In marzo la pagina 9 della sezione Argomenti è stata aperta con la pubblicazione di ampi stralci di un saggio di Adriano Pessina (docente di bioetica all’Università Cattolica di Milano), intitolato “Il ‘senso’ del possibile e l’orizzonte del limite nella civiltà tecnologica”. Le riflessioni svolte da Pessina appartengono all’area tematica, già frequentata durante i mesi precedenti, composta dai nodi problematici che emergono all’interno di una visione critica sulla cosiddetta tecnoscienza.
La prospettiva “esistenziale” prescelta da Pessina ci ha portato ad inserire il discorso, e i commenti che ci sono pervenuti dai lettori del sito, all’interno di un titolo che coniuga l’argomento del post umano con quello della tecnoscienza: “Post Human: tecnoscienza e progresso“. Questo può essere visto come un ideale proseguimento delle tematiche del Forum che, nel sito, ha accompagnato in febbraio il seminario on-line di Giuseppe O. Longo: “Progresso e responsabilità: il passaggio dalla scienza alla tecnologia”. Lo stesso Longo, peraltro, è tra coloro che, in aprile, sono intervenuti, nel sito, in merito ai contenuti del saggio di Pessina.
“Innovation, social risk and political responsibility” è il titolo della Lecture che Piero Bassetti, in qualità di presidente della Fondazione, è stato chiamato a svolgere alla London School of Economics (nell’ambito di una serie in cui sono intervenuti personaggi famosi come Bill Clinton, Giddens e Beck). Il titolo della Lecture è conforme alla finalità della Fondazione, impegnata a dar luogo a iniziative culturali che portino a riflettere su come il problema della responsabilità si pone quando il potere politico è chiamato a gestire grandi innovazioni che possono riguardare la nostra vita di tutti i giorni.
L’incontro, grazie ad una intervista, con Jacques Mehler (scienziato di spicco per gli studi sull’apprendimento linguistico, in Italia, alla SISSA di Trieste, dal 2001) ci ha permesso di affrontare un argomento che, sebbene collaterale rispetto a quelli più consoni alla mission della Fondazione, spesso viene necessariamente chiamato in causa nelle pagine del sito: “l’innovazione e la ricerca nelle università“.
A questa tematica appartiene anche la cosiddetta “fuga dei cervelli”. Ogni studioso o scienziato, lungo la propria crescita e carriera si trova di fronte la questione del confronto con le modalità e gli approcci alla materia che altri paesi mettono in atto. Se non che, il trasferimento, anche se temporaneo, porta con sé la domanda: perché lavorare in Italia? Perché lavorare fuori dall’Italia? è quasi un problema di identità, oltre che di responsabilità verso il proprio lavoro.
Infine, un cenno specifico va riservato ad una novità: i blog (contrazione di “Web Log”). Questi, nel sito della Fondazione, sono concepiti come spazi dedicati a una forma di pubblicazione autonoma, in cui chi contribuisce ai contenuti può inserire appunti, annotazioni, o anche testi più estesi, che compiono immaginarie orbite attorno a quel nucleo di temi costituito dalla sezione Argomenti.