Il titolo del convegno organizzato giovedì 8 maggio 2008 dall’Università Carlo Cattaneo-LIUC “Informazione, tecnologia e potere: sapere è sempre potere?” richiama alcuni dei temi cari alla riflessione della Fondazione Giannino Bassetti raccolti nel volume “Sapere, fare, potere. Verso un’innovazione responsabile”. “Una riflessione sulla responsabilità dell’innovazione – scrive Massimiano Bucchi nell’introduzione – dovrà fare i conti con una dimensione pienamente politica dell’innovazione […] e sulla possibilità che quello tra innovazione e responsabilità non sia un gioco a somma zero in cui ‘più responsabilità’ corrisponde necessariamente a ‘meno innovazione’ e viceversa e in cui sapere e potere si delimitano e si respingono a vicenda”. Un’innovazione responsabile, e dunque politicamente corretta, è in grado di riflettere sul senso del proprio essere, sulle sue finalità e sulle ricadute nella società.
Per riflettere su questi temi l’Università Carlo Cattaneo-LIUC si affida al filosofo e accademico dei Lincei Emanuele Severino.
Dalla presentazione del convegno:
“Tecnologia ed informazione hanno raggiunto livelli sino a poco tempo fa inimmaginabili. Sorge spontanea una domanda: il potere, inteso come pensiero e come prassi, si è evoluto in modo tale
da adeguarsi e tenere conto delle reciproche interazioni?
Informazione, tecnologia e potere sono gli ingredienti per una formula di stabilizzazione dei sistemi, ovvero possono costituire una miscela esplosiva? L’interrogativo è più che mai attuale, anche alla luce del ruolo della globalizzazione, che funge da catalizzatore di un processo che immette nel sistema rischi ed opportunità. Con una precisazione, tuttavia: se le opportunità sono privilegio di pochi, (i più informati, i più ricchi di tecnologia), viceversa i rischi ricadono su tutti, ma soprattutto su chi li ignora. Siamo di fronte ad un gioco non sempre a somma zero, che può facilmente diventare un gioco a somma negativa, dove tutti perdono qualcosa: in termini economici, sociali e persino biologici. Da qui nasce l’esigenza di ricollocare il trinomio informazione, tecnologia, potere all’interno di una metacornice di saggezza, in una forma di pensiero che ci renda capaci di resistere alla seduzione ed alle lusinghe di queste nuove sirene. In che modo? Con tappi di cera nelle orecchie, facendosi legare all’albero maestro? Non di certo. Piuttosto chiedendo aiuto alla filosofia, ed in particolare ad una delle sue figlie predilette, l’epistemologia, la filosofia della conoscenza: per imparare a stare sopra, a sapersi vedere fuori dall’intreccio tra informazione, tecnologia, e potere, pur consapevoli di esserne anche parte. Evitare che gli strumenti di pensiero prendano il posto del pensiero: questo è l’aiuto che ci viene dalla filosofia, come disciplina delle discipline, elemento trasversale ed unificante dell’apprendimento.E ciò vale a maggior ragione per l’università, universitas studiorum, l’ambiente interdisciplinare per definizione”.
PROGRAMMA
16.00 REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI
SALUTO E INTRODUZIONE
Andrea Taroni, Rettore Università Carlo Cattaneo – LIUC
Emanuele Severino, Professore Emerito di Filosofia teoretica Università Ca’ Foscari Venezia, Accademico dei Lincei
TAVOLA ROTONDA
Moderatore:
Elisabetta Bertacchini, Professore Associato di Diritto Commerciale Università Carlo Cattaneo -LIUC
Intervengono:
Valter Lazzari, Preside della Facoltà di Economia Università Carlo Cattaneo – LIUC
Giacomo Buonanno, Preside della Facoltà di Ingegneria Università Carlo Cattaneo – LIUC
Mario Zanchetti, Preside della Facoltà di Giurisprudenza Università Carlo Cattaneo – LIUC
Luciano Traquandi, Docente di Psicosociologia aziendale Università Carlo Cattaneo – LIUC
INTERVENTI DEL PUBBLICO
APERITIVO
La partecipazione è gratuita. Si prega di compilare la scheda di iscrizione on-line: www.liuc.it/convegni/080508.asp
tel 0331.572.214 | fax 0331.572.320 | pensierofilosofico@liuc.it
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