Scienza Tecnologia e Società (STSTN) è un progetto interdisciplinare dell’Università di Trento, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, che mira a sviluppare tra i giovani ricercatori una sensibilità verso i temi del rapporto scienza-società e a offrire una piattaforma di discussione con i cittadini e con il territorio.
‘Una delle sfide centrali per il mondo della ricerca, nei prossimi anni – si legge nella presentazione del progetto – sarà quella di sviluppare un dialogo solido e costruttivo con il resto della società (cittadini, stakeholders, istituzioni scolastiche). I ricorrenti conflitti pubblici su temi scientifici e tecnologici, il rapporto non esente da criticità tra giovani e formazione in campo tecnico-scientifico, l’introduzione di misure di policy – come il cinque per mille – che assegnano sempre maggiore centralità al ruolo dei cittadini nelle scelte in materia di ricerca pongono le istituzioni di ricerca e di alta formazione di fronte alla necessità di comprendere e affrontare in modo non occasionale il rapporto con i pubblici non specialistici. Questo comporta nuove prerogative e responsabilità per gli stessi ricercatori e le loro istituzioni’.
Per affrontare questi temi, si è costituito all’Università di Trento un gruppo di lavoro interdisciplinare di cui fanno parte Massimiano Bucchi (Dipartimento di Scienze umane e sociali), Roberto Caso (Dipartimento di Scienze giuridiche), Mario Diani (Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale) Vincenzo D’Andrea (Dipartimento di Informatica e telecomunicazioni), Franco Fraccaroli (Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione), Umberto Izzo (Dipartimento di Scienze giuridiche), Domenico Luminati (Dipartimento di Matematica), Stefano Oss (Dipartimento di Fisica).
Tra gli obiettivi specifici del progetto, oltre all’analisi e il benchmarking di buone pratiche a livello internazionale sul tema scienza-tecnologia-società e l’organizzazione di un programma di seminari interdisciplinari, c’è la realizzazione di un’indagine che delinei gli orientamenti generali dell’opinione pubblica del Trentino in termini di percezione, comprensione e atteggiamenti verso la scienza.
I primi risultati della ricerca Scienza, tecnologia e opinione pubblica in Trentino (pdf 858Kb) sono stati presentati martedì 16 ottobre 2007 a Trento. L’indagine è stata condotta tramite interviste telefoniche su un campione di 806 soggetti, rappresentativo della popolazione trentina sopra i 18 anni, con l’obiettivo di analizzarne le opinioni, gli atteggiamenti e gli orientamenti nei confronti della scienza e della tecnologia.
Dall’analisi dei dati emerge che i trentini hanno un interesse per la scienza più elevato rispetto a quello della media italiana, che si riflette anche a livello di alfabetismo scientifico. La ricerca scientifica, i cui risultati sono considerati dagli intervistati un bene collettivo, è riconosciuta come una priorità tra gli investimenti pubblici. I settori considerati da privilegiare sono quelli legati all’ambiente (energie rinnovabili e ricerche sui mutamenti del clima).
Il 90,5% degli intervistati ritiene che senza investimenti in ricerca un paese è condannato al declino, l’81% che scienza e tecnologia rendano la vita più sana e più sicura e l’80,7% pensa che i cittadini dovrebbero essere più coinvolti nelle scelte che riguardano scienza e tecnologia.
Sul fronte della responsabilità della scienza, il 54,1% degli intervistati pensa che scienza e tecnologia siano responsabili dei problemi ambientali, il 30,3% che minacciano i nostri valori e il 75,3% ritiene che la scienza non debba mai superare i limiti dell’etica.
La scienza viene guidicata aperta (74%) e trasparente (50,8%), ma anche pericolosa (37,1%) e irresponsabile (20,2%). Il 43% degli intervistati ritiene che gli scienziati non facciano sufficienti sforzi per informare i cittadini: ‘La richiesta di coinvolgimento e di maggiore trasparenza nel rapporto tra ricerca e cittadini – scrivono Lorenzo Beltrame e Massimiano Bucchi nel Rapporto di ricerca – è un dato che affiora in modo consistente da almeno un quinquennio in numerose rilevazioni, non di rado collegata a una sfiducia e insoddisfazione non tanto nei confronti della scienza in quanto tale, ma rispetto all’opacità e inefficienza percepita negli snodi decisionali tra ricerca, policy making e mondo imprenditoriale’.
I trentini intervistati esprimono ampia fiducia nella scienza e negli scienziati, ne riconoscono i benefici e il ruolo centrale nello sviluppo economico, ma è ancora diffusa l’opinione che la ricerca sia penalizzata da troppa burocrazia e condizionata dal peso della politica. Emerge la richiesta di maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano la scienza e la tecnologia: oltre l’80% degli intervistati ritiene che i cittadini dovrebbero essere più coinvolti e il 46% afferma che le priorità della ricerca debbano essere definite con il concorso di tutti i cittadini.
Leggi:
Il Rapporto di ricerca (pdf 858Kb) e la Sintesi dei principali risultati (pdf 443Kb) a cura di Lorenzo Beltrame e Massimiano Bucchi.
Il documento European Charter for Researchers and Code of Conduct for the Recruitment of Researchers (pdf 270Kb) sui rapporti tra scienza e società.