Creare imprenditori per creare posti di lavoro. Semplice no? Così pare, da come scorre veloce al pronunciarlo, questo motto, ma chi lo mette in pratica sa bene che è una vera “impresa”, creare imprenditori, soprattutto se lo si fa regalando gratuitamente tempo e competenze, a chi dimostra di avere una idea valida e la stoffa per trasformarla in una start-up di successo.
Nel 2015 a Milano è nata una rete di imprenditori, professionisti ed esperti pronti a fare tutto ciò, si chiama Réseau Entreprendre Lombardia e finora ha avviato 6 start-up, ne sta seguendo altre 10 e ha richiamato attorno al proprio generoso motto oltre 35 associati.
L’idea che oggi può sbandierare un 92% di start-up accompagnate sopravvissute con successo dopo 5 anni dalla loro nascita, arriva dalla Francia dove Réseau Entreprendre esiste da 30 anni e riunisce oltre 6mila imprenditori senior. A fondarla è stato André Mulliez nel 1986: quando ancora di start-up non se ne vedeva l’ombra, ha creato quella che oggi è una realtà complementare a chi già segue particolari fasi o aspetti delle start-up. Sia agli incubatori e agli acceleratori, quindi, sia agli investitori, che si presentino da singoli o in gruppo.
In un contesto affollato di soggetti che offrono esperienze e percorsi “a scadenza”, anche virtuosi ma che resterebbero isolati, ciò che Réseau Entreprendre Lombardia riesce a fare è mettere a sistema le risorse del territorio e creare sinergie. In questo modo un neoimprenditore o un aspirante tale può essere aiutato in modo continuativo, evitando di essere catapultato da un contest ad un acceleratore, senza una direzione decisa con un senior e una rete di mentor che possono dargli una mano quando rischia di sbandare.
Nell’ecosistema imprenditoriale milanese e lombardo, Réseau Entreprendre Lombardia si è infatti integrata perfettamente nel panorama delle iniziative già esistenti nella nostra regione affiancando start-up a scopo filantropico con la sua rete di professionisti provenienti da differenti settori. Dall’economia all’ambito giuridico-legale, dalla comunicazione al coaching. Si crea una sorta di contagio virtuoso, intraprendenza junior e saggezza imprenditoriale senior si contaminano a vicenda in un contesto vivace ma fermamente ancorato alle tre linee guida: la centralità della persona, la gratuità e la reciprocità.
Quando gli aspiranti imprenditori con una idea di impresa la presentano a Réseau Entreprendre Lombardia, se ne esiste un possibile sviluppo positivo, inizia la prima fase: lo scouting. Affiancati da alcuni associati, gli start-upper avranno da 3 a 6 mesi, circa, per migliorare il proprio progetto e presentarlo davanti alla commissione di convalida composta da altri associati che mai li hanno incontrati fino a 48 ore prima. Per ricevere il “marchio” di start-up “Lauréat” è necessario un voto positivo all’unanimità della commissione, poi si prosegue per un paio di anni nella fase “di accompagnamento”, scandita da incontri e tavoli di discussione su temi predefiniti, con opportunità di creare nuovi contatti e relazioni tra neo imprenditori e associati.
Al momento opportuno, quando la start-up sarà reputata in grado, procederà autonoma, con un monitoraggio ogni 18 – 24 mesi che spesso coincide con un rientro in Réseau Entreprnedre Lombardia, non più da aspirante imprenditore, bensì da futuro mentor. E’ l’idea di reciprocità gratuita che chiude il cerchio: chi ha avuto e colto – e ben sfruttato – l’opportunità di creare una impresa, poi ha voglia di offrire altrettanto a quel nuovo aspirante imprenditore in cui rivede il sé stesso di qualche anno prima, disorientato ma determinato.
Se le motivazioni di uno start-upper che incontra e decide di entrare in Réseau Entreprendre Lombardia sono piuttosto comprensibili, quelle degli associati che si offrono come mentor gratuitamente, pagando anche una quota annuale, possono stupire e spiazzare un ecosistema meneghino basato sul pragmatismo e sul tempo sempre contato. Perché mai professionisti o imprenditori senior dovrebbero associarsi e regalare tempo e competenze a chi aspira a creare una impresa di successo? La sola reciprocità, non basta, anche se in molti esiste, perché quando non si hanno preoccupazioni di stipendio e di tetto sulla testa, spunta la consapevolezza di essere stati fortunati e la voglia di restituire alla comunità ciò che il contesto in cui si è nati ci ha donato. Chi diventa socio di Réseau Entreprendre Lombardia ha però anche altre consapevolezze. Ad esempio sa bene che, se la società e il Paese in cui vive, migliorano, anche la propria attività ne trarrà beneficio, che si tratti di una impresa o di uno studio professionale o quant’altro. Stare a contatto con persone in cui è vivo l’entusiasmo di chi è ai primi passi e sogna di raggiungere le vette, inoltre, non solo mette di buon umore ma trasmette forza e voglia di fare. Per chi fa un lavoro “a rischio di staticità” o piegato su scrivanie polverose in un ambiente poco a contatto con l’innovazione, il diventare mentor significa poi restare “aggiornato” e con la mente elastica, aperta ai cambiamenti inevitabili che la società subisce o innesca. Il tutto entrando in relazione con persone, start-upper o senior, anche di età o settori diversi, che assieme danno vita a occasioni di networking dinamiche e interdisciplinari in cui è difficile sentirsi e voler essere escluso.
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(foto in cima al post: to wherever you dream di Roberta da Flickr)
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