modello organizzativo e tecnologico unificato;
- la definizione e la progettazione del modello associativo fra enti universitari e sistema scolastico per la condivisione delle risorse del progetto;
- la definizione e la progettazione delle interfacce indispensabili tra i nuovi servizi ed i sistemi di back office preesistenti;
- la definizione e la progettazione del modello di comunicazione verso il vasto pubblico.
Modello del sistema
La soluzione proposta dal progetto S.O.F.I.A. Sardegna è basata sulla convinzione che la questione centrale nella formazione e nell’educazione sia costituita dai processi di apprendimento e che questi ultimi siano basati sulla partecipazione attiva degli studenti e sulla loro capacità di costruire, in un’attività di progetto e in un ambiente di apprendimento appositamente studiato e predisposto, con il sostegno dei docenti e dei tutor e con la collaborazione dell’intera comunità d’apprendimento nella quale sono inseriti, gli strumenti metodologici e conoscitivi e le competenze di cui hanno bisogno.
Il focus è perciò sui processi e sul carattere progettuale del processo formativo ed educativo e non a caso si parla di apprendimento e non di insegnamento.
La complessità della gestione di un simile processo con l’utilizzo delle nuove tecnologie impone il ricorso ad ambienti aperti e adattabili alle differenti esigenze, l’ organizzazione dei contenuti, la modularità e l’integrazione delle tecnologie e delle piattaforme utilizzate.
L’attività didattica si svolgerà in un ambiente integrato con diversi strumenti di produttività, inserito in una “comunità virtuale di apprendimento” in cui troveranno posto lezioni basate su video e attività interattive e collaborative, esercitazioni, prove di auto-valutazione, materiali, spazi di lavoro individuali e di gruppo anche per videoconferenze, giochi di simulazione e in cui si darà modo agli studenti non frequentanti di interagire tra loro e con gli altri studenti e di seguire anche una parte rilevante delle “normali” attività.
Silvano Tagliagambe è stato membro della Commissione tecnico-scientifica per l’individuazione delle "Conoscenze fondamentali su cui si baserà l’apprendimento dei giovani nella scuola italiana nei prossimi decenni", istituita con i DD.MM n.50 del 21 gennaio 1997 e n. 84 del 5 febbraio 1997 (nota come "Commissione dei Saggi) e componente del gruppo di lavoro di sei esperti incaricato dal Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer di redigere il documento I contenuti essenziali per la formazione di base, presentato il 20 marzo 1998 all’Accademia dei Lincei dallo stesso Ministro. E’ stato membro della Commissione istituita dal Ministro De Mauro per la riforma dei cicli scolastici ed è attualmente componente del Gruppo di lavoro ristretto di 6 membri,, istituito dal Ministro Moratti con D.M. n. 672 del 18 luglio 2001 allo scopo di sviluppare “una complessiva riflessione sull’intero sistema di istruzione e di presentare un piano di attuazione della riforma degli ordinamenti scolastici”.
Collabora in qualità di Supervisore Scientifico con la società Ecosfera S.p.A. per la realizzazione dei seguenti incarichi di valutazione di programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali:
- Attività di valutazione intermedia del POR Obiettivo 3 Liguria 2000-2006.
Committente: Regione Liguria da sett. 2001
- Attività di valutazione intermedia del POR Obiettivo 3 Lombardia 2000-2006.
Committente: Regione Lombardia da nov. 2001
- Attività di valutazione intermedia del PON “Assistenza Tecnica ed Azioni di Sistema“
Committente: Ministero dell’Economia da dic. 2001
- Attività di valutazione intermedia del POR Obiettivo 3 della Provincia di Trento 2000-2006.
Committente: Provincia di Trento da mar. 2002
Fa parte del Comitato scientifico del Patto Territoriale per l’Occupazione Nord Barese Ofantino e del Comitato scientifico del Cies (Centro di Ingegneria Economica e Sociale) Consorzio senza fini di lucro cui partecipano l’Università della Calabria e il Politecnico di Milano insieme alla regione Calabria, Telecom Italia S.p.A., Telespazio S.p.A., SIIES S.r.L., Pitagora S.p.A., Nomisma S.p.A., Istituto Superiore delle Comunicazioni, Ericsson Enterprise S.p.A., Anap Leone XIII, Arssa (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura), Alitalia S.p.A., che ha come finalità generale quella di costituire un primo investimento atto a realizzare, in una delle regioni più in difficoltà del Mezzogiorno d’Italia, come la Calabria, una struttura di ricerca e di alta formazione che persegua obiettivi di eccellenza e che, nello stesso tempo, contribuisca allo sviluppo socio-economico del territorio.
E’ componente del Comitato scientifico del FISEC- Foro Iberoamericano Sobre Estrategias de Comunicaciòn comprendente università della Spagna, del Portogallo e dell’America latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Messico).
E’ componente del Comitato scientifico di "The Innovation Network", punto d’incontro di centri di ricerca ed esperti a livello internazionale, che nasce dalle attività di ricerca della cattedra di "Processi di Innovazione nelle organizzazioni" della Facoltà di Psicologia 2 dell’Università La Sapienza di Roma, di cui è titolare Roberto Panzarani.
E’ condirettore della rivista ‘Civiltà delle Macchine’, edita dalla ERI e direttore della collana “Didattica del progetto” dell’editore Franco Angeli.