“Neuroetica. Le grandi questioni” è il titolo del Convegno che si svolgerà tra mercoledì 5 e venerdì 7 maggio 2010 a Padova con il patrocinio dell’Università di Padova e il sostegno della Fondazione Sigma Tau e della Fondazione Giannino Bassetti.
Le ricerca sul cervello è sempre più protagonista della scena scientifica, ma sta anche entrando rapidamente nella vita sociale. In questi ultimi mesi, vari temi sono stati al centro delle cronache mediatiche. Dal dibattito sugli stati vegetativi al nuovo ruolo delle analisi genetico-cerebrali nel processo penale, dall’uso di farmaci che potenziano le prestazioni intellettuali da parte di professori universitari all’asserita spiegazione della spiritualità con alterazioni del funzionamento del cervello. Le neuroscienze sono state addirittura accusate di avere generato una neuromania, una moda che consiste nell’invocare per molti comportamenti una sola via alla comprensione davvero scientifica, quella appunto delle neuroscienze. Sono infatti nate la neuroeconomia, che indaga le basi biologiche delle scelte di investitori e consumatori; la neuroestetica, che cerca di comprendere perché ci piacciono certe forme di arte; la neuroteologia, che aspira a riportare almeno una parte del fenomeno religioso alla sua componente cerebrale…
La neuroetica, un campo d’indagine più che una disciplina, è invece legata al complesso delle implicazioni Etiche, Legali e Sociali – Elsi, nell’acronimo inglese – prodotte dagli straordinari progressi compiuti delle scienze del cervello. Se nel mondo anglosassone ci si è già incamminati sulla strada di una ricerca di alto profilo, dagli Usa alla Gran Bretagna, dal Canada all’Australia, l’Italia, che pur vanta punte d’eccellenza nelle neuroscienze e nella scienze cognitive, non ha ancora messo adeguatamente a tema queste riflessioni, che sempre più sono destinate a entrare nell’esistenza quotidiana.
L’anno scorso si sono “mosse le acque” con un convegno “fondativo” che aveva visto la partecipazione di numerosi studiosi e ricercatori italiani.
Nel maggio 2010 l’evento si allarga e punta ad approfondire i problemi più caldi della neuroetica, ponendo le premesse per diventare un appuntamento fisso imperdibile per chi voglia essere al corrente delle novità davvero rilevanti nel mondo in continua evoluzione delle neuroscienze.
“Neuroetica. Le grandi questioni” a Padova il 5, 6 e 7 maggio 2010 (scarica il programma) vedrà confrontarsi i maggiori esperti italiani, con la partecipazione di Neil Levy, filosofo australiano, direttore della prima rivista scientifica internazionale dedicata alla Neuroetica. Non solo un convegno scientifico, quindi, ma anche un “servizio” svolto all’intera società, chiamata a misurarsi con i dilemmi legati all’innovazione neuro-scientifica.
Le giornate saranno aperte da una Tavola Rotonda su Attualità delle neuroscienze/Neuroscienze nell’attualità, seguita poi dalla Poster Session per giovani ricercatori sponsorizzata dalla Fondazione Giannino Bassetti.
I due giorni successivi saranno scanditi da quattro sessioni che cercheranno di dare una risposta ad altrettante domande fondamentali: Chi siamo? (La persona in discussione); Quanto si può potenziare il cervello? (Le sfide dell’enhancement); Siamo liberi? (Il determinismo delle neuroscienze); Cosa decidiamo? Cosa crediamo? (Decisioni e credenze oltre la psicologia).
La partecipazione al Convegno è gratuita ma occorre iscriversi inviando una mail a francesca.gnoato@gmail.com
NEUROETICA. Le Grandi Questioni
Convegno Scientifico
PADOVA, 5-6-7 Maggio 2010
Aula Nievo – Palazzo del Bo, via VIII Febbraio
Il convegno sarà trasmesso in streaming in queste pagine.
Il convegno è promosso e organizzato da Giuseppe Sartori, ordinario di Neuroscienze cognitive a Padova e da Andrea Lavazza, studioso di scienze cognitive e giornalista scientifico, con il sostegno dell’Università di Padova, della Fondazione Sigma Tau e della Fondazione Giannino Bassetti. E il patrocinio della Società italiana di Neurologia, della Società italiana di Filosofia analitica, del Coordinamento dei dottorati italiani di scienze cognitive e del Centro Universitario Internazionale.
(fotografia: “When Simon had his brain switched off” di SBishop in Flickr)