Di tutti i giri d’Italia, il più sorprendente è quello che cerca di trovare un filo per tessere in un’unica narrazione la crisi da polveri, carbonio e ossidi della Pianura Padana; le malattie che nascono in fabbrica o sui treni dei pendolari; i veleni delle acque che lentamente sconfinano in Adriatico; i roghi che si levano dalle discariche della camorra; il lezzo dei petrolchimici, da Porto Marghera a Gela. Ma lo stesso giro porta a incrociare l’impegno dei nuovi agricoltori, l’onda lunga dei ciclisti, i rischi delle nuove tecnologie, le malattie del benessere, che derivano da stili di vita propri delle nazioni più sviluppate.
Anche di fronte alle condizioni ambientali ci sono i sommersi e i salvati. Di ambiente si può morire o rinascere. Una città può avere un’urbanistica che produce salute o bronchiti e obesità, così come la campagna può risanare o inoculare veleni. La Terra stessa, con il progressivo aumento della temperatura media, rimescolerà le carte delle malattie, e ridisegnerà le mappe del clima. Ci adatteremo? Che cosa ci aspetta nei prossimi cinquant’anni?
Ma non è solo il luogo in cui si vive a fare la differenza. Sono anche il cibo, le abitudini, la mente. Il viaggio raccontato in questo libro, a cavallo fra réportage e divulgazione, è anche dentro di noi. Come l’ambiente. La salute è abbozzata nei geni ma viene scritta dalle nostre scelte, da come sapremo custodire l’ecosfera.
(La redazione ringrazia Edizioni Ambiente e gli Autori per il permesso di diffusione del capitolo sulle nanotecnologie)