Panakès Partners Sgr è una società di gestione che finanzia start up e Pmi nell’ambito medico e più nello specifico nell’ambito dei dispositivi medici terapeutici, dei dispositivi diagnostici e delle tecnologie di Healthcare IT. Ha ottenuto l’autorizzazione ad operare dalla Banca d’Italia il 23 novembre 2015; qualche giorno dopo, il 28 dicembre, è stato effettuato il primo closing di Panakès Fund (dopo il first closing ne sono seguiti altri nel corso del 2016). La gestione del fondo di cui sopra è stata condotta dai tre fondatori: Alessio Beverina, Fabrizio Landi, Diana Saraceni. “Il nostro è un profilo particolare – dice Beverina – perché uniamo l’esperienza di un imprenditore di successo quale Fabrizio Landi che è stato uno dei fondatori di Esaote (società italiana che fattura più di 300 milioni di euro nel campo delle ecografie), la mia esperienza di più di 10 anni a Sofinnova Partner e l’esperienza di Diana Saraceni che è stata una delle fondatrici di 360 Capital Partner“.
Panakès Fund ha raccolto nel corso del 2015-16 una cifra che ruota attorno ai 100 milioni di euro e lo ha fatto attraverso due differenti tipologie di investitori: i soggetti istituzionali quali European Investment Fund, il Fondo Italiano d’Investimento e altre istituzioni finanziarie quali fondi di pensione e Fondazioni; e i soggetti privati quali il gruppo Menarini, la famiglia Cogliati, la famiglia Rovati, altri.
“Questa prima dotazione – evidenzia Beverina – ci ha permesso di cominciare con gli investimenti. Nei primi 18 mesi di attività, abbiamo ricevuto oltre 900 richieste di investimento, provenienti sia dall’Italia sia dall’Estero. Tra queste, a seguito di esame attento e scrupoloso, abbiamo realizzato l’investimento in tre realtà imprenditoriali e altresì ne stiamo realizzando altre”. Come avviene la selezione? “Investiamo in progetti, società che abbiano un potenziale importante, almeno un prototipo o una dimostrazione clinica dell’utilizzo della tecnologia; i nostri target sono società startup, all’inizio della loro fase di sviluppo, e quindi non realizzano quasi mai fatturato… e Ebitda“.
Le tre prime realtà imprenditoriali per le quali Panakès Fund ha stanziato l’investimento sono di sede in Italia e in Irlanda.
Il primo investimento riguarda un’azienda pugliese che si chiama Echolight: “Questa azienda ha cominciato la commercializzazione di un device per la diagnostica dell’osteoporosi, un mercato di oltre 1 miliardo l’anno. Il vantaggio competitivo della tecnologia sviluppata da Echolight, che è già marchiata CE, risiede nel fatto che la misura non è invasiva (ecografia) quanto quelli già presenti sul mercato, basati sull’utilizzo di raggi x”.
Il secondo investimento riguarda una società basata a Napoli che si chiama Seventeen: “Si tratta di una realtà creata da un medico, il dottor Izzo, che ha sviluppato un innovativo sistema per assicurare il trattamento di alcuni tumori solidi non operabili o ad alta incidenza di recidiva dopo l’intervento chirurgico. Questa tecnologia permette di distruggere la massa tumorale attraverso l’iniezione di un gel biocompatibile caricato con particelle radioattive in grado di massimizzare l’effetto radioterapico, riducendone al tempo stesso gli effetti collaterali. I primi risultati ottenuti su animale e uomo sono impressionanti: ora sono in corso le importanti sperimentazioni cliniche”.
Il terzo investimento riguarda una società basata in Irlanda che si chiama Vivasure: “La società ha sviluppato e inizia la commercializzazione in Europa della tecnologia PerQSealTM, che risponde alla crescente domanda di dispositivi riassorbibili per la chiusura percutanea dei vasi. Il Vivasure Closure Device è l’unico dispositivo approvato totalmente riassorbibile, sutureless ed interamente sintetico, per la chiusura degli accessi arteriosi grandi che derivano da procedure transcatetere, tra cui gli impianti di valvole aortiche in percutanea (TAVR) e le riparazioni endovascolari degli aneurismi dell’aorta addominale (EVAR)”.
L’ingaggio con le aziende procede gradualmente. Dopo aver visionato la documentazione pervenuta in sede al fondo, i fondatori di Panakès Partners Sgr hanno scelto rapidamente i progetti imprenditoriali più significativi e hanno iniziato un percorso di meeting tecnici per approfondire le differenti tematiche dei business aziendali. “Nel momento in cui siamo convinti del progetto cominciamo a fare una serie di interviste a medici con ottima reputazione sul settore di riferimento. Non appena siamo persuasi che ci sia un bisogno medico a cui rispondere, a quel punto possiamo lanciare una due diligence che entra nei dettagli della tecnologia, dei brevetti e di tutti gli altri aspetti societari” osserva Beverina. “Se, al contrario, identifichiamo un buon potenziale per quell’azienda e contestualmente giudichiamo che non è ancora allo stato di ricevere un importante finanziamento come quello da parte del nostro Fondo, in quel caso tentiamo di presentare agli imprenditori persone che possano aiutare a sviluppare meglio il business: li orientiamo pertanto a business angel che possono finanziare un primo step”. Tale approccio permette di creare buoni legami con imprese e imprenditori: “Con la società Seventeen – su cui abbiamo investito – la mia partner Diana Saraceni aveva intessuto rapporti per più di 18 mesi aiutandoli a sviluppare quel che ancora mancava alla società (studio del mercato, applicazione precisa del device, ricerca di un team accanto al chirurgo)”. Quando Panakès Fund investe in una società, entra sempre come socio di minoranza, e nonostante ciò cerca di aiutare l’impresa su tutti gli aspetti strategici e gestionali pur non avendo ruoli operazionali: “Ad esempio la presenza di Fabrizio Landi, che ha maturato una trentennale esperienza nel campo dell’ultrasound e delle ecografie, nel consiglio di amministrazione di una società come Ecolight, che si occupa di ecografie, permette alla società di avere una marcia in più”.
Panakès Fund investe in aziende che possano garantire nel giro di qualche anno di operare un exit (uscita dall’azienda attraverso la vendita di quote a terzi) ben remunerata o attraverso una IPO: “Siamo convinti che il settore della salute e del medicale abbia un mercato colossale, in crescita, in quanto la popolazione aumenta e invecchia, e il corpo non oltrepassa certi limiti naturali. È un fatto che nel campo medicale ci siano delle exit ben remunerate, perché oggi grandi gruppi come Medtronic, Boston Scientific, J&J, Sanofi, etc. aumentano il loro portfolio prodotti attraverso acquisizione di start up innovative, investendo molto denaro indipendentemente dalla sede geografica della start up; pertanto se creo una società di valore in Puglia, la società J&J può comprarsela andando ad acquistare la tecnologia, i brevetti e il team”.
Domando a Beverina di spiegarmi l’equazione su cui costruiscono l’investimento: “Ancor prima dell’equazione ci sono sicuramente delle operazioni su cui non investiamo, ad esempio non andremo mai ad intervenire sul tipico software ERP che entra negli ospedali. Viceversa ragioniamo sui numeri e sull’impatto delle innovazioni. Perciò quanto più la mortalità di una malattia è alta, quanto più il numero di pazienti con tale malattia è alto, quanto più la start up risolve il problema della malattia o di un bisogno espresso correlato, tanto più la società potrà essere venduta ad un prezzo elevato: questa è l’equazione”.
Il Fondo Panakes ha costruito al suo interno una serie di relazioni utili a favorire la crescita delle start up: “I soggetti privati e corporate che hanno investito nel Fondo hanno una valenza significativa, perché da un lato ci permettono in fase di due diligence di validare una tecnologia (ad esempio con il gruppo Sapio, che possiede una divisione dedicata alla cura dei pazienti a casa, possiamo validare tutta una serie di tecnologie; allo stesso tempo con il gruppo Menarini, che possiede una divisione Diagnostics, abbiamo la possibilità di validare altri argomenti), dall’altro lato possono essere molto utili per le start up su cui investiamo per i canali di distribuzione e per l’expertise già maturato. Altresì i soggetti privati hanno a loro volta un beneficio perché possono continuamente rimanere vigili sulle innovazioni in essere. È un win-win-win per tutte e tre”.
Panakès Partners Sgr ha inoltre costruito un Advisory Board con persone di primo livello al fine di garantire agli imprenditori su cui investe un confronto con persone con alle spalle storie di successo: “Abbiamo chiesto a italiani che hanno maturato un’esperienza professionale in Italia o all’estero di grande valore, di accompagnare gli imprenditori. Faccio un esempio: Laura Iris Ferro, fondatrice di Gentium (società quotata al Nasdaq e poi venduta per un miliardo di dollari), partecipa all’Advisory Board. Un altro esempio: l’ingegnere Giuseppe Prisco, tra i primi ingegneri di una piccola società poi divenuta colosso che si chiama Intuitive Surgical (i creatori del Robot chirurgico da Vinci), partecipa all’Advisory Board. Tutti gli advisors aiutano attraverso le loro competenze a favorire la crescita delle società, partecipano a due diligence e ci permettono un confronto ancora più avveduto sul business, sui possibili sviluppi: sono dei veri e propri mentor, per noi e per gli imprenditori”.
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