Tra il 4 e il 6 maggio 2011 si è tenuto il convegno "Le neuroscienze incontrano le altre discipline", terza edizione dell’incontro annuale di Neuroetica organizzato dall’Università di Padova (Dipartimento di Psicologia Generale “Vittorio Benussi”) con il sostegno delle Fondazioni Sigma Tau e Giannino Bassetti e l’apporto del Centro Internazionale Universitario e di Codisco.
Come l’anno scorso, la Fondazione Bassetti ha inviato on line lo streaming in diretta e ora ne pubblica la registrazione, corredata da alcune delle slide utilizzate dai relatori e da fotografie dell’evento.
Il primo gruppo di video, suddiviso per relatore, è visibile in fondo a questa pagina; in due post successivi le clip della seconda e terza giornata.
Come l’anno scorso, Marco Mozzoni, giornalista scientifico e neuropsicologo, ci ha preparato un report del convegno che pubblichiamo qui come introduzione ai video.
Marco Mozzoni è impegnato anche nella testata on-line Brain Factor, sito dove si possono trovare numerosi altri contributi sul tema, articoli, videointerviste, "speciali" a tema.
Le neuroscienze incontrano le altre discipline
di Marco Mozzoni
Come le scienze del cervello influenzano il diritto, l’arte, la filosofia, le decisioni mediche, la religione? E come queste discipline “antiche” possono aiutare le neuroscienze a meglio definire il proprio ruolo in un mondo che da esse si aspetta grandi cose? Di questo si è parlato dal 4 al 6 maggio al congresso annuale di Neuroetica dell’Università di Padova, dedicato quest’anno proprio “all’incontro fra le neuroscienze e le altre discipline”. L’evento è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Sigma Tau e della Fondazione Giannino Bassetti.
"In una discussione filosofica, in un’aula di Tribunale, in una recensione di una mostra d’arte, in un libro sulla coscienza, un tempo parlare del ruolo del cervello poteva sembrare una bizzarria fuori luogo. Oggi è invece una costante, forse addirittura, secondo i critici, una moda o una neuro-mania. Dove sta la giusta misura? Che sta succedendo davvero a livello di ricerca scientifica e ricadute pratiche? Chi ha le giuste competenze?" Queste le domande che Giuseppe Sartori e Andrea Lavazza, promotori dell’ormai tradizionale appuntamento e curatori quest’anno di un libro denso di spunti di riflessione sui temi aperti della “Neuroetica” (Il Mulino, 2011), hanno proposto ai relatori.
Il convegno ha preso il via mercoledì 4 maggio con una tavola rotonda dedicata al rapporto possibile fra "Neuroscienze e Religione", moderata da Marco Mozzoni di BrainFactor. Qual è il ruolo delle diverse aree cerebrali nelle esperienze mistiche e religiose? Alcuni individui sono naturalmente predisposti alla spiritualità? La preghiera e la meditazione possono modificare le connessioni tra neuroni… Ma è tutto qui? Il teologo Giacomo Canobbio, sottolineando che la religione “non è un fenomeno, ma rimanda alla trascendenza, all’incommensurabile, al mistero” e mettendo in guardia dal “pregiudizio illuministico di una concezione del sapere identificata col solo sapere empirico”, ne ha discusso insieme a studiosi e ricercatori quali Piergiorgio Strata (che ha evidenziato come “la religione ha a che fare con la fede, la scienza con la fiducia”), Alberto Oliverio, Gilberto Corbellini, Franco Fabbro (autore di un recente volume sulla “Neuropsicologia dell’esperienza religiosa” per Astrolabio), lasciando sul terreno una domanda fondamentale: “la conoscenza dell’umanità può essere davvero ridotta alla conoscenza scientifica?”
La mattina del 5 maggio è toccato ai "filosofi che non disdegnano il laboratorio" quali l’americana Adina Roskies spiegare come cambia il modo di riflettere sull’essere umano nell’era delle neuroscienze, che intendono svelarci man mani i dettagli del “funzionamento” del cervello. Ma allora: siamo davvero liberi? Capiamo come agisce il nostro inconscio o ne siamo guidati senza che ce ne accorgiamo? La filosofia ha ancora un ruolo proprio, autonomo dalla scienza? Presieduto da Carlo Arrigo Umiltà, il dibattito è stato alimentato dalle riflessioni di Mario De Caro, Michele Di Francesco, Alfredo Paternoster e Corrado Sinigaglia.
Nel pomeriggio un tema drammaticamente attuale, quello della coscienza umana e dei suoi “disordini”. Misurare gli stati di coscienza vuol dire tentare di comprendere il mistero forse più impenetrabile della scienza con gli strumenti che il progresso tecnologico mette a nostra disposizione. Questo ci dà la possibilità di effettuare diagnosi e valutazioni sempre più realistiche delle condizioni di chi ha subito gravissime lesioni cerebrali. Ne hanno discusso Edoardo Boncinelli, Marcello Massimini, Paolo Maria Rossini, Andrea Soddu ed Enrico Alleva in un incontro presieduto da Domenico D’Avella.
Il 6 maggio si sono confrontati neuroscienziati e giuristi su uno dei campi di applicazione più promettenti delle scienze del cervello: quello del processo penale. Nuove fonti di prova, con innovative “macchine delle verità”; nuovi strumenti con cui stabilire l’imputabilità dei criminali, a partire dai test genetici e dalle tecniche di neuroimaging. Fino alla possibilità di affermare una tesi estrema, che siamo "determinati nei nostri comportamenti, quindi non responsabili delle nostre azioni"? Il dibattito, presieduto da Umberto Vincenti, ha preso vita con vita con Fausto Caruana, Guglielmo Gulotta, Pietro Pietrini, Giuseppe Sartori e Amedeo Santosuosso.
Nel pomeriggio, un’intrigante incursione nel mondo dell’arte… Perché ci piacciono certi quadri e altri invece non incontrano la nostra “sensibilità estetica”? Gli artisti alla fine dei conti sono “neuroscienziati inconsapevoli”? Un campo che sembra tanto lontano dalla scienza costituisce invece un vero e proprio laboratorio per comprendere sempre meglio come il nostro cervello funziona, non solo nella fruizione e nella produzione dell’opera artistica, ma anche nella vita di tutti i giorni. Insieme ad Anna Li Vigni del Sole 24 Ore, sono intervenute Liliana Albertazzi, Chiara Cappelletto, Lamberto Maffei e Riccardo Manzotti.
Come tradizione, nel corso del convegno sono stati premiati i migliori poster presentati dai giovani ricercatori.
Le neuroscienze incontrano le altre discipline
4-6 maggio 2011, Padova
Palazzo del Bo, Aula Nievo
4 maggio 2011. Le riprese sono suddivise per interventi:
1. Saluti e introduzione
2. Marco Mozzoni e Giacomo Canobbio
3. Gilberto Corbellini (qui le slides)
4. Franco Fabbro (qui le slides)
5. Alberto Oliverio
6. Piergiorgio Strata (qui le slides)
7. Interventi
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(foto: Head caps di Spigoo da Flickr)