Il 16 marzo 2011, a Roma presso il Campidoglio, è stato firmato il primo Protocollo d’Intesa Interistituzionale sulla Robotica Educativa. Abbiamo posto qualche domanda a Fiorella Operto, co-fondatrice della Scuola di Robotica di Genova.
Tommaso Correale Santacroce:
Abbiamo spesso citato la Scuola di Robotica in questo sito perché crediamo sia una attività fondante e un valido investimento sul futuro, fare formazione sulle innovazioni che presumibilmente avranno una influenza preponderante nella futura vita sociale non solo del nostro paese, ma del globo intero.
La Scuola di Robotica inoltre parte dal presupposto che la formazione non debba essere unicamente quella mirata agli operatori che si trovano a lavorare in campi che non conoscono appieno, o ad adulti interessati a conoscere le nuove scienze, ma anche quella che forma il pensiero dei più giovani, dei giovanissimi.
In questo caso non è questione di conoscenze tecniche, bensì la formazione di una familiarità, di un pensiero che comprenda in modo naturale e non conflittuale quegli elementi che in modo evidente entreranno, stanno già entrando, nella nostra vita quotidiana.
Fiorella Operto:
È una sintesi della nostra mission molto accurata. La Scuola di Robotica, è nata precisamente per promuovere gli aspetti della robotica che riteniamo – sulla base del giudizio di esperti selezionati – vadano a beneficio della società. E poiché siamo convinti come voi (e come abbiamo imparato da Sheila Jasanoff) che la tecnoscienza non si sviluppi solo nei laboratori, ma che la società nel suo complesso ne sia parte attiva, abbiamo pensato che tutte le parti coinvolte nella robotica – ricerca, produzione, distribuzione, scuola, media e utenti finali – debbano cercare di collaborare per il meglio.
TCS:
Che cosa è il Protocollo d’intesa interistituzionale sulla Robotica Educativa?
FO:
Il Protocollo d’intesa interistituzionale sulla robotica è un accordo generale vasto abbastanza da poter coinvolgere tutte le componenti della robotica italiana, dalla ricerca alla scuola. La premessa, risultato di discussioni tra i primi firmatari, nasce dalla preoccupazione per l’inadeguatezza italiana di fronte alle sfide del momento. La robotica educativa (e la robotica in genere) rappresentano, per i firmatari, una grande opportunità per l’Italia. Cito dal testo.
"L’Italia affronta grandi sfide economiche, industriali, lavorative, educazionali e sociali (disoccupazione, abbandono scolastico, basso livello di esportazione di alta tecnologia ecc.). Nel nostro Paese la robotica rappresenta un’area di eccellenza tecnologica, educativa e industriale con enormi prospettive e offre un’opportunità unica e strategica per affrontare le diverse sfide. L’obiettivo del Protocollo è stimolare e facilitare un processo lungimirante del Sistema-Paese che veda uniti tutti gli attori rilevanti della robotica italiana: industria e servizi, università, centri di ricerca, scuola, terzo settore, governo locale, regionale e nazionale. L’azione sinergica permetterà di creare una conoscenza chiara e definita dei percorsi multipli che offre la robotica, dalla scuola primaria all’industria e al lavoro. Così facendo si rinforzerà l’orientamento degli studenti verso le carriere scientifiche e tecnologiche. Simultaneamente, l’industria e i servizi della robotica potranno usufruire e influenzare le offerte educative, formative e di ricerca, in accordo con le tendenze tecniche e di mercato della robotica."
Il Protocollo è un’intesa su base volontaria, e coinvolge i firmatari come un impegno morale e civile, direi (strane parole, oggi) oltre che specifici interessi professionali. Infatti, come da testo:
"Il Protocollo d’Intesa ha lo scopo di:
– formalizzare l’incontro e le reciproche interazioni fra le attività di governo, industria, università e lo sviluppo dei territori e dei progetti educativi e formativi di competenza delle singole istituzioni scolastiche;
– favorire in Italia un sistema formativo integrato capace di costruire conoscenze e competenze lungo tutto l’arco della vita, grazie all’uso della robotica e attraverso un sistema di governo e programmazione dell’offerta formativa, di ricerca e diffusione nell’ambito dei territori. Il sistema coinvolge, con modalità condivise, tutti i principali attori del settore della robotica, collegando anche il mondo della ricerca e della produzione alle realtà scolastiche;
– favorire la realizzazione di un sistema formativo, di ricerca e diffusione integrato attraverso lo sviluppo di una progettualità condivisa tra tutti i firmatari, il coordinamento e l’immissione in rete delle risorse e delle competenze delle diverse organizzazioni, l’integrazione con le opportunità formative, educative, di ricerca e lavoro disponibili in ciascun territorio di riferimento;
– favorire la costituzione di aggregazioni di rilievo in ciascun ambito territoriale, con maggiori opportunità di accesso ai finanziamenti pubblici, anche di livello comunitario; potenziare l’offerta di ogni organizzazioni aderente grazie all’accesso alle risorse condivise di sistema."
Credo sia il primo accordo globale a livello nazionale sulla robotica educativa. Questo settore della didattica si sta rivelando molto utile per sostenere l’apprendimento delle scienze, ma può essere impiegato anche nella didattica delle lettere, delle lingue, nell’espressione artistica e nel comportamento collaborativo. Sta diventando, inoltre, anche un settore di mercato abbastanza rilevante.
TCS:
Come è nato? Da quali esigenze e sinergie?
FO:
Due anni fa, discutendo con La Fondazione Mondo Digitale pensammo ad un accordo tra le parti che si occupavano di robotica educativa. La Fondazione Mondo Digitale ha poi lanciato l’idea a varie componenti del mondo della robotica italiano, tra cui aziende pubbliche, come l’ENEA, e private, università, centri di ricerca e istituti scolastici. Ogni partner porterà avanti il progetto secondo la propria mission e possibilità; è molto importante che tutti i firmatari si siano impegnati nella promozione dell’istruzione e della scuola.
TCS:
Quali saranno i prossimi passi? C’è un piano d’azione?
FO:
È stato nominato un Comitato Direttivo per ogni settore professionale, dei primus inter pares. Infatti, l’accordo mantiene dei legami di volontariato e di adesione libera. Ma ha già avuto un notevole successo, con molte richieste di partecipazione, a seguito della prima riunione a Roma, lo scorso 16 marzo, giorno della firma del Protocollo, avvenuta in Campidoglio.
Sul sito di Fondazione Mondo Digitale si può trovare il testo, e saranno pubblicate le notizie dei futuri passi.
I primi firmatari
FONDAZIONE MONDO DIGITALE
FONDAZIONE ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA
SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL PIEMONTE
RETE ROBOTICA A SCUOLA
COMAU
UNIONE INDUSTRIALE DI TORINO
CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
STMICROELECTRONICS
INTEL CORPORATION ITALIA
ENEA
AMMA
AI*IA
GRIN Gruppo di lavoro Informatica e Scuola
SIRI
MUSEO CIVICO DI ROVERETO
SCUOLA DI ROBOTICA
IPER-LAB
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “SAPIENZA”
UNIVERSITÀ CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA
MARE NOSTRUM per “MEDITERRANEUM – ACQUARIO DI ROMA”
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “ROMA TRE”
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”
UNIVERSITÀ DI TORINO – FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
POLITECNICO DI MILANO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
IAS-Lab, DEI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA
IPSIA-GALILEI
II CIRCOLO DIDATTICO DI EBOLI
ITIS “ARCHIMEDE” DI CATANIA
IPSIA “G. FASCETTI” DI PISA
IIS “G. VALLAURI” DI FOSSANO (CN)
COLLEGIO UNIVERSITARIO ARCES