Report del Workshop “Intelligenza Artificiale, Beni Culturali e Arte. Tra ricerca e creatività” (CINECA, Bologna, 9-10 febbraio 2024).
Come si ridefiniscono i confini della creatività umana ai tempi delle IA generative? Come possono le tecnologie di deep learning coadiuvare la ricerca e la produzione artistica? In che modi è possibile sfruttarle per valorizzare il patrimonio culturale all’interno del nostro ecosistema digitale? Queste sono solo alcune delle domande su cui si è incentrata la terza edizione del Workshop su “Intelligenza Artificiale, Beni Culturali e Arte. Tra ricerca e creatività” organizzato da VISITLab, in collaborazione con Università di Parma, Università di Modena e Reggio Emilia e S.T.ARTS Academy. Arrivato oramai alla sua terza edizione e ospitato all’interno della sede bolognese del CINECA, a pochi passi dal salone che accoglie l’architettura fisica del supercomputer Leonardo, l’evento, pubblico e gratuito, è stato capace di offrire ai partecipanti un programma denso e intrigante richiamando esperti, ricercatori, artisti e aziende da tutta Italia (e non solo).
Dal problema del diritto d’autore sulle opere generate da agenti artificiali all’uso di big data, high-performance computing, deep learning ed algoritmi euristici nei campi dell’arte e del Digital Cultural Heritage, gli argomenti affrontati dai relatori e dalle relatrici che si sono succeduti nel corso dell’appuntamento sono stati innumerevoli e diversi. Particolarmente corposa la quantità di progetti europei illustrati al pubblico, tra i quali segnaliamo: la sfida europea “The Enchantement of Truth”, coordinata da Sineglossa e incentrata sulla capacità delle opere d’arte di fare debunking attraverso la meraviglia; il progetto KOBI, che sfrutta l’IA conversazionale per stimolare la ricerca creativa in campo artistico e, ancora, gli affascinanti percorsi di ricerca scientifico-artistica delle residenze GRIN bolognesi, ospitate da CINECA e Kilowatt. Numerose, e non meno stupefacenti, le ricerche inerenti all’implementazione di strumenti computazionali per il riconoscimento automatico del testo manoscritto, per la layout detection, oltre che per l’analisi e l’arricchimento automatico di immagini e beni architettonici non annotati semanticamente. Interessanti, poi, gli spunti offerti dagli artisti di OperAI Records in merito a curiosità e benefici della produzione di contenuti musicali tramite strumenti di IA, così come dell’impiego di smart contract e NFT per la loro distribuzione disintermediata, tanto in relazione alle etichette discografiche quanto rispetto ai monopolisti dello streaming digitale.
Non sono mancate, in ogni caso, riflessioni di respiro più spiccatamente teorico, che hanno spaziato dai profili giuridici dell’uso di NFT e blockchain nel campo dell’arte e dei beni culturali alle sfide (culturali e concettuali) poste dal multiverso e dalle tecnologie emergenti alla creatività umana – da intendersi, forse, non tanto come una proprietà infungibile quanto, piuttosto, come l’insieme molteplice e variegato delle forme, e tecniche, attraverso le quali, da sempre, l’uomo ‘disegna’ il mondo a sé circostante. Arricchente e vivace è stato, infine, anche il momento di confronto e dibattito fra l’assessore regionale alla cultura dell’Emilia-Romagna e diverse realtà ed enti del territorio in merito alle prospettive future legate all’intersezione fra tecnologie digitali, comunicazione della ricerca e della produzione artistica e valorizzazione del patrimonio culturale.
Dinanzi ad un programma tanto ambizioso e articolato, uno dei meriti particolari dell’iniziativa è stato senza dubbio quello di aver saputo scandagliare tematiche così urgenti – come pur sempre complesse e sfaccettate – quali quelle evocate dal proprio stesso titolo, intrecciandole sapientemente all’interno di un dialogo cross-disciplinare ampio e profondo. L’appuntamento è riuscito perciò a dimostrare quanto concreta e proficua possa essere l’interazione fra prospettive d’analisi e metodologie di lavoro anche molto distanti fra loro, non soltanto per dar vita a strumenti e applicazioni di settore ma anche – queste è il nostro augurio – per ideare strategie efficaci, consapevoli e partecipate di governance (del) digitale. Per queste ragioni, non ci resta che invitarvi a visitare il sito del VISITLab di CINECA, dove sono già disponibili i materiali relativi sia a questa che alle due precedenti edizioni del Workshop.