Il 1° ottobre 2021 si è svolto l’incontro “La roadmap lombarda per la transizione ecologica“, organizzato dal cluster regionale green clean tech e ospitato dal Politecnico di Milano. Vi hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, Donatella Sciuto, Prorettrice del Politecnico di Milano, Noam Boussidan, responsabile della piattaforma Energy&Materials del World Economic Forum, e Stefano Besseghini, di Arera. Di seguito riportiamo l’intervento del nostro segretario generale Francesco Samorè, il video, il podcast e le foto della mattinata.
TRANSIZIONE ECOLOGICA: DISEGNARE LE POLITICHE CON I CITTADINI
Intervento di Francesco Samorè – Milano 1° ottobre 2021
La transizione ecologica è impossibile senza il dialogo e soprattutto senza il coinvolgimento dei cittadini. Dai lavoratori della filiera delle energie non rinnovabili, che man mano si convertiranno a impieghi differenti, ai lavoratori di domani che dovranno essere formati per nuove mansioni green. Siamo ospiti del politecnico, che già nel XIX secolo fu protagonista della riconversione professionale resa necessaria dagli effetti della rivoluzione industriale: quando qui a Milano nacque la SIAM di Carlo Cattaneo (1838) e alcuni suoi docenti fondarono appunto, nel 1863, il POLITECNICO. E poi i cittadini consumatori e contribuenti, che toccano con mano l’impatto economico della transizione nella vita quotidiana (le bollette dell’energia).
Se il dialogo non c’è?
Non è lontano il ricordo dei gilet gialli: in fondo la loro prima mobilitazione fu contro la tassa “green” sui carburanti, che colpiva soprattutto le popolazioni rurali. Una tensione che si collega facilmente anche alla cosiddetta “vendetta dei luoghi che non contano“, suggestiva formula di Andrés Rodriguez-Pose che riassume la saldatura tra rivendicazioni “periferiche” e comportamenti politici.
Molteplici sono dunque le ragioni alla base della diffusione delle climate assemblies in diversi paesi europei (UK e Francia) ma anche extraeuropei (USA per esempio), per coinvolgere i cittadini nell’elaborazione di politiche su clima ed energia.
Dialogare cosa significa, nei fatti?
Fondazione Bassetti è impegnata da anni in questo percorso di innovazione responsabile: RRI, prima concetto eterodosso (1994) poi istituzionalizzato oltre ogni attesa, trasversale nei finanziamenti di Horizon 2020. Lavoriamo sul modo in cui le opinioni dei cittadini incontrano le esigenze programmatorie – in termini di policy – delle istituzioni a ogni livello, soprattutto nel reame della ricerca e dell’innovazione. Non è affatto semplice governare responsabilmente l’innovazione in epoca di crisi dei saperi esperti!
Però in Lombardia possiamo affermare di essere stati pionieri delle consensus conference, quando fu cambiata la procedura di deliberazione sulle materie passibili di controversie tecnoscientifiche: si parlava di OGM ed era il 2004. Oggi con Regione Lombardia lavoriamo sul disegno, insieme ai cittadini, di policy strategiche su ricerca e innovazione, anche con riferimento alla transizione ecologica.
Siamo coinvolti insieme a Regione e Finlombarda nel progetto EU TRANSFORM, che Fondazione Bassetti coordina, per integrare metodi strutturati di coinvolgimento dei cittadini nel disegno di policy R&I.
Per esempio, abbiamo organizzato un workshop deliberativo con un gruppo di cittadini selezionati casualmente per rappresentare una diversità di punti di vista ed esperienze (genere, età, collocazione geografica) proprio sulla transizione energetica. Il workshop si è basato su una discussione strutturata e ha visto anche la presenza di Luca Donelli, presidente del Lombardy Energy Cleantech Cluster, che ha dialogato con i cittadini in qualità di esperto.
I risultati del workshop, dal titolo “Transizione energetica giusta per tutti“, così come l’intero percorso partecipativo, sono diventati la base dell’attuale Programma strategico triennale (PST) per la ricerca e l’innovazione, attualmente in discussione in Consiglio.
Perché questa strada è importante?
I cittadini hanno idee e punti di vista privilegiati (per esempio sul territorio, sugli impatti nella vita di tutti i giorni: sono loro – siamo noi – “il mercato”) che altrimenti non emergerebbero. Inoltre, le persone sono entusiaste di far parte del processo di policy making, di essere informate, di interagire con esperti, e il loro ingaggio ha un impatto positivo anche sul rapporto tra i diversi attori sociali.
Ulteriore terreno di coinvolgimento della Fondazione su questi temi è il progetto Fair Energy Transition for All (FETA), finanziato da diverse fondazioni europee, tra cui Cariplo, e coordinato da King Badouin Foundation. Fondazione Bassetti e Museo nazionale della scienza e della tecnologia, insieme a colleghi di altri otto paesi, stanno lavorando con cittadini ed esperti per formulare suggerimenti di policy nazionali sulla transizione energetica giusta nei settori housing e mobility.
Anche il progetto EU H2020 MOSAIC, di cui Fondazione Bassetti è Vice-Coordinatore, si muove in questo ambito. L’obiettivo è avviare percorsi di co-creazione con i cittadini per creare nuovi prodotti o servizi nell’ambito della Missione EU “Climate neutral and smart cities” che verrà lanciata ufficialmente proprio oggi (1 ottobre 2021).
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