Ieri (13 ottobre 2013) è stata presentata la rete milanese del progetto olandese 3D Hubs (ora, 2021, Hubs Protolabs Company n.d.r.), una piattaforma online che collega chi possiede una stampante 3D con chi ha bisogno di stampare in 3D in poco tempo e vicino a casa.
Il fenomeno dei Makers di cui molto si è parlato durante la missione a San Francisco, sta crescendo velocemente anche in Italia, si può dire anche più velocemente che in altri paesi.
Progetti come 3D Hubs, vanno a completare tratti della filiera di un nuovo modo di pensare il lavoro.
3D Hubs non solo mette in rete chi può stampare in 3D con chi ha bisogno di farlo, ma si inserisce nella connessione tra i due agendo sulla qualità, sul file (correggendolo, riparandolo) per migliorare la soddisfazione dei vari nodi della rete.
La rete perciò non si deve immaginare semplicemente come un franchising o una “catena di fotocopiatori evoluti”, ma un qualcosa fatto di relazioni tra professionisti, amatori, artisti…
Scopo e volontà di 3D Hubs è di rendere la produzione: a.) locale, b.) a richiesta (evitando le cicliche crisi di sovrapproduzione), c.) personalizzabile d.) accessibile nei costi.
Dalla presentazione fatta da Simona Ferrari, si è compreso che l’Italia ha accolto la chiamata a far parte della rete globale allo stesso livello della Germania e dell’Inghilterra, con una netta preponderanza di Milano e Roma (già territori “sbloccati”, cioè con almeno 10 stampanti in loco) con rispettivamente 88 makers in 20 hubs e 62 makers in 16 hubs. Presto verranno “sbloccate” le città di Torino, Firenze e Napoli.
Le community più popolari si trovano ad Amsterdam (dove è nato il progetto), Anversa, Eindoven, Utrecht e Rotterdam, mentre fuori dall’Europa emergono Los Angeles, Sao Paolo, New York, Melburne.
La presentazione si è svolta, come una anteprima della prossima apertura (ai primi di novembre), negli spazi del nuovo FabLab di Milano nel Palazzo Campari di via Simone Schiaffino, nei locali messi a disposizione dalla Fondazione Mike Buongiorno.
“Fablab è uno spazio in cui tutti posso (co)progettare e realizzare i loro oggetti, esattamente come li vogliono. è il figlio dell’industria da cui ha preso la precisione e la riproducibilità dei prodotti, il nipote dell’artigianato da cui ha preso la progettazione su misura, fratello dell’opensource con cui condivide la filosofia di scambiarsi progetti liberamente!” (dal sito di FabLab Italia).
Sempre nella stessa serata, a fianco dei tavoli in cui si potevano vedere differenti stampanti 3D in azione e numerosi esempi di prototipazione, era disponibile il libro appena edito da FAG “Il manuale del Maker“, libro introduttivo al mondo non solo tecnologico della nuova rivoluzione industriale.
Qualche immagine della serata:
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