IN PRIMO PIANO
La riflessione sui della responsabilità dell’innovazione e dell’innovazione della democrazia, promossa da tempo dalla Fondazione Giannino Bassetti, ha generato sviluppi politici significativi: il tema della democrazia deliberativa è oggi al centro dell’interesse politico. Giuseppe Adamoli, Presidente della Commissione Speciale per lo Statuto, ha fatto esplicito riferimento alla responsabilità dell’innovazione durante la Seduta del Consiglio Regionale della Lombardia del 3 luglio 2007.
La Regione Lombardia è infatti impegnata nella redazione del nuovo Statuto che dovrebbe essere approvato in prima lettura entro la primavera del 2008. Si tratta di uno strumento che, secondo Adamoli, dovrà possedere una “carica fortemente innovativa”. Se l’innovazione implica decisioni difficili, la politica deve farsi carico di queste decisioni.
Nella sua relazione, Giuseppe Adamoli, parla della sfida che attende la Regione nella fase costituente del nuovo Statuto: “C’è anche un’alta sfida che la nostra Regione deve raccogliere. L’ha indicata Piero Bassetti, il primo Presidente della Regione Lombardia […]. Bassetti ha parlato della “responsabilità dell’innovazione” augurandosi che la Lombardia cavalchi fino in fondo questa responsabilità e che si assuma l’impegno, prima tra le Regioni italiane, di regolamentare questa problematica nel proprio Statuto. E’ un tema complesso che richiama in campo il principio di partecipazione delle forze più innovatrici della società anche al procedimento amministrativo e legislativo di cui ho già parlato”.
“Le Regioni – ha inoltre sottolineato Adamoli – sono state introdotte per articolare meglio l’organizzazione politica dello Stato, riducendone la burocrazia e rendendo più prossime al cittadino le decisioni pubbliche, a partire da quelle legislative. Se quest’ultimo obiettivo può dirsi in buona parte raggiunto, con riguardo agli altri indicati l’insoddisfazione è del tutto motivata. Il problema è naturalmente in gran parte di natura politica generale e nazionale. Ma per ciò che riguarda le regole statutarie, elettorali e regolamentari, la nostra responsabilità di “costituenti regionali” è pur sempre rilevante e dobbiamo assumerla pienamente”.
La convergenza tra le parole di Giuseppe Adamoli e il pensiero della Fondazione Bassetti è dunque chiara.
FATTI
LabInRes. Laboratorio sull’innovazione responsabile nella pubblica amministrazione.
Dopo Lucio Stanca interviene Fabrizio Barca
Lunedì 18 giugno 2007 nell’Aula Seminari del Dipartimento Studi Sociali e Politici dell’Università degli Studi di Milano, si è svolta la conversazione con il senatore Lucio Stanca. E’ stata la prima conversazione del LabInRes, il Laboratorio sull’Innovazione Responsabile nella Pubblica Amministrazione, organizzato dalla Fondazione Giannino Bassetti, dal Corso di Laurea Magistrale in Amministrazioni e Politiche Pubbliche dell’Università degli Studi di Milano e dal Centro Interdipartimentale Icona. Il progetto nasce dalla convinzione che l’innovazione nella e della pubblica amministrazione – intesa come cambiamento nelle strutture, nei processi, nelle relazioni, nell’allocazione e uso di vecchie e nuove risorse – costituisca un elemento imprescindibile per avere politiche pubbliche più efficaci e mercati più efficienti. Allo stesso tempo, a questa convinzione si accompagna la consapevolezza che i percorsi verso l’innovazione possono generare risultati anche molto distanti dalle intenzioni iniziali, con l’effetto di richiedere ulteriori cambiamenti, revisioni, interventi. E’ qui che si inserisce la dimensione della responsabilità: una innovazione tangibile è anche responsabile se si dota dei meccanismi di consultazione, feedbacke correzione che prevedono il suo monitoraggio e aggiustamento. Se è “realizzazione dell’improbabile”, infatti, l’innovazione è per definizione almeno parzialmente imprevedibile nei suoi effetti.
Questa convinzione e questa consapevolezza, che costituiscono ormai un patrimonio di sapere consolidato per la Fondazione Bassetti, sono i due elementi complementari che il progetto vuole sviluppare, come parte integrante della professionalità dei nuovi manager pubblici. Ad animare il dibattito con Lucio Stanca hanno contribuito Gloria Regonini, Presidente del Corso di Laurea Magistrale APP, Piero Bassetti, Presidente della FGB, Maddalena Sorrentino, Centro interdipartimentale ICONA, Maria Luisa Villa, Direttrice della Scuola di Dottorato in Medicina Molecolare, LITA di Segrate, Giovanni Giavazzi, Presidente della Fondazione Italcementi, Alessandro Aleotti, Direttore di Milania, Paolo Zanenga, Presidente PDMA South Europe, Daniele Balboni, Consulente per la Pubblica Amministrazione, Attilio Martinetti, Direttore dell’Euro Info Centre e gli studenti specializzandi in Amministrazioni e Politiche Pubbliche. Tutti i materiali relativi all’incontro sono disponibili sul sito FGB nella sezione Eventi.
Lunedì 19 novembre 2007 a partire dalle 14.30, presso il Dipartimento Studi Sociali e Politici dell’Università degli Studi di Milano (Aula Seminari, via Passione 15, II piano), LabInRes ospita Fabrizio Barca, Dirigente generale e consigliere Ministeriale presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Fabrizio Barca è stato dirigente nel Servizio Studi della Banca d’Italia, Capo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione e Presidente del Comitato politiche territoriali dell’OECD. Ha tenuto e tiene corsi universitari sulle tematiche della teoria e dell’analisi empirica dell’impresa e del controllo societario, delle politiche di sviluppo e di storia economica dell’Italia nelle Università Bocconi di Milano, Siena, Modena, Roma (Tor Vergata), Urbino e Parigi (Scienze-Po). E’ stato Visiting Professor presso il MIT e la Stanford University. E’ autore di numerosi saggi e volumi sull’impresa, sul governo societario, sul capitalismo italiano. Tra i lavori più recenti: “Italia frenata”, Donzelli, 2006; “Misurare per decidere. Utilizzo soft e Hard di indicatori di sviluppo nelle politiche di sviluppo” (con M.Brezzi, F. Terribile e F. Utili) , in materiali UVAL, n.2, 2004; “Cooperation and Knowledge-pooling in Clusters: Designing Territorial Competitiveness Policies”, in Cooperation, Networks and Institutions in Regional Innovation Systems, a cura di D. Fornahl and T. Brenner, Edward Elgar Publishing, 2003; “New Trends and the Policy Shift in the Italian Mezzogiorno”, in Daedalus, “Italy: Resilient and Vulnerable, Volume I: the European Challenge”, Spring 2001.
L’introduzione dell’incontro è affidata a Gloria Regonini (Presidente Corso di Laurea Magistrale APP), le conclusioni a Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti). Discute con Fabrizio Barca, Massimo Florio (Professore Jean Monnet in Economia europea APP).
PUBBLICAZIONI
Da quando l’innovazione tecnologica in campo agro-alimentare ha cominciato a rivoluzionare le abitudine alimentari, è fiorito un interesse interdisciplinare – che coinvolge l’etica, la sociologia, la politologia, etc. – sul tema del cibo. L’ingresso dell’innovazione tecnologica ha indubbiamente modificato le tecniche di produzione e di lavorazione dei prodotti alimentari, producendo, da un lato, migliorie nell’ambito della sicurezza e dell’igiene, dall’altro provocando una perdita di storia e di “sapere locale”. In questo senso, il cibo diventa il luogo d’incontro e di scontro tra storia, modernità, scienza e società, in un mercato che chiede sempre più prodotti riconoscibili e ripetibili sia nella forma che nei sapori. Ovviamente questo ha provocato delle ripercussioni anche nell’ambito normativo con la nascita di nuove forme giuridiche di tutela come le D.O.P e I.G.P . Nell’ambito di questa valutazione, il saggio di Cristina Grasseni La reinvenzione del cibo. Culture del gusto fra tradizione e globalizzazione ai piedi delle Alpi di Cristina Grasseni, (Qui Edit, 2007) ripercorre le vicende recenti di alcuni formaggi d’alpe, come esempio della “reinvenzione della tradizione” a fronte dell’innovazione tecnologica, svolgendo un’analisi etnografica sull’interazione e la conflittualità delle nuove tecniche tecnologiche e la cultura delle tradizioni locali.
DAL SITO FGB
Nuova versione del sito
Verso la fine di agosto abbiamo lanciato una versione del sito che mostra qualche modifica nella grafica e nella struttura delle pagine. Le voci del menu sono cambiate: in particolare la sezione Argomenti ora si chiama Focus. E’ l’area del sito in cui mettiamo a fuoco le tematiche che stiamo affrontando, alcuni particolari aspetti della responsabilità nell’innovazione. La nuova disposizione delle altre voci di menu pensiamo risulti chiara e ancor più intuitiva di prima. In ogni caso, per conoscerne ogni aspetto, è possibile visitare la pagina “Come navigare questo sito” (il link si trova anche in basso, nel footer).
Anche la parte dell’home page dedicata ai blog è stata modificata: dal pannello che si trova nella parte bassa della pagina si può avere una presentazione degli ultimi articoli pubblicati e l’accesso, oltre che alla loro lettura, alla presentazione dell’autore, del suo blog e all’indice.
Particolare impegno abbiamo messo per migliorare l’accessibilità del nostro sito. Questo non solo vuol significare una particolare attenzione alla comunicazione chiara dei nostri contenuti (spesso obiettivamente complessi), ma anche una riscrittura tecnologica di tutto il sito per permettere la sua lettura attraverso differenti piattaforme (visualizzazioni con diversi browser, in schermi con differenti dimensioni o risoluzioni, per ipovedenti, per lettori automatici e per dispositivi portatili). A questo fine abbiamo tenuto presenti le linee guida del W3C (World Wide Web Consortium) e le direttive Stanca (obbligatorie per i siti istituzionali) che si pongono proprio l’obiettivo della massima comunicabilità. Gli aspetti tecnici si possono approfondire leggendo i post nel blog Requests for Comments (FGB RFC).
Verso una società democratica della conoscenza – innovazione e partecipazione
E’ il titolo del nuovo blog di Giuseppe Pellegrini. Temi di interesse socio-politico come il rischio e l’incertezza, lo sviluppo sostenibile, il principio di precauzione e la biodiversità sono considerati spesso come oggetti neutri conoscibili solamente attraverso gli strumenti della scienza e della tecnologia. In questo blog si intende il crescente interesse dei cittadini verso le conseguenze dell’innovazione tecno-scientifica analizzando i possibili strumenti di partecipazione democratica.
Dal blog di Jeff Ubois
Proseguono le interviste di Jeff Ubois a scienziati, intellettuali, tecnologi sui temi della responsabilità dell’innovazione scientifica e tecnologica. Dopo Ignacio Chapela, Arthur Caplan, Christine Peterson, Lawrence Gasman, Jeff Jonas, Marc Smith, Ubois riporta una lunga e articolata intervista a Michael Twidale che insegna alla Graduate School of Library and Information Science (University of Illinois at Urbana-Champaign). Tra i temi della conversazione la natura e le funzioni dei comitati etici, il design partecipativo, managing design tradeoffs, etica e empowerment.