Al Salone della CSR e dell’innovazione sociale 2017 per fare sintesi e annunciare la due giorni di sperimentazione “Hop on Practice”.
(Questo articolo viene pubblicato congiuntamente anche nei siti di De-Lab e di Koinètica)
La necessità di un coinvolgimento sempre più attivo del settore profit in tematiche di sviluppo internazionale sia di tipo sociale (equità globale, inclusione sociale, gestione delle dinamiche demografiche), che ambientale (cambiamento climatico, efficentamento dei flussi di materiali, innovazione industriale green), è oramai un dato di fatto analizzato e discusso in moltissimi eventi di policy, tecnologici o di stampo manageriale. Contemporaneamente, la teorizzazione delle “aziende ibride” ha rilevato ciò che da tempo stava avvenendo a livello globale, ossia la presa in carico da parte di attori profit di responsabilità che fino a una decina di anni fa, qualora presenti all’interno di strategie d’impresa, non superavano il livello della compliance o del coinvolgimento filantropico. Oggi, invece, alle aziende profit viene richiesta una reputazione di brand che sia supportata da interventi credibili su diverse frontiere di sviluppo, le cui principali direttrici sono interpretate dai modelli del Business Inclusivo, della Responsible Innovation e dello Shared Value. Al contempo, però, non tutte le aziende riescono a compiere il cammino verso l’integrazione di queste tematiche nel proprio core-business, finendo per coinvolgere su questi temi innovativi solo la funzione CSR che, pur essendo spesso vicina a livelli direzionali, non può riuscire da sola a coinvolgere le altre unit aziendali in percorsi di innovazione condivisi. In altre parole, la sfida più difficile, non è la comprensione di questi modelli ma la loro integrazione in strategie di Innovazione Sostenibile all’interno dell’impresa, a tutti i livelli.
Di questo tema De-LAB ha voluto trattare coinvolgendo Fondazione Giannino Bassetti e Koinètica, nella seconda giornata del Salone della CSR e dell’innovazione sociale di Milano. Il panel, pensato per offrire una visione concreta della possibilità di integrare Business Inclusivo, Responsible Innovation e Shared Value all’interno di un’unica strategia corporate, ha intrecciato tre temi precisi – la Sustainbale Supply Chain, le tecnologie Blockchain e la Partnership Creation – evidenziandone tratti in comune e sinergie progettuali.
Partendo dal punto di vista del Business Inclusivo, la Supply Chain rappresenta uno scenario progettuale concreto per coinvolgere aziende in processi di innovazione di prodotto e di processo che includano stakeholder marginali, ossia soggetti svantaggiati localizzati nel Sud del Mondo. La conseguente generazione di impatti sociali positivi e il rafforzamento delle relazioni tra buyer e fornitore, soprattutto per catene di fornitura localizzate in Paesi in Via di Sviluppo, richiede la collaborazione tra tutti i livelli di approvvigionamento, realizzabile all’interno di percorsi di progettazione partecipata che sfruttino tecnologie blockchain, condividano approcci di innovazione frugale, realizzino co-creation e governance dal basso.
Certamente, la capacità di disintermediazione e la trasparenza tipiche delle tecnologie blockchain introducono nuove opportunità, ad esempio in termini di tracciabilità di merci, finanziamenti e processi; di efficienza nella gestione di risorse di natura decentralizzata, dalle energie rinnovabili ai dati sanitari raccolti direttamente dai pazienti; di engagement diretto dei vari stakeholder e di valorizzazione del ruolo attivo degli utenti finali di prodotti e servizi. La Responsible Innovation ha l’ambizione di aiutarci a mettere a fuoco il potenziale delle tecnologie – emergenti e non – in termini di impatti sulla qualità della vita, sulle relazioni tra soggetti e sull’ambiente in cui viviamo, incoraggiando un ragionamento collettivo che abbia come obiettivo quello di allineare l’innovazione ai bisogni, alle aspettative e ai valori della società. La blockchain è una tecnologia sostenibile, inclusiva, accessibile e sicura? Quali sono gli scenari di lungo periodo? È a questo tipo di domande che la responsabilità nell’innovazione cerca di rispondere, coinvolgendo il più possibile tutti gli attori sociali a monte del processo innovativo.
Infine, un’impresa che crede nell’utilità di adottare un approccio Shared Value affronta il tema della partnership come strumento di innovazione e occasione di crescita. Sul tema, è importante partire con il piede giusto avendo ben chiari i passaggi necessari per creare una collaborazione di successo. Per questo è necessario impostare un percorso comune tra i partner che preveda la condivisione delle motivazioni di fondo, la decisione di fissare alcuni obiettivi chiari e misurabili, il coinvolgimento delle persone giuste etc. Dopo questa fase iniziale, sarà necessario mappare in modo approfondito portatori di interesse e influencer, attivare azioni di stakeholder engagement per comprendere bisogni e attese dei diversi attori, gestire un confronto aperto, continuativo e costruttivo etc. Far entrare l’opinione degli stakeholder nell’organizzazione significa aprirsi a nuove opportunità e recepire stimoli utili. Per esempio, quando si parla di sostenibilità della Supply Chain, questo approccio può portare a un aumento del capitale relazionale, a una maggior collaborazione tra i diversi attori, al rafforzamento del livello di fiducia anche avvalendosi delle tecnologie blockchain.
Questi presupposti di chiarezza, trasparenza, condivisione sono ancora più importanti nei casi di modelli innovativi di partnership come quelli che fanno riferimento alla teoria della Global Social Innovation, un’evoluzione della Social Innovation che considera la dimensione globale dei problemi proponendo di incrociare i destini del Nord e del Sud del mondo inserendoli in una visione più ampia. Un percorso complesso che richiede un impegno articolato per rendere sempre più sostenibili i processi considerando fondamentale la triangolazione sussidiaria tra chi opera al Nord e al Sud del mondo. Non basta infatti migliorare la partnership tra Stato, Mercato e Terzo Settore nel Nord così come non è sufficiente sviluppare la collaborazione tra gli stessi attori nel Sud del mondo. E’ indispensabile avviare iniziative tra Nord e Sud affinché i vari attori incrocino le loro attività (e i loro destini) in modo nuovo grazie a partnership sinergiche e triangolazioni sussidiarie.
Partendo da questi presupposti, i tre protagonisti del panel hanno annunciato l’avvio del progetto “Hop on practice – Due giorni di co-creazione con le imprese per integrare Responsible Supply Chain, Blockchain Technologies, Partnership Creation“. L’evento, di cui si racconteranno le varie fasi di sviluppo nei siti dei tre partner De-LAB, Fondazione Giannino Bassetti e Koinètica, si terrà a Milano, presso Fondazione Giannino Bassetti e sarà aperto a 15 iscritti di diversi settori produttivi.
Per info e iscrizioni: info@delab.it.
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