Tecnologie ibride e difficoltà di governance
Negli ultimi cinque anni, il mercato ha offerto un numero sempre maggiore di dispositivi indossabili, di “self-tracking” e di app per la salute e per il benessere fisico e mentale. Si tratta di strumenti che propongono programmi e strategie finalizzati a rendere più “sano” lo stile di vita degli utenti (migliorando le prestazioni fisiche, le abitudini alimentari, il sonno, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, oppure aiutando a sconfiggere certe dipendenze, come il fumo). In questo seminario, Federica Lucivero intende dimostrare che i problemi di governance sollevati da queste innovazioni (controllo di qualità e certificazione, ascrizione di responsabilità, protezione dei dati personali) sono interpretabili – sulla scorta del concetto di “sistema simbolico” (symbolic order) proposto dall’antropologa Mary Douglas – come una conseguenza della natura ibrida di questi oggetti, che si trovano al confine tra il dominio medico-sanitario e la sfera del benessere individuale. L’ambiguità morale di simili strumenti impedisce di assegnarli a una delle categorie normative esistenti. Si tratta, infatti, di tecnologie che sfuggono alle distinzioni dualistiche cui facciamo ricorso nelle consuete classificazioni normative. Allo stesso tempo, però, ci offrono un’importante opportunità per ripensare e riconcettualizzare il significato di queste categorie.
L’incontro si svolgerà presso la sede di Fondazione Giannino Bassetti, in via Barozzi 4 a Milano, il 13 settembre 2017 alle ore 18.30.
Federica Lucivero dopo la laurea specialistica in Filosofia presso l’Università di Pisa e il diploma di licenza alla Scuola Normale Superiore nel 2007, ha conseguito il dottorato in filosofia presso Università di Twente (Paesi Bassi) nel 2012 con uno studio metodologico sull’etica delle tecnologie emergenti (publicato da Springer). Dal 2012 al 2014 ha lavorato come ricercatrice presso il Tilburg Institute for Law Technology and Society dove ha collaborato in due progetti europei (Robolaw; FI-STAR). Nel 2014, ha iniziato a lavorare presso il dipartimento di Global Health and Social Medicine al King’s College London prima come borsista (azioni Marie Curie) e poi con un contratto di docenza. Da luglio di quest’anno ha una posizione di senior researcher al Centro Ethox al Big Data Institute dell’Università di Oxford e coordina il network Digital Health al King’s College di Londra.
Nel suo percorso accademico, Federica Lucivero ha svolto ricerche su diversi tipi di biotecnologie (interfacce cervello-computer, diagnostica molecolare, robot e e-health) e si è occupata a vario titolo di etica, studi sociali e filosofia della scienza e della tecnologia, di governance dell’innovazione e di bioetica empirica. La sua ricerca integra questioni teoriche e metodologiche con indagini empiriche. Nel corso del progetto Health on the Move, ha studiato gli aspetti etici della crescente introduzione di tecnologie informatiche (portali online, sensori indossabili, app) nel contesto sanitario e nella ricerca biomedica. In particolare, si è interrogata su come una digitalizzazione di questo tipo possa ridefinire ruoli e responsabilità nel settore sanitario, disegnare nuove relazioni medico-paziente, portare alla necessità di rinegoziare diritti e doveri e provocare complessivi cambiamenti nella ricerca e nella pratica clinica. Ha fondato il laboratorio Data and IT in Health and Medicine e dal 2015 al 2016 è stata membro di un gruppo di lavoro incaricato dalla Commissione Europea di sviluppare linee guida per la valutazione della qualità delle health apps. Fa parte del consiglio di consulenza etica per progetti di ricerca e start-up che sviluppano applicazioni digitali per la salute e il benessere (vedi ad esempio The Medic App e il progetto MATHISIS)
Maggiori informazioni sui temi di ricerca si possono trovare a questo link, mentre la lista di pubblicazioni è accessibile qui.
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