Tra aprile e giugno 2017 si è svolto un ciclo di seminari dal titolo “Globalizzazione: tra storia e teoria politica” a cura del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’associazione Globus et Locus, la rivista “Glocalism: Journal of Culture, Politics and Innovation” e la Fondazione Giannino Bassetti.
Rendiamo disponibili le riprese e le sintesi dei principali interventi (vedi il programma dell’intero ciclo oppure tutti gli articoli relativi al progetto)
Il seminario di Giampietro Gobo, ha titolo “Creolizzare la metodologia. Connettere mondi glocali” e fa una panoramica sui punti critici dei diversi modelli sociologici applicati alle indagini sulla globalizzazione.
Oltre ai video, più in basso, potete trovare la sintesi dell’incontro.
Sintesi (a cura di Martino Gilli)
Tutto il nostro pensiero, fino alla produzione scientifica e ai metodi di ricerca, è privo tanto di totale oggettività quanto di validità universale: esso è piuttosto il prodotto contingente di un importante sostrato culturale, sostiene Giampietro Gobo.
Partendo dunque da questa constatazione diventa necessario decostruire la metodologia al fine di individuare quei taciti assunti, frutto dell’appartenenza a società specifiche, che sono alla base dell’atteggiamento coloniale in campo metodologico messo in campo nell’ultimo secolo da parte del mondo accademico occidentale.
Conseguenza della globalizzazione è stata infatti, secondo l’argomentazione di Gobo l’indiscriminata applicazione di metodi, in particolare nel campo delle scienze sociali, nati all’interno dell’Accademia europea e nordamericana a società caratterizzate da culture assai differenti con risultati disastrosi dal punto di vista scientifico. L’incompatibilità fra gli assunti che sostengono le metodologie dei ricercatori occidentali e quelli alla base delle diverse culture locali ha significativamente compromesso l’affidabilità dei risultati di svariate di queste ricerche.
Un altro aspetto significativo in cui si è esplicato l’aspetto “coloniale” della globalizzazione nelle scienze sociali – afferma Gobo – è la dominazione linguistica anglofona, la quale si traduce conseguentemente in un predominio di studiosi, istituzioni e pubblicazioni di lingua inglese a scapito della produzione intellettuale di altri paesi che resterebbero così in secondo piano.
Si pone dunque la necessità di costruire alternative ai modelli utilizzati finora, capaci di andare oltre le mancanze evidenziate dei metodi di origine occidentale. La risposta a questo problema per Gobo non viene offerta in maniera del tutto soddisfacente né dai “metodi indigeni” né da un approccio “glocale”. I primi, infatti, pur cercando una apprezzabile maggiore reciprocità e simmetria fra ricercatore e soggetto intervistato, difettano di una “tecnica indigena” che si accompagni alla metodologia, scivolando così nelle vecchie criticità. Nemmeno il secondo approccio riesce ad essere davvero efficace e rischia di risolversi in un “colonialismo strisciante”.
La soluzione proposta dal sociologo è più radicale: la creolizzazione della metodologia. Partendo infatti dal presupposto dell’incontro fra due culture sempre intrinsecamente locali, dobbiamo tentare di far nascere metodi completamente nuovi dall’interazione delle due diverse tradizioni, le quali possano dar origine a qualcosa a di originale.
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Indice dei dieci seminari:
- Globalizzazione: percorso storico di lunga durata – Patrizia Fazzi, Università degli Studi di Torino
- Stato e globalizzazione – Sabino Cassese, Scuola Normale Superiore, Pisa (con interventi di Piero Bassetti, Valerio Onida e Antonio Padoa Schioppa)
- Globofobia e globofilia: interpretazioni a confronto – Elia Zaru, Università degli Studi di Milano
- Il contratto urbano tra Leviatano e globalizzazione – Paolo Perulli, Università del Piemonte Orientale
- Creolizzare la metodologia. Connettere mondi glocali – Giampietro Gobo, Università degli Studi di Milano
- Immigrazione: riflessioni di etica pubblica – Roberta Sala, Università Vita-Salute San Raffaele
- Globalizzazione e innovazione: quale rapporto? – Francesco Samorè, Fondazione Giannino Bassetti
- La trasformazione dello spazio nell’era della globalizzazione: una doppia relativizzazione? – Marco Caselli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- A Theory of Global Politics: From the Holocaust to the Present Day – David Held, Durham University
- Presentazione dei paper e conclusioni – Piero Bassetti, Patrizia Fazzi, Francesco Samorè
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