Workshop – Sunday, September 4th 2011
Università Vita-Salute San Raffaele.
Le innovazioni nel campo della scienza e della tecnologia sono spesso origine di discussioni pubbliche, ma poche di esse hanno generato dibattiti così intensi come le innovazioni biotecnologiche sul potenziamento delle capacità umane quali modificazioni genetiche, farmaci per il potenziamento delle capacità cognitive, e, in un tempo non poi così futuribile, l’integrazione funzionale di abilità organiche e tecnologiche per mezzo delle nanotecnologie. Accanto al dibattito, il crescente progresso tecnologico ha portato con sé anche non secondarie preoccupazioni sul potenziale rischio di un ritorno all’eugenetica, con le sue implicazioni storiche di discriminazione e di esclusione sociale e, in senso più ampio, il vantaggio competitivo che può essere ottenuto da quei pochi che possono permettersi di acquisire tali enhancements.
Proprio a queste problematiche tenta di rispondere, indagandole da specifiche prospettive, il workshop internazionale che si terrà a Milano, all’Università Vita-Salute San Raffale (Via Olgettina 58, Milano), domenica 4 Settembre 2011, nel contesto della Settima Edizione del Convegno della Società Europea di Filosofia Analitica. Il workshop è organizzato da Roberto Mordacci, Professore Straordinario di filosofia morale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele nonché fondatore e coordinatore del CESEP (Centro Studi di Etica Pubblica) presso il medesimo Ateneo e da Michele Loi, ricercatore post-doc dell’Università Vita-Salute San Raffaele per il progetto di bioetica dell’eugenetica sponsorizzato dallo stesso CESEP. (Vedi la locandina)
In particolare, il workshop si propone di esplorare in che misura i correnti progressi nel campo delle biotecnologie coinvolgano la nostra comprensione di questioni tradizionali di filosofia morale e di filosofia politica.
Ad esempio esso si occupa di comprendere quale sia la relazione che intercorre tra le modificazioni genetiche e altri tipi di potenziamento tentando di rispondere ai seguenti interrogativi: le ineguaglianze che si vengono inevitabilmente a creare nell’accedere al potenziamento genetico sollevano problemi specifici e diversi rispetto ad altri mezzi di potenziamento umano? E ancora: quali sono le analogie tra i problemi di giustizia connessi alla distribuzione della tecnologia biomedica e le altre forme di beneficio sociale?
Un’altra questione che appartiene alla riflessione filosofica tradizionale e che è oggetto di discussione all’interno del workshop è il problema della libertà: si può dire che l’autonomia individuale sia menomata dalla progettazione intenzionale di parti del genoma umano? Inoltre, l’idea del libero arbitrio è compatibile con la prospettiva che considera i geni in grado di influenzare effettivamente il comportamento? E ancora: i diritti riproduttivi dei genitori dovrebbero essere fatti valere in nome del benessere del figlio (come ad esempio considerare obbligatoria una terapia genica per far fronte a un grave disturbo), o di obiettivi sociali? E, quanto queste forme di terapia genica sembrano avvicinarsi, quasi a causa di una sorta di pendio scivoloso, all’antica eugenetica? Infine: può la società tollerare i costi dell’ineguaglianza naturale provenienti dalle differenti origini parentali e culturali nei confronti della terapia genica e dello screening genetico?
In ultima istanza, il workshop si incentra anche sulla questione relativa a quali siano le implicazioni connesse al potenziamento di specifiche aree della vita, quali ad esempio lo spot, l’arte, etc..
Il convegno si aprirà con la lezione di Soren Holm, medico e filosofo danese, attualmente Professore di Bioetica Clinica e Direttore dell’ Institute of Medicine, Law and Bioethics all’Università di Manchester, seguito dalla lezione di tre giovani ricercatori selezionati attraverso il metodo della selezione anonima:
– Nicole Vincent, Delft University of Technology e Macquire University in Sydney, che si occupa di teorie della responsabilità e della loro implicazione su questioni etiche, politiche e legali;
– Helena Siipi dell’Università di Turku, il cui progetto di ricerca è “Ethical Perspectives on Public Engangement in New Biotechnologies”;
– Christopher Wareham del FOLSATEC presso l’European School of Molecular Medicine, che si sta attualmente occupando delle implicazioni etiche dell’allungamento della vita, dovuto a “restrizioni caloriche” legate alla dieta o a farmaci, quali rapamicina e resveratrolo.
Gli abstract dei loro interventi (con breve biografia):
– Soren Holm
– Nicole Vincent
– Helena Siipi
– Christopher Wareham
Altri materiali utili al workshop è possibile trovarli nel sito Moralia on the Web.
Si avvisa che per partecipare agli eventi del Convegno ECAP è necessario, secondo quanto deciso dal Comitato Organizzatore, iscriversi all’intero convegno. Se invece si fosse interessati al solo workshop di cui sopra è necessario inviare una comunicazione a loidotmicheleatunisrdotit