Un ciclo di sei webinar per conoscere i dieci membri del Foro regionale per la Ricerca e l’Innovazione. Era questo “In dialogo col Foro”, la serie di appuntamenti online organizzata tra il 25 maggio e il 6 luglio 2021 da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Bassetti per incontrare da vicino i dieci esperti internazionali di scienza e società, prescelti con bando pubblico da Regione Lombardia, che negli ultimi tre anni hanno accompagnato il governo regionale con pareri e raccomandazioni per la governance responsabile di ricerca e innovazione, sotto il coordinamento scientifico e operativo di Fondazione Bassetti.
Il Foro rappresenta un’esperienza unica nel panorama internazionale dell’advisory al policymaking nel contesto di ricerca e innovazione, elementi cruciali delle società moderne, come, più che mai, il COVID-19 ci ha insegnato. La Presidenza US di Joe Biden, al suo ingresso, ha nominato la sociologa della scienza, Alondra Nelson, come policy advisor del Presidente su temi scienza e società – primo caso nella storia US di una nomina su questi temi. Il Foro, nato quasi 3 anni prima, prevede invece un board di ben 10 esperti, con competenze che spaziano dalla Responsible Research and Innovation al Technology Assessment, dalla Social Innovation agli Open Data, dalla Data Ethics al Public Engagement.
Il ciclo di webinar è stata quindi l’occasione per conoscere meglio le esperienze professionali dei singoli membri del Foro, esplorando temi chiave ed emergenti come Big Data e sostenibilità, coinvolgimento dei cittadini nel disegno delle politiche locali, politiche di genere nel campo della ricerca, tecnologie che nascano per servire il bene comune, missioni, imprese tecnologiche ad impatto sociale.
Ma la serie di incontri ha dato anche la possibilità di raccontare alcune delle attività che il Foro ha svolto durante questi anni di supporto a Regione Lombardia sulla responsible governance regionale su temi di ricerca e innovazione, quali genomica applicata allo screening neonatale, mobilità del futuro, policy su sostenibilità, bioeconomy e circular economy e advisory sul ruolo di ricerca e innovazione nel post-COVID e nel design del Piano Strategico Triennale su R&I.
- INDICE
- Qui di seguito verranno inseriti da oggi fino a metà agosto le registrazioni (in video e in podcast) dei sei webinar:
- 1. Marzia Mazzonetto e Agnes Allansdottir;
- 2. Francesco Lescai e Federica Lucivero;
- 3. Denise Di Dio e Guido Romeo;
- 4. David Guston;
- 5. Ralf Lindner e Douglas Robinson;
- 6. Mario Calderini.
- In fondo alla pagina qualche screenshot dagli incontri.
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IL RUOLO DELLA SOCIETÀ NEL CO-DESIGN E LA CO-CREAZIONE DI POLITICHE E PROCESSI DI RICERCA E INNOVAZIONE
Marzia Mazzonetto (CEO, Stickydot srl, Belgio) e Agnes Allansdottir (Università di Siena) nel primo incontro della serie hanno illustrato metodi e pratiche per disegnare con la cittadinanza policy alla base del governo della ricerca e dell’innovazione (co-design), andando anche a saggiare l’opinione della società rispetto ad alcune tematiche scientifico-tecnologiche (technology assessment), così da prenderle in considerazione nella costruzione delle decisioni politiche su questi temi. Nel webinar le due speaker hanno anche raccontato come i cittadini possono essere integrati, come attori chiave, nei processi di ricerca e innovazione, contribuendo attivamente nella produzione di dati (citizen science) o nella creazione di prodotti e servizi innovativi (co-creation).
PODCAST
In questa playlist verranno aggiunti via via tutti gli episodi dei webinar con il Foro:
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INNOVAZIONE E BIG DATA: SOSTENIBILITÀ, ACCESSO E PARTECIPAZIONE
Nel secondo appuntamento, Francesco Lescai (Università di Pavia) e Federica Lucivero (University of Oxford, UK) hanno presentato le grandi opportunità che i Big Data e la loro interpretazione offrono, soprattutto in situazioni in cui monitoraggio e un certo grado di previsione dell’andamento della crescita o decrescita di alcuni numeri chiave sono cruciali, come l’identificazione dei contagi e dove o di nuove varianti di virus nel caso nella pandemia quale quella attuale di COVID-19. Ma l’uso massivo di Big Data – e di infrastrutture enormi a grande consumo di energia – per i più svariati, se pur preziosi, motivi pone nuovi grandi dilemmi, come quello della sostenibilità ambientale.
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PERCHÉ LA RICERCA SCIENTIFICA HA BISOGNO DI POLITICHE DI GENERE
Quanto sono inclusivi in termini di genere i processi di ricerca e innovazione? Non solo in termini di presenza, soprattutto nei ruoli apicali, di donne ricercatrici ma anche nel considerare le caratteristiche differenti tra uomini e donne (ad esempio, fisiologiche o metaboliche) quando si disegnano farmaci o vaccini, come la pandemia di COVID-19 ci ha mostrato? In tutto il mondo esistono diversi esempi di politiche per la ricerca scientifica che finalmente stanno prendendo piede per cercare di ridurre questi gap e per tener conto dei bisogni e delle caratteristiche dei gruppi sottorappresentati, non solo di genere. Ma il cammino è ancora lungo, come ricordato nel terzo appuntamento da Denise Di Dio (MUR G7 Scienza) e Guido Romeo (Facta Center for Journalism).
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PUBLIC INTEREST TECHNOLOGY AND RESPONSIBLE INNOVATION
Nel quarto appuntamento, da oltre oceano, David Guston (Arizona State University) ha introdotto all’iniziativa Public Interest Technology, promossa e supportata da diverse fondazioni filantropiche statunitensi (tra cui la Ford Foundation, Hewlett Foundation e New America), perché la tecnologia possa essere messa a disposizione per il bene comune e possa quindi essere utile per tutti e non solo per alcuni. Il gruppo di fondazioni da poco ha anche dato vita al Public Interest Technology University Network, una rete che conta 45 college e università US tra le più rilevanti e innovative in campo tecnologico e digitale con lo scopo di formare una nuova generazione di tecnologi attenti all’impatto sociale e di policymakers capaci di regolamentare efficacemente l’uso delle tecnologie.
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MISSION-ORIENTED INNOVATION POLICY: APPROACH, REQUIREMENTS AND PRACTICAL CONSIDERATIONS
Nel quinto appuntamento il focus sono state le Missioni, politiche al centro di Horizon Europe, l’attuale programma di supporto alla ricerca e all’innovazione europee, e dell’italiano Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’approccio delle Missioni, rinnovato recentemente nella sua formulazione dall’economista Mariana Mazzucato, mira a identificare specifiche grandi sfide che coinvolgono l’intera società, con definiti obiettivi misurabili e chiara durata temporale. Il ruolo della ricerca e dell’innovazione nelle missioni è centrale, così come il coinvolgimento di diverse parti della società, compresi i cittadini, come hanno chiarito Ralf Lindner (Fraunhofer Institute, Germany) e Douglas K.R. Robinson (Université Gustave Eiffel, Francia – University College London, UK).
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IMPRESE TECNOLOGICHE AD IMPATTO SOCIALE PER UN’INNOVAZIONE INCLUSIVA E RESPONSABILE
Infine, nel sesto e ultimo evento, Mario Calderini (Politecnico di Milano), presidente del Foro, ha proposto un affondo sull’attuale crisi pandemica e sulle profonde riflessioni e trasformazioni dei modelli di welfare innescate. In questo contesto, la crisi stessa, con le sue gravi conseguenze su sistemi sanitari, stabilità sociale e crescita economica, può costituire un’importante opportunità per rilanciare e rafforzare il ruolo dell’imprenditorialità sociale, storicamente protagonista del sistema italiano di welfare. Proprio all’interno di tale traiettoria di cambiamento, infatti, la relazione tra impresa sociale e innovazione tecnologica può ed è chiamata a rivestire un ruolo centrale nello sviluppare nuove soluzioni imprenditoriali capaci di rispondere ai bisogni sociali complessi e a costituire un nuovo settore dell’economia, sostenibile, resiliente, e capace di contemplare obiettivi di crescita ma anche di inclusione ed equità.
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