Nei mesi e negli anni successivi alla Liberazione, Milano affrontò, con la partecipazione delle rinate rappresentanze civili, imprenditoriali, culturali e politiche, la sua ricostruzione. Materiale, con nuove case, scuole, ospedali; ma anche valoriale, con la rinascita, sulle macerie dei bombardamenti, dei simboli di una nuova cultura tecnico scientifica, artistica, civile. Questa la riflessione cardine del convegno La libertà di reinventare Milano. Quando rappresentanze e società civile pensarono la città nuova che Fondazione Giannino Bassetti ha curato all’interno del palinsesto Tempo di pace e di libertà. Ottanta anni di Liberazione promosso dal Comune di Milano nell’ambito del progetto Milano è memoria. Istanze che anticipavano i principi fondativi dell’Europa rintracciate anche nell’archivio Bassetti, presentato per l’occasione da Dario Baldini (qui una sintesi completa dell’evento con video, podcast e immagini)
Sono circa 150 i metri lineari di carte prodotte da una quotidiana e sistematica registrazione dell’attività professionale iniziata a metà degli anni Quaranta e proseguita fino a oggi. Ma, come aveva già ricordato Roberta Garruccio durante la presentazione dell’accordo quadro tra Università Statale degli Studi di Milano e Fondazione Giannino Bassetti, oltre al valore assoluto e quantitativo, l’archivio di Piero Bassetti testimonia un valore relativo, culturale, che risiede nelle traiettorie di pensiero individuali e insieme collettive in esso custodite. Al progetto, che si pone l’obiettivo di offrire alla ricerca questo vasto patrimonio documentale, lavora da circa due anni il dottorando Dario Baldini. Per ora, sono disponibili alla consultazione on line 173 documenti, organizzati in una prima divisione per macrotemi nel futuro ulteriormente arricchita. «Nei prossimi mesi», dice Baldini, «creeremo un’interfaccia per la ricerca più funzionante che consenta di trovare all’interno dei singoli documenti parole chiave, nomi, autori…. secondo lo schema classico della ricerca».
In particolare, i fondi per ora presi in considerazione riguardano l’innovazione esercitata nella pianificazione e nella creazione di opere per la città durante il periodo che ha visto Bassetti partecipare all’amministrazione civica del Comune di Milano; l’alleanza ideale tra regionalismo ed europeismo alla base di quella che sarà l’Europa del futuro; l’adesione alla Commissione Trilaterale; e la sua esperienza all’Ipalmo di cui è stato presidente nel 1976.
«Tra i documenti su cui porre particolare attenzione, si possono citare, nella sezione dedicata al Comune di Milano, quelli dedicati all’apertura della nuova Metropolitana: interessante vedere in base a quali calcoli si procedeva a un’ipotesi tariffaria. Nella sezione dedicata all’europeismo invece, spicca il dibattito tra Altiero Spinelli e Piero Bassetti (tema dell’intervento di Giulio Antonucci), mentre sia la sezione Ipalmo che la Commissione Trilaterale, raccolgono documenti che difficilmente si trovano online, a grande beneficio quindi per ricercatori e ricercatrici».
Dallo scambio epistolare con Zbigniew Brzezinski, a quello con Giovanni Agnelli relativo alla riunione del Comitato Esecutivo della Commissione Trilaterale di Tokyo del 1973, fino alla sintesi delle indicazioni e delle proposte emerse dalla riunione del 31 maggio 1976 sul tema La cooperazione industriale euro-africana per l’Ipalmo, il nuovo Centro di Documentazione è un primo contributo per capire il pensiero di Piero Bassetti anche sull’importanza delle relazioni tra industria e politica.
«I documenti possono essere consultati attraverso la loro versione digitalizzata (Galleria IIIF) e, in molto casi, attraverso le loro trascrizioni (TEI) e naturalmente in una Timeline», conclude Baldini. «Si tratta di due standard ben noti nelle digital humanities. La cosa interessante è la possibilità di vedere rappresentati anche errori e cancellazioni. Cliccando infatti sul menu “Opzioni” in basso a destra del documento trascritto, e selezionando “Mostra elementi testuali originali”, compariranno le note manuali, le sovra scrizioni, e i caratteri originali…».
Tutto il sistema è pensato per garantire l’utilizzo a qualsiasi tipologia d’utente e ogni tipo di dispositivo, nonché permettere l’implementazione di funzionalità interattive. Nei prossimi mesi la ricerca si concentrerà infatti sull’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale con funzione di elaborazione testuale e di tecniche innovative per il recupero delle informazioni grazie all’utilizzo di modelli AI open-source in locale, rispettando anche in questo caso la privacy degli utenti.
Al convegno hanno preso parte anche l’Assessore del Comune di Milano Emmanuel Conte, Fiorenzo Marco Galli, Direttore del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Fiorella Imprenti di Fondazione Aniasi, Maria Canella e Paolo Zanini dell’Università degli Studi di Milano, Luca Stanzione per la Camera del Lavoro, Massimo Minelli di Fondazione Triulza, Per fondazione Bassetti sono intervenuti Dario Baldini, Giulio Antonucci, il Segretario generale Francesco Samorè e il Presidente Piero Bassetti (i link rinviano ai loro interventi).