Dal 14 al 16 giugno 2024 si è svolto Wired Next Fest, il festival annuale di WIRED. Tema di questa edizione, Essenziale, ovvero capire come le nuove tecnologie, soprattutto gli sviluppi nel campo dell’Intelligenza Artificiale, possano creare un valore reale per gli individui.
Senza cedere al sensazionalismo, gran parte degli interventi del festival si sono concentrati sull’analisi della reale situazione di queste tecnologie in Europa, con l’obiettivo di costruire una sorta di mappa della situazione attuale. A partire dal primo intervento di Cédric O, cofondatore di Mistral AI e Segretario di Stato per la economia digitale della Francia fino al 2022, che ha illustrato le forti accelerazioni negli investimenti nel settore digitale europeo degli ultimi anni, passato da un 50:1, in rapporto agli USA, a un attuale 3:1 o 2:1. La provenienza degli investimenti però, resta per lo più statunitense: l’80 per cento dei capitali della stessa Mistral, l’impresa europea più grande che lavora sull’intelligenza artificiale, ha origine americana.
Considerazione comune di tutti gli speaker è infatti impossibilità, dei singoli Stati europei a competere contro le altre potenze mondiali, con la conseguente necessità di risolvere questa frammentazione. Frammentazione fortemente criticata da Cédric O, che auspica, nello sviluppo delle tecnologie europee, politiche che riducano la fuga all’estero dei laureati hi tech e favoriscano investimenti in aziende dell’AI europee.
Anche nel talk La via italiana all’AI il richiamo all’Europa è forte. Francesco Ubertini, direttore di CINECA, il consorzio che gestisce Leonardo, uno dei supercomputer più potenti al mondo situato a Bologna dotato della potenza necessaria per poter sviluppare un modello di AI europeo, ne ricorda la proprietà solo per metà europea.
Un’Europa competitiva nell’ambito dell’intelligenza artificiale è importante non solo per un tema di impresa e tecnologia. Sul tavolo c’è anche il rischio di una dipendenza culturale, militare ed economica da Stati Uniti e Cina. Un esempio chiaro è il funzionamento di chatGPT, il modello AI di Open AI, che accetta prompt e risponde in italiano, ma “semplicemente” traducendo domanda e risposta dall’inglese. Ciò significa che il modello AI “ragiona” solo in lingua inglese, dopo essere stato allenato su dati prevalentemente americani, ignorando totalmente le nuance delle lingue non anglofone. Un altro esempio riportato da numerosi relatori è quello di un modello AI a cui sono chiesti consigli dietologici, ma che è stato allenato per l’80 per cento con dati di americani con specifiche abitudini alimentari…
Anche Cesare Alemanni, autore di Il Re Invisibile, ha parlato delle possibili conseguenze del ritardo europeo in ambito tecnologico. Riprendendo ciò che ha scritto nel suo libro, ha spiegato come i microchip assumano sempre più un ruolo determinante nella sicurezza militare dei Paesi. È quindi molto probabile che in un futuro non lontano, riuscire a produrre chip e addestrare modelli di intelligenza artificiale europei sarà sempre più importante per la sicurezza militare del Vecchio Continente. Senza contare che, essendo un campo che attrae molti fondi, l’esclusione dell’Europa porterebbe alla mancanza di un settore che potrebbe contribuire notevolmente alla crescita economica.
Ma come creare un ambiente di forte innovazione in Europa? Nello Cristianini, professore di AI a Bath, e Brando Benifei, europarlamentare, nel talk Le Regole dell’AI perfetta hanno raccontato come una delle principali difficoltà affrontate dall’Unione Europea nel creare l’AI Act (il framework legale europeo sull’uso dell’Intelligenza Artificiale promulgato nel marzo 2024) sia stata la necessità di riferirsi al contesto in cui l’AI Act avrebbe dovuto essere usato, e non alle imprese che lo useranno, come nel caso, per esempio, nel Data Governance Act. Focalizzarsi sul contesto invece che sul soggetto, considerata la continua e poco prevedibile innovazione di questo ambito, è un tentativo di creare regolamenti “senza tempo”.
Wired Next Fest 2024 – Area del Politecnico di Milano
Oltre alle conferenze, il Wired Next Fest ha presentato diverse mostre, ad esempio quella del Politecnico di Milano sulle tecnologie ‘up and coming’ influenzate dagli ultimi sviluppi tecnologici. Il Futuro: AI, Mixed Reality and Robotics, presentava la collaborazione tra tre imprese, un ospedale e tre università per il progetto di Artery Autonomous Robotics, una macchina che, nell’ambito della ‘cardiologia interventistica’, possa aiutare nell’inserimento di valvole artificiali nel sistema cardiaco. Attualmente questa pratica medica necessita dell’uso di radiogrammi e dell’iniezione di un agente capace di svelare la posizione del catetere dentro le arterie, le vene e il cuore. Con i modelli 3D creati dalla tecnologia AI invece, tutto potrà essere visualizzato usando strumenti di Virtual Reality e il chirurgo potrà, in questo ambiente virtuale, pianificare e visualizzare i movimenti del catetere effettuati automaticamente da un altro modello AI che ne gestirà la navigazione. L’uso dei modelli 3D in VR evita l’uso dei radiogrammi che possono negli anni causare danni alla salute dei chirurghi a causa dei raggi X, insieme aumentando, considerata la semplificazione dell’intervento, la produttività del personale medico. Anche il pubblico ha potuto provare i dispositivi di VR con i modelli di un cuore con un catetere attaccato funzionante. Anche se attualmente non in uso, la tecnologia infatti esiste già, e dopo alcuni miglioramenti e test clinici potremmo vederla in uso in un futuro vicino.
Il catetere autonomo (dietro) accanto ad un catetere manuale (davanti).
Il Festival è stato anche l’occasione per discutere su come viene comunicata dai media l’Intelligenza Artificiale. Nessun accenno quindi ai futuri distopici, a cui si tende in assenza di informazioni affidabili e trasparenti. Solo con informazioni trasparenti e affidabili invece si può promuovere e facilitare la creazione di un’opinione pubblica e di una legislazione consapevoli dei veri utilizzi, compresi rischi e benefici, di queste tecnologie. Non sarà l’Intelligenza Artificiale a rubarci il lavoro, ma sarà quello che la utilizza meglio a superare gli altri.