Tra aprile e giugno 2017 si è svolto un ciclo di seminari dal titolo “Globalizzazione: tra storia e teoria politica” a cura del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’associazione Globus et Locus, la rivista “Glocalism: Journal of Culture, Politics and Innovation” e la Fondazione Giannino Bassetti.
Rendiamo disponibili le riprese e le sintesi dei principali interventi (vedi il programma dell’intero ciclo oppure tutti gli articoli relativi al progetto)
Il filo del discorso nel seminario di Marco Caselli, dal titolo “La trasformazione dello spazio nell’era della globalizzazione: una doppia relativizzazione?”, parte dalla complessità del rapporto fra società e spazio nel mondo contemporaneo. Con la globalizzazione il mondo non è diventato “più piccolo”, si è deformato. (Leggi la sintesi sotto il video)
Sintesi (a cura di Martino Gilli)
Nel cercare di rendere l’idea della globalizzazione, un’immagine di grande successo è stata quella di un mondo che diventa sempre “più piccolo”: Marco Caselli rigetta questa semplificazione esponendo la complessità del rapporto fra società e spazio nel mondo contemporaneo.
Da un lato infatti il grande progresso tanto nei mezzi di trasporto, cominciato nella seconda metà dell’800, quanto nei mezzi di comunicazione, soprattutto con la terza rivoluzione industriale e la digitalizzazione, ha permesso di superare la relazione inversamente proporzionale fra possibilità di relazione e distanza tra le persone. Dall’altro, tuttavia, l’idea che tutte le distanze vadano diminuendo in maniera omogenea è in realtà fallace, argomenta Caselli.
Alcune distanze sono in realtà del tutto scomparse: è questa un’idea alla base del concetto di “disembedding” teorizzato da Anthony Giddens, ovvero la caratteristica di alcune pratiche umane di essere indipendenti dal proprio contesto spazio-temporale. L’esempio più calzante sono probabilmente i mercati finanziari, fondamentali propulsori della globalizzazione.
Il risultato è dunque una distorsione – piuttosto che una riduzione – dello spazio, attorno agli snodi fondamentali – le global cities – attraverso cui passano i flussi che uniscono il mondo globalizzato: merci, informazioni, persone.
Gli aspetti qualitativi dei luoghi assumono quindi notevole importanza all’interno della globalizzazione, di cui gli spazi sono protagonisti in maniera eterogenea proprio a seconda di queste caratteristiche.
Allo stesso tempo, la riduzione delle distanze dipende anche dalle caratteristiche delle persone coinvolte. Secondo Zygmunt Bauman la globalizzazione aveva riorganizzato le classiche stratificazioni sociali dando origine a una polarizzazione, che varca i confini statali, fra classi alte globalizzate- libere da vincoli spaziali – e classi bassi localizzate – ancorate invece alla propria dimensione spaziale.
Le classi alte attraversano continuamente quelli che Marc Augè chiamava “i non-luoghi” e hanno costi della propria mobilità molto bassi, in opposizione alle classi basse che incorrono in costi anche altissimi per abbandonare i luoghi di nascita.
Le conseguenze per la sovranità e l’organizzazione degli stati nazione sono straordinariamente rilevanti e sembrano richiedere nuove risposte per gestire il mutato rapporto fra società e spazio.
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Indice dei dieci seminari:
- Globalizzazione: percorso storico di lunga durata – Patrizia Fazzi, Università degli Studi di Torino
- Stato e globalizzazione – Sabino Cassese, Scuola Normale Superiore, Pisa (con interventi di Piero Bassetti, Valerio Onida e Antonio Padoa Schioppa)
- Globofobia e globofilia: interpretazioni a confronto – Elia Zaru, Università degli Studi di Milano
- Il contratto urbano tra Leviatano e globalizzazione – Paolo Perulli, Università del Piemonte Orientale
- Creolizzare la metodologia. Connettere mondi glocali – Giampietro Gobo, Università degli Studi di Milano
- Immigrazione: riflessioni di etica pubblica – Roberta Sala, Università Vita-Salute San Raffaele
- Globalizzazione e innovazione: quale rapporto? – Francesco Samorè, Fondazione Giannino Bassetti
- La trasformazione dello spazio nell’era della globalizzazione: una doppia relativizzazione? – Marco Caselli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- A Theory of Global Politics: From the Holocaust to the Present Day – David Held, Durham University
- Presentazione dei paper e conclusioni – Piero Bassetti, Patrizia Fazzi, Francesco Samorè
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