Venerdì 28 Febbraio presso la sede di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale di Novara si è tenuto l’incontro che ha preso il titolo dal progetto Casa Bossi Cantiere della Conoscenza – Fabbrica di Bellezza volto a raccontare, ad autoctoni e non solo, la storia di Casa Bossi e il sostrato culturale dell’iniziativa, attraverso il partenariato del Comune di Novara, della Fondazione Teatro Coccia e dell’ ATL Novara e il finanziamento della Fondazione Cariplo, a titolo del bando “Valorizzare le attività culturali come fattore di sviluppo delle aree urbane”, che avrà inizio nella primavera di quest’anno per terminare a fine 2015.
Con il Claim “Il più bel palazzo neoclassico d’Italia”, sorretto dal suo storytelling e dalla contiguità spaziale e simbolica con la Cupola di San Gaudenzio, l’opera antonelliana incarna un simbolo di architettura civile novecentesca e si propone foriera di sviluppo locale e di occasioni lavorative per organismi di rappresentanza delle imprese artigiane, nel tentativo di rivolgersi ad artieri e non solo.
Come spiega l’architetto Roberto Tognetti, il progetto, componente del Piano di Valorizzazione messo a punto dal Comitato d’Amore per Casa Bossi nell’ambito del programma "sistema culturale urbano" e Casa Bossi verte su cinque aree di rinascita: sperimentazione, cultura, innovazione, rappresentanza e servizi e anela a fare di Casa Bossi uno spazio di rigenerazione urbana, attraverso l’inserimento delle attività di cantiere della conoscenza e del cantiere scuola e una possibilità di esplorazione del contemporaneo, in virtù di uno sviluppo dell’impresa nel settore culturale e creativo e di un dialogo tra economia e cultura aperto all’internazionalizzazione, nel quale il Comitato funga da gestore del polo culturale e animatore nonché in parte finanziatore, del suo sistema.
Tra maggio e giugno 2014 verrà allestita una mostra allo scopo di annunciare e promuovere il progetto alla cittadinanza, occasione di incontro con il mondo artigiano e di discussione sui laboratori da attivare; contributi alla sua attuazione saranno forniti dal Politecnico di Milano, dal dottorato di ricerca in “Progettazione Architettonica e Urbana” nella persona di Alisia Tognon e dal Liceo Artistico Casorati di Novara. L’operazione prevede di sviluppare un tipo di “acrobazia mentale”, come la definisce Tognetti, uscendo dalla dimensione della prassi quotidiana e manifestando uno sforzo di trascendenza, a guisa di quello greco, volto ad esprimere la profondità, la dimensione ontologica di coloro i quali, cercando di riadattare una particolare idea di bellezza, mettano a punto delle soluzioni ai problemi che vi si presentano, cantiere della conoscenza, e ricerchino le migliori metodologie, competenze ed esperienze per assicurare risultati di assoluta eccellenza, anche estetica, fabbrica di bellezza.
Riallacciandosi alla differenza tra poiesis e praxis formulata da Giorgio Agamben, e prima di lui da Martin Heidegger e da greci come Aristotele, che distinguevano appunto la poiesis, intesa come portare in essere, come Aletheia, disvelamento, dalla praxis, che indicava invece un’attività, un’azione volontaria, subordinando la seconda alla prima, Tognetti fa luce al contempo sulla prassi intesa, al pari di Agamben, come azione vitale, impulso volitivo, sull’importanza del lavoro cui il Comitato dà ogni giorno corpo e vita attraverso la volontà di chi ne fa parte e sulla poiesis, senza limitarsi a portare alla luce dal non essere un essere particolare, ma decidendo di agire su di esso. Al di là di queste brevi digressioni filosofiche, il Dott. Tognetti ribadisce come Casa Bossi sia pronta ad ospitare progetti di vario tipo, senza perdere di vista quella che viene oggi classificata come Terza Rivoluzione Industriale ed è in questa prospettiva che si delinea una possibile collaborazione con la Fondazione Bassetti, da sempre attenta a queste problematiche, affrontate anche durante l’incontro Gli artigiani incontrano i makers svoltosi a Monza lo scorso dicembre.
Casa Bossi rappresenta una grande risorsa, un pozzo da cui attingere bellezza e ricchezza, un progetto culturale la cui ristrutturazione non sarà mera restaurazione, finalizzata a diminuirne il degrado ma fonte di processi generativi.
Alcune immagini dell’evento (visibili anche nel nostro account in Flickr):
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