Tra aprile e giugno 2017 si è svolto un ciclo di seminari dal titolo “Globalizzazione: tra storia e teoria politica” a cura del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’associazione Globus et Locus, la rivista “Glocalism: Journal of Culture, Politics and Innovation” e la Fondazione Giannino Bassetti.
Rendiamo disponibili le riprese e le sintesi dei principali interventi (vedi il programma dell’intero ciclo oppure tutti gli articoli relativi al progetto)
Concludiamo la pubblicazione della serie di incontri con il seminario del professor David Held (Durham University), dal titolo “A Theory of Global Politics: From the Holocaust to the Present Day”. Held ha analizzato i due aspetti principali della crescita economica della fine del ‘900: il nuovo “sistema di governance internazionale” e la “globalizzazione economica” (Leggi la sintesi sotto il video).
Come luogo per il seminario di David Held è stata scelta la prestigiosa Sala Napoleonica dell’Università degli Studi di Milano. Al tavolo degli oratori sono intervenute personalità quali Piero Bassetti, Marina Calloni, Alberto Martinelli e Roberto Mordacci.
Le riprese sono state suddivise in cinque parti per facilitare la loro visione (è possibile scorrerle con le frecce laterali o con le barre poste sotto i video):
- parti 1 e 2 lecture di David Held
- parte 3 interventi di Piero Bassetti e Marina Calloni
- parte 4 interventi di Alberto Martinelli e Roberto Mordacci
- parte 5 domande e risposte di David Held
- Globalizzazione: percorso storico di lunga durata – Patrizia Fazzi, Università degli Studi di Torino
- Stato e globalizzazione – Sabino Cassese, Scuola Normale Superiore, Pisa (con interventi di Piero Bassetti, Valerio Onida e Antonio Padoa Schioppa)
- Globofobia e globofilia: interpretazioni a confronto – Elia Zaru, Università degli Studi di Milano
- Il contratto urbano tra Leviatano e globalizzazione – Paolo Perulli, Università del Piemonte Orientale
- Creolizzare la metodologia. Connettere mondi glocali – Giampietro Gobo, Università degli Studi di Milano
- Immigrazione: riflessioni di etica pubblica – Roberta Sala, Università Vita-Salute San Raffaele
- Globalizzazione e innovazione: quale rapporto? – Francesco Samorè, Fondazione Giannino Bassetti
- La trasformazione dello spazio nell’era della globalizzazione: una doppia relativizzazione? – Marco Caselli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- A Theory of Global Politics: From the Holocaust to the Present Day – David Held, Durham University
- Presentazione dei paper e conclusioni – Piero Bassetti, Patrizia Fazzi, Francesco Samorè
Sintesi (a cura di Martino Gilli)
Il periodo storico della Guerra Fredda e della fine del ‘900 è stato caratterizzato da una crescita economica senza precedenti capace di fare uscire milioni di persone dalla povertà come mai prima di allora. Il fondamento di questo fenomeno, argomenta David Held, è da ricercarsi tanto nella maggiore stabilità geopolitica – favorita dal nuovo sistema di governance internazionale – quanto nell’aumento e nel mutamento delle interconnessioni fra stati-nazione – ovvero ciò che potremmo definire “globalizzazione economica”.
Queste due spinte alla crescita si sono reciprocamente alimentate in maniera abbastanza costante fino all’inizio del nuovo millennio: negli ultimi anni, sottolinea Held, alla cooperazione fra stati e istituzioni internazionali è subentrato un impasse di difficile superamento.
Le cause del venir meno del precedente ordine globale sono proprio, secondo il politologo, le conseguenze del relativo successo di quella stessa scena internazionale.
In particolare, è aumentato il numero assoluto di stati e soprattutto di stati chiave la cui collaborazione è necessaria per risolvere i problemi del mondo contemporaneo.
Abbondano esempi in proposito: se dopo il ’45 le “ricette economiche” per la ripresa dei paesi e le linee guida dell’economia globale potevano essere decise da Washington, che dominava anche le istituzioni di Bretton Woods, oggi realtà come Cina, Russia e Unione Europea non possono essere tagliate fuori.
Ma anche gli stessi problemi da affrontare sono diventati più complessi e collegati gli uni agli altri, proprio a causa del livello senza precedenti di interconnessioni globali raggiunto al crollo del muro di Berlino.
Il risultato è un’enorme complicazione dei processi decisionali e quindi un’insufficiente collaborazione fra attori globali.
Nel concludere, Held elenca una serie di meccanismi che hanno avuto successo in passato per uscire dallo stallo ma l’idea fondamentale guarda oltre: nuovi problemi e nuovi scenari a livello globale richiedono nuove soluzioni e una nuova mentalità per poter essere affrontati.
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Indice dei dieci seminari:
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Immagini da tutti gli incontri:
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