Tra il 5 e il 7 maggio 2010 a Padova presso la prestigiosa sede del Palazzo del Bo dell’Università degli Studi di Padova si è svolto il convegno “Neuroetica. Le grandi questioni”. E’ il secondo convegno di questa portata in Italia sulla tematica della neuroetica. Il primo si era svolto sempre in questa sede nel febbraio del 2009, e durante l’edizione di questo anno era ancora ben presente ai partecipanti, quasi si riprendese un discorso interrotto.
In queste pagine mettiamo a disposizione un report a cura di Marco Mozzoni di Brainfactor, i video dell’intero convegno (5 maggio, 6 maggio e 7 maggio) e alcuni altri materiali (le slide di Alberto Oliverio e Alessandro Antonietti e il testo dell’intervento di Roberta De Monticelli).
Report di Marco Mozzoni
Le ricerca sul cervello è sempre più protagonista della scena scientifica, ma sta anche entrando rapidamente nella vita sociale. In questi ultimi mesi, vari temi sono stati al centro delle cronache mediatiche: dal dibattito sugli stati vegetativi al nuovo ruolo delle analisi genetico-cerebrali nel processo penale, dall’uso di farmaci per potenziare le prestazioni cognitive alla presunta spiegazione della spiritualità con “alterazioni” del funzionamento del cervello…
Su questi temi si sono confrontati all’Università di Padova dal 5 al 7 maggio i maggiori esperti di neuroetica, nuovo campo di indagine volto a studiare le implicazioni etiche, legali e sociali delle neuroscienze, nel corso del convegno partecipatissimo, che ha stimolato l’interesse di molti giovani ricercatori e studenti: “Neuroetica, le grandi questioni”. Il convegno, alla sua seconda edizione, è stato organizzato da Giuseppe Sartori, ordinario di Neuroscienze cognitive a Padova e da Andrea Lavazza, studioso di scienze cognitive e giornalista scientifico, con il supporto organizzativo di Francesca Gnoato dell’Università di Padova, il sostegno della Fondazione Giannino Bassetti e della Fondazione Sigma Tau e il patrocinio della Società italiana di Neurologia, della Società italiana di Filosofia analitica, del Coordinamento dei dottorati italiani di scienze cognitive e del Centro Universitario Internazionale.
Dopo i saluti del magnifico rettore dell’Università di Padova, prof. Giuseppe Zaccaria, il 5 maggio sono intervenuti alla tavola rotonda dedicata al tema “Attualità delle neuroscienze, neuroscienze nell’attualità” il neurologo Raffaele De Caro, che ha condotto l’esame autoptico sul cervello di Eluana Englaro; il giudice Piervalerio Reinotti, relatore della sentenza di Trieste che ha ridotto la pena a un omicida sulla base di una perizia genetica e neuropsicologica del soggetto; Giovanni Berlucchi, uno dei “padri” delle neuroscienze italiane; Roberto Mordacci, filosofo morale e studioso di neuroetica; Piero Bassetti, economista e presidente della Fondazione Giannino Bassetti, nata con l’intento di promuovere nel mondo il concetto di “responsabilità nell’innovazione”. Ha coordinato i lavori Marco Mozzoni, direttore di BrainFactor, prima testata telematica italiana interamente dedicata alla ricerca sul cervello.
Il 6 maggio Laura Boella dell’Università Statale di Milano, Gabriele De Anna dell’Università di Udine, Antonio Da Re dell’Università di Padova, Michele Di Francesco dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano e Carlo Umiltà dell’Università di Padova, coordinati da Pierdaniele Giaretta, presidente della Società italiana di filosofia analitica, hanno cercato di dare risposte alla domanda “Chi siamo? La persona in discussione”, in un confronto serrato fra tra ricerca empirica e riflessione teorica che ha analizzato i progressi delle neuroscienze cognitive che sembrano voler “dimensionare il concetto di persona facendo riferimento a criteri basati principalmente sui meccanismi neurobiologici umani”.
Sempre il 6 maggio, dopo la attesa lectio magistralis di Neil Levy della Oxford University – Melbourne University, filosofo australiano direttore della prima rivista scientifica internazionale dedicata alla neuroetica, introdotto dalla professoressa Raffaella Rumiati, neuropsicologa della Sissa di Trieste, si è svolto nel pomeriggio un incontro sul tema del “potenziamento cognitivo”, coordinato da Armando Massarenti del Sole24Ore, in cui Fiorenzo Conti dell’Università Politecnica delle Marche ha illustrato le “sinapsi eccitatorie quale bersaglio privilegiato del potenziamento cognitivo”, Alberto Oliverio dell’Università La Sapienza di Roma ha aggiornato sullo stato dell’arte di “farmaci e protesi per il cervello”, Filippo Tempia dell’Università di Torino ha discusso le “potenzialità e i rischi di cancellare i ricordi”, infine Massimo Reichlin dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha proposto una riflessione sulle “questioni etiche del potenziamento cognitivo”.
La mattina del 7 maggio è stata dedicata alla discussione relativa al “determinismo delle neuroscienze”, coordinata da Pietro Perconti dell’Università di Messina: alla domanda “Siamo davvero liberi?” hanno cercato di rispondere Roberta De Monticelli dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano con una “rilettura degli esperimenti di Libet e di Haynes sulle dinamiche della scelta”, Pietro Pietrini dell’Università di Pisa che ha analizzato il concetto di “libero arbitrio fra geni e cervello”, Mario De Caro dell’Università Roma Tre con un confronto fra “neuroscienze e normatività”, Giuseppe Sartori dell’Università di Padova che ha parlato delle metodiche della nuova disciplina delle “neuroscienze forensi” alla luce della perizia che ha portato alla Sentenza di Trieste, Alberto Priori dell’Università Statale di Milano che ha fatto una panoramica sulle “procedure di neurostimolazione nell’uomo”.
Il convegno si è chiuso con un dibattito sui processi decisionali umani coordinato da Riccardo Manzotti dell’Università IULM di Milano. Vi hanno preso parte: Alessandro Antonietti dell’Università Cattolica di Milano, che ha ragionato sul “contributo delle neuroscienze alla comprensione psicologica della decisione”; Massimo Marraffa dell’Università Roma Tre, che ha parlato dei “giochi di ultimatum fra neuroscienza e psicologia culturale”; Rino Rumiati dell’Università di Padova, che ha analizzato il concetto del “decidere, tra utilità e rappresentazione”; Corrado Sinigaglia dell’Università Statale di Milano, che ha spiegato perché saremmo “sociali dalla nascita, e forse prima”; Giorgio Vallortigara dell’Università di Trento, che ha messo in luce “le origini biologiche delle credenze nel sovrannaturale”.
5 maggio 2010. Le riprese sono suddivise per interventi:
1. Introduzione
2. Marco Mozzoni e Roberto Mordacci
3. Raffaele De Caro e Piervalerio Reinotti
4. Piero Bassetti e Giovanni Berlucchi
5. Interventi
6-7. Presentazione dei Poster
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