Tra aprile e giugno 2017 si è svolto un ciclo di seminari dal titolo “Globalizzazione: tra storia e teoria politica” a cura del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’associazione Globus et Locus, la rivista “Glocalism: Journal of Culture, Politics and Innovation” e la Fondazione Giannino Bassetti.
Rendiamo disponibili le riprese e le sintesi dei principali interventi (vedi il programma dell’intero ciclo oppure tutti gli articoli relativi al progetto)
Nel seminario che si è svolto presso la sala lauree dell’Università degli Studi di Milano, Paolo Perulli, dell’Università del Piemonte Orientale (vedi scheda biografica in fondo pagina), ha analizzato nello specifico dieci città protagoniste della globalizzazione: Los Angeles, New York, Boston, Londra, Parigi, Milano, Mumbai, Shenzen ed Hong Kong.
È possibile seguire l’intera lezione nei due video inseriti qui sotto, o leggersi la presentazione e la sintesi più in basso.
Presentazione
Le società urbane sono destinate a forme anomiche di deregolazione e decontrattualizzazione, o possono sfuggire ad esse? Oggi la crescente mobilità del capitale, delle persone e dell’informazione ha mutato le relazioni spaziali delle società urbane: il rapporto tra permanenza (fixity) e movimento (motion) sta sensibilmente oscillando. Le relazioni contrattuali sono aumentate in ogni sfera della vita sociale, nelle transazioni economiche di mercato ma anche nelle aree della politica, della scienza e tecnologia, dell’arte. I contratti non sono solo cornici legali o aggregati economici di individui, ma sono forme incastrate nelle diverse società locali.
Il concetto di contratto urbano proposto nel seminario combina il corpo teoretico della letteratura filosofica ed economico-giuridica sul contratto con quello della letteratura storico-antropologica e socio-spaziale sulla città.
Attraverso uno studio comparato di 10 case-studies di città si metteranno a confronto i contratti urbani in Europa, Nord-America ed Asia.
Si concluderà con una proposta teorica per capire la natura profondamente dialettica delle “città contrattuali”: la loro reciprocità e competizione, la loro tendenza alla crescita e al declino, la loro natura ciclica di agenti del cambiamento e della dissoluzione delle forme sociali dell’urbanità.
Sintesi (a cura di Martino Gilli)
Los Angeles, New York, Boston, Londra, Parigi, Milano, Mumbai, Shenzen ed Hong Kong: queste dieci città, analizzate nello specifico da Paolo Perulli, assieme alle altre città alpha (secondo la caratterizzazione di Peter Taylor) sono le vere, grandi protagoniste della globalizzazione.
Come gli stati perdono “capacità regolativa”, trasferita a livello tanto internazionale quanto sovranazionale, sono proprio i grandi centri urbani gli attori che si collocano in un contesto globale, pur con significative differenze fra gli stessi.
Questa dinamica è particolarmente nuova e significativa, dal momento che- sottolinea Perulli- il conflitto fra città e stati ha, soprattutto in Europa, una storia millenaria che sembrava essersi conclusa con l’affermarsi dello stato-nazione in età moderna. Era questa, infatti, la forma di organizzazione istituzionale meglio capace di unire la dimensione del “capitale” e della “coercizione” nella prospettiva del grande sociologo Charles Tilly.
Ora questa sintesi all’interno dello stato è parzialmente venuta meno e sono le città globali ad essere capaci di coniugare le due “sindromi” teorizzate da Peter Taylor: quella del potere e quella del mercato.
Le città globali contemporanee, sottolinea sempre Perulli, sono straordinarie anche nell’accogliere popolazioni sempre più eterogenee, con una dinamica che ricorda quella della nascita dell’Antica Roma, secondo la narrazione che ne fa Tito Livio negli “Ab Urbe Condita Libri”.
È proprio partendo da questo paragone che viene introdotto lo strumento concettuale del Contratto urbano per spiegare come le città si collocano all’interno degli stati durante la globalizzazione.
Infatti, uno degli elementi più rilevanti che emerge dall’analisi di Perulli e che si inserisce perfettamente nel suo impianto teorico è proprio la necessità di stabilire, o in certi casi creare ex novo, un rapporto con la propria consituency da parte di chi governa le grandi aree urbane protagoniste della globalizzazione.
L’idea del contratto, paradossalmente, torna quindi a essere un importante strumento di modellizzazione proprio in corrispondenza della crisi dello stato-nazione, per la descrizione del quale era stato originariamente concepito.
Paolo Perulli
Professore ordinario di Sociologia economica e direttore del Master in sviluppo locale nell’Università del Piemonte Orientale. E’ stato visiting scholar al MIT e alla Hong Kong Baptist University, professore invitato all’Universitè de Paris Sud, docente nell’IUAV, nell’Università del Molise, e insegna nell’Accademia di Architettura di Mendrisio. Fa parte dei comitati scientifici delle riviste “City, Culture and Society”, “Studi organizzativi” e “Economia e società regionale”. È tra i fondatori della Fondazione IRSO, Milano. Ha fatto parte dell’Advisory Board di URBACT II. È stato consulente di OCSE, Ministero del Tesoro, Ministero dell’Università e della Ricerca, e di Regioni, Comuni e Camere di Commercio di molte città italiane. Ha scritto Visioni di città (Einaudi 2009), Il dio Contratto (Einaudi 2012) e curato La crisi italiana nel mondo globale. Economia e società del Nord (Einaudi 2010), e Nord. Una città-regione globale (Il Mulino 2012). The Urban Contract. Community, Governance and Capitalism è uscito da Routledge nel 2016.
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Indice dei dieci seminari:
- Globalizzazione: percorso storico di lunga durata – Patrizia Fazzi, Università degli Studi di Torino
- Stato e globalizzazione – Sabino Cassese, Scuola Normale Superiore, Pisa (con interventi di Piero Bassetti, Valerio Onida e Antonio Padoa Schioppa)
- Globofobia e globofilia: interpretazioni a confronto – Elia Zaru, Università degli Studi di Milano
- Il contratto urbano tra Leviatano e globalizzazione – Paolo Perulli, Università del Piemonte Orientale
- Creolizzare la metodologia. Connettere mondi glocali – Giampietro Gobo, Università degli Studi di Milano
- Immigrazione: riflessioni di etica pubblica – Roberta Sala, Università Vita-Salute San Raffaele
- Globalizzazione e innovazione: quale rapporto? – Francesco Samorè, Fondazione Giannino Bassetti
- La trasformazione dello spazio nell’era della globalizzazione: una doppia relativizzazione? – Marco Caselli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- A Theory of Global Politics: From the Holocaust to the Present Day – David Held, Durham University
- Presentazione dei paper e conclusioni – Piero Bassetti, Patrizia Fazzi, Francesco Samorè
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